• Capitolo 6

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"Quando ti perdi nel bosco, il lupo è l'unico che può riportarti a casa."

Non capiva come fosse possibile il fatto che il giorno prima non vedeva l'ora di trovarsi di nuovo in quel gruppo di criminali, mentre in quel momento voleva solo essere a lavoro insieme al ragazzo coreano, seduto dietro al tavolo di fronte a lei.
Era stato sommerso da tutti i Ghosters, che gli dettavano ciò che doveva scrivere in coreano sul computer.
Guardava Filippo, in tutta la sua tranquillità, mentre aiutava Taehyung a scrivere la loro risposta.
Come si può immaginare, i Ghosters avevano accettato la richiesta di Choi, perciò non aspettarono un secondo prima di dare lui la conferma.
Cheryl aveva deciso di non fare parte del gruppo, solo perché c'era Filippo.
Le piaceva come lui la stuzzicasse per farsi perdonare, perciò avrebbe aspettato che la sua rabbia degradasse sempre di più prima di accettare le sue arroganti scuse.
« Cheryl, stai bene? »
Alzò lo sguardo dalle sue mani fin sopra al viso di Lorenzo, che la guardò curiosamente.
« Sto bene. »
Affermò, sorridendogli.
« Ero soprappensiero. »
Concluse, venendo guardata da tutti.
« Chi avrebbe mai immaginato che un coreano avesse fatto parte dei Ghosters.
Ci piaci. »
Kyle batté il cinque a Taehyung, che sembrò soddisfatto dalla situazione.
« Vado a farmi una doccia.
Jade, mi presti... »
Solo quando si alzò dalla sedia realizzò ciò che aveva detto.
Le si riempirono gli occhi di lacrime e venne guardata con uno sguardo dolce e di compassione dai suoi compagni.
Loro avevano superato in parte la perdita della ragazza, ma Cheryl no.
Lei si era addirittura sentita in colpa e aveva sperato così tanto di ritrovarla tra loro quando sarebbe tornata che l'aveva addirittura interpellata.
« Scusate, è che... »
Cercò di dire, ma poi prese un grande respirò e sorrise forzatamente
« Vado a farmi la doccia. »
Guardò Taehyung guardarla confuso, poi guardò Filippo, che aveva un viso triste quanto il suo e uno sguardo pieno di compassione.
Dovette voltarsi e immergersi in poco tempo sotto il getto d'acqua per non lasciarsi vedere piangere.
Jade mancava a tutti.

Indossò i vestiti che Marta le aveva fatto trovare sul letto, poi uscì dalla stanza per tornare dagli altri.
Meno stava in solitudine e meno pensieri le assillavano il cervello.
Fece per aprire la porta, ma essa venne aperta da qualcun altro.
In pochi secondi si ritrovò con la schiena attaccata al muro e intrappolata tra due braccia tatuate.
« Torniamo alle origini, pivellina? »
« Sono ancora incazzata, piumino. »
Filippo alzò gli occhi al cielo, poi li puntò in quelli della ragazza di fronte a lui
« Come devo dirtelo che l'ho fatto per proteggerti? »
« Proteggermi da chi? Da mio padre? »
Filippo annuì, nonostante sapesse che la sua domanda era retorica.
« Avrei potuto aiutarvi a ucciderlo. »
« Saresti potuta morire a causa sua, la cosa migliore è stata quella che è accaduta. »
Cheryl si prese qualche secondo per riflettere sul fatto che fosse in torto, ma lei aveva il suo orgoglio e non gliel'avrebbe fatta passare liscia.
Solo un pensiero la tormentava: lei era stata incinta e aveva avuto un aborto spontaneo.
Non sapeva se avrebbe dovuto dirglielo.
« A cosa pensi? »
Come al solito, Filippo riuscì a capirla soltanto guardandola in viso.
Cheryl scosse la testa e poi disse
« A niente che ti riguardi. »
« Il coreano ti ha fatto cacciare tutto il tuo bel caratterino?  »
Cheryl lo guardò male, poi disse
« Ha un nome... e no, sei stato tu. »
« Io? » Chiese retoricamente e ridacchiando anche.
« Se non mi avessi fatto incazzare così tanto adesso non saremmo in questa situazione. »
Filippo la schiacciò contro il muro
« Quale situazione? »
Le sorrise a pochi centimetri dalle sue labbra, poi le prese il volto tra le mani e le lasciò un bacio casto sulla bocca.
« Non questa situazione. »
Disse scocciata Cheryl, che sapeva benissimo che sarebbe ricaduta di nuovo nell'oblio del ragazzo di fronte a lei.
« Quale allora? »
Le chiese, facendo per baciarla di nuovo, ma Cheryl parlò prima
« La situazione in cui io sono incazzata e tu cerchi in tutti i modi di farti perdonare. »
Filippo scosse la testa e poi disse
« Onestamente, non mi dispiace. »
Cheryl non riuscì a trattenere un sorrisetto, così disse
« Arrogante. »
« Sarò anche un arrogante, ma non mi importa se non sei più dalla mia parte, non è importante. »
Prese di nuovo l'iniziativa e le lasciò un altro bacio sulle labbra, poi la lasciò sola, come era successo qualche sera prima.
Sorrise, consapevole che era tornata nel mondo dell'illegalità dove solo una persona poteva proteggerla e salvarla, e quella persona era proprio il boss più temuto di tutta Chicago.

La faccia premuta sul cuscino e la stanza illuminata dalla luna accompagnavano una grande quantità di domande nella sua mente.
Aveva appena trovato la quiete quando cominciò a pensare.
Pochi attimi prima c'era stata una piccola discussione con Irama.
Era evidentemente geloso di lasciarlo dormire nello stesso letto di Cheryl.
Lo aveva raccomandato di tenere le mani al loro posto mentre teneva la mano tatuata sulla bocca di Marta, la quale aveva iniziato a raccontare che, dopo che li avevano rapiti, Irama aveva proposto di lasciarlo a terra mentre Cheryl sarebbe stata adagiata sul comodo materasso.
Non aveva finito di raccontare l'aneddoto poiché Irama le aveva chiuso la bocca.
Sbuffò, aprendo gli occhi, dato che continuava a chiedersi cosa c'era tra il boss e la ragazza, stesa alle sue spalle.
Si voltò velocemente, facendo sobbalzare Cheryl, che aveva appena chiuso gli occhi.
« Mi dici chi sono?
Cosa c'è tra te e Irama?
Soprattutto, Irama è il suo vero nome? »
Cheryl prese un profondo respiro, guardando il viso curioso del ragazzo davanti a lei, consapevole che, prima o poi, gli avrebbe dovuto dire tutto.
« Sono i Ghosters, la gang più temuta di tutta Chicago, gli unici veri amici, oltre a te, che ho avuto qui.
Mi hanno rapita per un incarico di mio padre, che gli aveva detto di farmi diventare come loro, ma alla fine mi hanno integrata lasciando da parte il fatto che mio padre glielo aveva chiesto.
Lo hanno ucciso, liberandomi dal suo peso. »
Taehyung la guardava, attento a tutto ciò che diceva.
La guardò anche sorridere quando ricominciò a parlare
« Irama, lui è... »
Prese un altro respiro, senza mai smettere di sorridere, poi continuò
« Lui è il capo della gang, quello che mi ha fatto crescere, facendomi rendere conto che non esiste solo l'ospedale.
Lui mi ha salvato la vita e, no, non è il suo vero nome.
Si chiama Filippo, ma tu lo devi chiamare Irama, a meno che lui non ti dia il permesso, perché c'è una storia troppo triste sotto il suo nome.»
Taehyung annuì, per poi aspettare che continuasse a parlare, ma non lo fece, infatti disse
« Poi? »
Cheryl spense il sorriso e chiese
« Poi cosa? »
« Non vorrai dirmi che non c'è niente tra di voi!
Vi guardare con occhi strani e battibeccate sempre. »
Cheryl fece spallucce, arrendendosi al fatto che Taehyung fosse sveglio e intelligente.
« Diciamo che c'è stato qualcosa.
Qualcosa di importante, qualcosa che non andrà mai più via e che presto tornerà, se andiamo avanti di questo passo. »
Il ragazzo dai capelli blu non impiegò molto a far accendere la lampadina, infatti sbarrò gli occhi e chiese
« È lui il padre, vero? »
Cheryl lo guardò negli occhi, che la guardavano tranquilla, poi annuì, capendo al volo a cosa si stesse riferendo.
« Chi è Jade? »
Gli occhi della ragazza si incupirono, ma non poteva sorvolare l'argomento
« Faceva parte dei Ghosters, ma è stata uccisa prima che io fossi presa dalla polizia. Era la mia migliore amica ed io non ho potuto fare niente per aiutarla.
Non ho la colpa della sua morte, ma mi manca tantissimo. »
Taehyung le fece una veloce carezza sulla testa, poi annuì.
« Posso fidarmi di loro? »
Chiese, guardandola negli occhi, dopo alcuni secondi di silenzio.
« Certo, Tae. Siamo al sicuro con loro, anche se sembra il contrario. »
Gli sorrise di nuovo, per poi dargli le spalle e chiudere gli occhi.
Taehyung sorrise alla felicità che Cheryl aveva in quel momento, consapevole che i due erano innamorati l'uno dell'altra e che lui non avrebbe potuto fare nulla per separarli.
Gli bastava stare insieme a lei e proteggerla da ogni male, ma avrebbe voluto dirle quello che provava veramente.
Non lo avrebbe fatto, per lui era più importante rimanere con Cheryl e non lasciarla andare.

Criminals 2   { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora