CAPITOLO 2

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Passo mezz'ora a pregare Dio di far smettere la bufera. Poi armeggio per altri quindici minuti con il cellulare, nel tentativo inutile di far ricomparire magicamente le tacchette della linea per chiamare i miei genitori e assicurarmi che stiano bene e riempirli di parolacce per avermi abbandonata con quell'essere in cucina, successivamente mi decido ad uscire dalla stanza, solo dopo aver preso tre profondi respiri.
Non appena approdo in cucina, trovo Eric davanti alla piccola porta di legno all'ingresso che cerca di spingere sfidando i probabili quattro metri di neve che ostruiscono il passaggio bloccandoci qui dentro.
Mi fermo un attimo mettendomi a braccia conserte poggiata al tavolino ad osservarlo. Porta una maglietta aderente a dolcevita nera che si tende sulle braccia per via del suo sforzo nello spingere la porta e dei jeans blu che gli fasciano alla perfezione le gambe scolpite dai muscoli, segno del duro allenamento come capitano della squadra di Football. Un brivido mi si diffonde in tutto il corpo ripensando ad alcuni anneddoti passati tra di noi ma poi la parte razionale del mio cervello ha la meglio, Eric può anche essere il ragazzo più bello che io abbia mai visto ma la sua superficialità e la sua arroganza lo rendono completamente invisibile ai miei occhi o perlomeno è una cosa della quale cerco di convincermi.
Quando si volta e mi sorprende a fissarlo, un sorriso compiaciuto fa capolino sulle sue labbra ed io distolgo velocemente lo sguardo portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, come mia solita abitudine quando sono nervosa, perché non so come comportarmi adesso che ci ritroviamo a condividere una casa da soli.
"-Hai scoperto qualcosa? Qualche novità?" Gli dico sedendomi alla sedia vicino al tavolo. Eric si avvicina ed incrocia le braccia al petto con un'espressione sconfitta.
"-Alla tv hanno detto che ne cadrà di brutto per almeno tre giorni e contando che saranno caduti probabilmente già quattro o cinque metri di neve, fino a quando smetterà ci impiegheranno un po' per tirarci fuori di qui, dannazione!"
Abbasso lo sguardo sul pavimento cercando di mantenere i nervi saldi, di sicuro mi servirà molta pazienza per affrontare i prossimi giorni.

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