• Epilogo

729 44 26
                                    

"Cara Cheryl,
Ma forse è meglio chiamarti "pivellina".
Sai benissimo che non sono mai stato bravo a parole, preferisco scrivere, ed è proprio quello che sto facendo in questo momento.
Sono seduto sul davanzale della finestra, quello su cui ti sedevi sempre tu quando non riuscivi a dormire.
Penso che ti rivedrò per sempre su questo davanzale.
Sto fumando la mia solita Lucky Strike, quella che a te dava sempre fastidio, tanto che mi spiegavi come le mie vie respiratorie si intasassero con il fumo e tutte quelle cose scientifiche che non sono mai riuscito a capire.
Sto continuando a mangiare e a vivere la mia vita da quando non sei più con me, proprio come avresti voluto che facessi.
Quando ti ho lasciato andare su quella barca in fiamme sul fiume ti ho immaginata nel raccomandarmi di continuare a vivere la vita.
Lo sto facendo, lo giuro, ma senza te è tutto così diverso.
Penso che in realtà proprio stima nei confronti di quel bastardo di tuo padre per aver messo al mondo una figlia così.
Mi hai fatto innamorare e sai benissimo che non è una cosa da poco.
Tutto è così silenzioso da quando non ci sei, anche il mio cuore e soprattutto quello.
Ti rivedo ovunque e ogni cosa mi fa pensare a tutto ciò che abbiamo passato insieme.
Il nostro primo incontro in quella stanza polverosa nel vecchio magazzino, i battibecchi e le litigate, mi ricordo persino il giorno in cui ci siamo inzuppati mentre cercavo di riparare il lavandino, o addirittura quando ti sei messa a suonare la chitarra di Giulio.
Ricordo nei minimi dettagli quando mi sono accorto di essermi innamorato della mia pivellina, della mia piccola piuma, e ricordo lucidamente la notte in cui ci siamo dati il nostro primo bacio.
Hai creato dipendenza sin da subito e mi hai cambiato la vita.
Un boss senza passato e senza futuro ha riavuto la speranza di vivere felicemente.
Anche se Dio non fa per me, potresti incontrare la tua famiglia da qualche parte o addirittura Jade.
Magari potresti incontrare il nostro piccolo feto che per colpa mia non è qui con noi, dirgli quanto fossi stata importante nella vita del suo papà e quanto il suo papà ti amasse e avrebbe amato lui.
Kyle e Jolanda stanno cercando un nuovo posto dove stare perché dicono che questa casa sa troppo di te.
Hanno ragione, ma non posso farmi abbattere dalla mancanza, sono pur sempre il capo dei Ghosters.
Lorenzo e Marta sembrano sempre pronti a chiedermi se stia bene o no, consapevoli che, nonostante io sia il solito arrogante, antipatico e autoritario boss, soffro perché avevamo un cuore che batteva per tutti e due, ricordi?
Klaus è tornato a casa sua e sembra essere tornato normale: anche la sua di vita hai incasinato, sciocca pivellina.
Biondo ed Emma sono venuti a vederti andare via e mi hanno detto quanto fossi speciale.
Madeleine è ancora qui con Taehyung.
Oh, Taehyung. Gli manchi, tantissimo, proprio come a tutti.
D'altronde ti ha quasi "cresciuta".
Non so se questa lettera può essere definita tale e se segue un filo logico.
So che tu non leggerai mai queste parole, ma spero che da qualche parte tu mi stia guardando scrivere in lacrime e con il fumo in bocca.
Sappi che sei stato il mio primo amore, la mia ragione di lottare, la mia quiete in un mondo che fa troppo paura.
La voce si spezza quando parlo di te, ma io non verso una lacrima perché Irama non piange e tu non me lo permetteresti.
Sarai il mio angelo custode e la mia anima fin quando non ti raggiungerò, lì da qualche parte.
Il tuo cuore batte per tutti e due, quindi non possiamo separarci, anche se il tuo cuore di latta ha smesso di battere.
Mi fa male, malissimo, ma non posso abbattermi, devo ancora lottare per te.
Ti amo da morire, piccola piuma."

Filippo poggiò la penna sul davanzale e guardò la lettera.
Sospirò: si, stava soffrendo, ma non poteva mollare.
Chiuse gli occhi, ma li riaprì quando Taehyung gli poggiò la mano sulla spalla.
« Tae. »
Il coreano gli mostrò un piccolo sorriso, che non fu effettivamente felice dato che stava soffrendo tantissimo in quei giorni.
« Domani vado via. »
Disse semplicemente.
Filippo scese dal davanzale e lo guardò accigliato.
« Non ho più motivo di rimanere qui. L'unica ragione per cui stavo qui era lei, ma non c'è più.
Non ho più nessuno da proteggere, da crescere o accudire.
Non sono più il fratello maggiore di nessuno e non ho più uno scopo qui.
Io ti ringrazio per quello che hai fatto per lei e ti ringrazio di avermi accolto in questa strana famiglia, ma io non c'entro più niente.
Me ne torno in Corea perché Chicago sa troppo di lei.
Non racconterò niente a nessuno, inventerò di essere stato via per una vacanza in campagna.
Ricomincerò di nuovo, con un nuovo me nella mia terra natale e spero che rimarrò nei vostri cuori come lo sta facendo già Cheryl. »
Filippo ascoltò l'accurato e saggio discorso di Taehyung, che sembrava davvero fermo nella sua idea.
Filippo non ebbe nemmeno il bisogno di contestare: era libero ed era Tae.
Si limitò ad abbracciarlo ed era forse l'unica cosa di cui aveva bisogno in quel momento.
Avrebbe preso il suo esempio: avrebbe ricominciato, senza cambiare e senza dimenticare, perché lei, la ragazza di cui era innamorato, sarebbe stata per sempre nel suo cuore.

Criminals 2   { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora