• Capitolo 4

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"Se ami una persona lasciala andare, perché se ritorna è sempre stata tua."

Non aveva mai avuto molta espressività facciale, era più brava a mostrare ciò che provava solo con lo sguardo.
Nonostante ciò, quello che si ritrovò davanti non poteva che essere guardato con un viso completamente sbalordito.
Gli occhi chiari erano spalancanti, le sopracciglia erano alzate, la bocca aperta e le mani tenute a mezz'aria.
Le aveva allungate per toccare i capelli del suo amico Taehyung.
Erano diventati di un blu chiaro acceso, quasi azzurro.
Non si sarebbe mai aspettata che quella sera l'aveva invitata a prendere qualcosa da bere per mostrarle i capelli tinti.
« Ti piacciono? »
Le chiese divertito, avvolgendole i polsi con le mani e portando le sue tra i capelli, dato che lei era troppo stupita per fare un'azione così banale, per farle capire che erano veri.
« Perché li hai tinti? »
Fu l'unica cosa che riuscì a dire, troppo impegnata a guardare la chioma azzurra di Taehyung, che si accigliò, pur rimanendo divertito
« Non ti piacciono? »
Solo allora Cheryl si addolcì, mostrandogli il suo bel sorriso
« No, mi piacciono, ti stanno bene. »
Le piacevano davvero, ma era rimasta per un attimo sconvolta quando lo vide arrivare in lontananza con la chioma tinta di azzurro acceso.
Molte persone si erano voltate a guardalo, chi ammirevoli, chi sconvolte, ma a lui non poteva importare di meno.
Avrebbe voluto avere il suo stesso coraggio nel tingersi capelli, dato che era un pensiero che le era molto spesso passato per la mente.
« Solo che ora spaventerò i pazienti. »
Affermò, dopo averle sorriso di rimando, toccandosi un ciuffo di capelli.
« Al contrario, sembrerà loro di vedere un piccolo angioletto. »
Lo prese in giro, prendendolo sottobraccio.
« Cheryl! Non mettere in discussione la mia aria da bravo ragazzo.
Tutte le mie pazienti mi amano! »
La ragazza scosse la testa, camminando insieme a Taehyung verso un luogo più tranquillo.
Erano diretti verso il loro bar preferito, ma c'era bisogno di attraversare una strada prettamente buia per arrivarci.
Cheryl, però, in compagnia di Taehyung si sentiva sicura di attraversare quella strada, nonostante le ricordasse una sera molto particolare.
« Almeno sei un bravo chirurgo.
Altrimenti avrebbero amato uno scellerato! »
Taehyung si voltò a guardarla con un'espressione quasi arrabbiata.
Fece per parlare, ma qualcuno lo incappucciò da dietro.
Cheryl sbarrò gli occhi e fece per tornare a toccargli il braccio che gli avevano tolto dalle mani, ma anche lei vide improvvisamente il buio.

Un cerchio le stringeva la testa e un formicolio alla mano le faceva arricciare il naso.
Le ci volle un po' per aprire gli occhi, infastiditi dalla forte luce del sole.
Si voltò su un fianco per liberare la sua mano destra, che cominciava a farle male dopo il fastidioso formicolio.
La testa le scoppiava e non riusciva a capire dove si trovasse.
Il suo sguardo era appannato e la testa le faceva così male che non riusciva a realizzare ciò che stava succedendo.
"Ho bevuto così tanto ieri sera?"
Fu la prima cosa che pensò, poi riuscì a a stendersi sulla schiena.
Si alzò sui gomiti e solo allora riuscì ad aprire bene gli occhi, e non perché si era abituata alla luce, ma perché li aveva sbarrati.
Conosceva bene quella stanza e conosceva bene il letto su cui era stesa.
Le bastò spostare di poco lo sguardo sulla sua sinistra per guardare la chioma azzurra del ragazzo coreano.
Si stese di nuovo e allungò il braccio verso il corpo del suo amico, che dormiva beato con la schiena attaccata al materasso del letto.
« Tae. »
Non riuscì ad alzare più di tanto la voce, la sua gola era secca.
« Taehyung. »
Lo scosse di nuovo e poi lo sguardo tranquillo del ragazzo si accigliò.
Gli ci vollero pochi secondi per aprire gli occhi, poi li puntò verso Cheryl.
Balzò seduto sul letto, seguito a ruota, seppur meno velocemente, dalla sua amica.
« Stai bene?
Ti hanno violentata?
Ti hanno ferita?
Ci hanno rapito! Cosa facciamo? »
Cheryl gli poggiò una mano sulla spalla
« Va tutto bene. »
Taehyung la guardò basito, poi le disse
« Cosa stai dicendo? Ti hanno drogata sicuramente! Cheryl, ci hanno rapiti! »
Si prese la testa tra le mani e poi sbuffò
« Aish!* »
« Tae, so che può sembrare strano, ma devi fidarti di me.
Non ci faranno niente, loro sono i Ghosters. Sono già stata qui, sta' tranquillo. »
Solo allora il ragazzo si voltò a guardarla e poi disse
« Sono quelli che ti hanno rapito un anno fa? E sei così tranquilla! »
Si guardò gli stivaletti con il tacco, poi guardò di nuovo il suo amico.
« Andiamo. »
« Dove dovremmo andare? »
Cheryl si alzò dal letto e tese una mano a Taehyung, che la guardava con un velo di paura sugli occhi corvini.
« Solo perché mi fido di te! »
Lo disse dopo qualche istante usato per riflettere.
Le fu così vicino che riuscì a sentire il profumo alla pesca della ragazza, che aveva appena aperto la porta della camera.
Nessuno dei due riusciva a sentire alcun rumore e continuavano a guardarsi attorno.
Cheryl era quasi tranquilla, avendo vissuto in quella casa: scrutava ogni angolo cercando di incontrare lo sguardo di qualcuno, ma ogni cosa che guardava le faceva riaffiorare flash di ricordi lontani.
Taehyung, invece, si guardava attorno intento a scattare se qualcuno li avesse aggrediti.
Era di fianco a Cheryl quando dei piccoli passi fuoriuscirono da una porta aperta.
Taehyung guardò la piccola bambina accigliato, poi guardò Cheryl.
La ragazza era rimasta pietrificata e aveva gli occhi lucidi.
Non riusciva a capire quella sua reazione, ma venne distratto dalla piccola bambina dai capelli rossicci, che camminava traballante e lentamente verso di loro.
Cheryl si abbassò alla sua altezza una volta che la piccolina fu vicina ai due ragazzi.
« Lydia? »
Sussurrò, con voce dolce.
La piccola sembrò aver capito ciò che Cheryl le disse, infatti sorrise.
Cheryl si lasciò andare ad un piccolo sorriso: era cresciuta e lei se la ricordava appena nata, tra le sue braccia, mentre piangeva per dare aria ai polmoni.
« Lydia, torna qui picc- »
Cheryl alzò lo sguardò verso una figura maschile.
Incontrò un paio di occhi castani ed uno sguardo dolce.
« Cheryl. »
Disse, guardandola avanzare verso di lui.
Lo abbracciò forte e si lasciò andare ad pianto silenzioso.
Taehyung guardava interdetto la scena, mentre lui stesso veniva guardato dalla piccola Lydia.
« Stai bene? Sei tutta intera? »
Chiese Kyle, una volta sciolto l'abbraccio.
« Si, sto bene. »
Gli disse, poi si voltò verso Taehyung, che la guardava basito.
« Tae, va tutto bene. Ti spiegherò tutto.»
Il ragazzo, però, nonostante l'avesse guardata annuendo, non riusciva a capire perché Cheryl stesse abbracciando quel ragazzo con i capelli rossi, lo stesso che di sicuro li aveva rapiti.
« Cheryl, che cosa sta succedendo? »
Le chiese subito dopo, quando tornò affianco a lui.
« Tae, i Ghosters non sono quello che pensi. Non mi hanno mai fatto del male e non lo faranno a te. »
Gli disse, ma Taehyung non era Cheryl, che aveva vissuto con loro.
Taehyung li considerava dei criminali, prima che sconosciuti, ma vedendo la tranquillità addosso a Cheryl, cominciò a pensare che forse aveva ragione.
« Stai bene? »
Il ragazzo dai capelli azzurri si voltò verso Kyle, che aveva preso in braccio la piccola Lydia.
Taehyung non si aspettava così tanta preoccupazione da un criminale, ma lo guardò e annuì, con un mezzo sorriso.
« Visto, Cher, non sono il solo ad avere la passione di tingersi i capelli. »
Annunciò Kyle, ammirando la chioma tinta del coreano, che finalmente stese le labbra in un sorriso.
Gli faceva piacere sentire apprezzamenti sul suo look.
Cheryl, però, non rispose.
Guardava la piccola bambina che l'aveva stregata con il suo sguardo uguale a quello di sua madre, Jolanda.
Sorrideva a Lydia, che continuava ad agitare le manine, felice di vedere una ragazza che, nel suo piccolo cervello, aveva custodito.
« Cheryl! »
Due voci all'unisono la fecero distrarre dalla bambina.
Marta e Jolanda, in poco tempo, la abbracciarono così forte che sentì la colonna vertebrale scricchiolare.
« Ci sei mancata così tanto! »
Affermò Jolanda, liberandola dalle sue braccia, come fece Marta, che si era già concentrata sul coreano.
« Tu devi essere Taehyung. »
Allungò la mano verso il ragazzo, che guardava le due donne un po' sorpreso.
« Io sono Marta. »
Strinse sia la mano di quest'ultima che di Jolanda.
Le guardava e cominciò a pensare che doveva fidarsi, come sempre, di Cheryl, ma aveva paura.
Si fidava di Cheryl, ma non di quelle persone.
Guardò la ragazza che parlava sorridente con i criminali, ma che poi si fermò quando guardò un punto dietro la spalla di Marta.
Taehyung seguì il suo sguardo e lo puntò su un ragazzo più basso di lui, ma con un fisico di chi amava fare box, con degli strani orecchini e un paio di occhi chiari che erano tutti per Cheryl.
Ci fu il silenzio quando entrò in scena e Taehyung cominciò a temere che, molto probabilmente, lui e Cheryl avessero un collegamento tra di loro.
« Mesi passati a flirtare e adesso non vi dite niente? »
Kyle ruppe il silenzio, cosa che Taehyung quasi odiò, dato che la sua affermazione non era delle migliori per lui.
Cheryl cominciò a fremere dalla voglia di dirgli una sola cosa, anche un "ciao" le sarebbe bastato, ma la rabbia era ancora tanta e non lo avrebbe perdonato presto, o almeno fin quando non le avesse dato una buona motivazione per la quale l'aveva abbandonata.
Non si era di certo dimenticato quello accaduto qualche notte prima, ma non gliel'avrebbe fatta passare liscia per un bacio.
Filippo si morse il labbro e poi avanzò verso il gruppo.
Si posizionò di fronte a Cheryl, che nemmeno una sola volta aveva abbassato lo sguardo dal suo.
Aveva imparato a sostenere i suoi occhi, ma le emozioni che le faceva provare non erano cambiate nemmeno di una virgola.
Tutti i Ghosters lo guardavano divertiti, mentre Taehyung lo guardava curioso.
Lo sguardo chiaro di Filippo si spostò sul viso dolce del ragazzo coreano, che alzò il capo quando vide che lo stava guardando.
« Io sono Irama Plume e tu sei Kim Taehyung. Lavoreremo bene insieme se collaborerai. »

*Aish: "Dannazione" in coreano.

Criminals 2   { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora