CAPITOLO 10

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Le prime luci dell'alba filtrate dalla minuscola finestrella della stanza, mi colpiscono il viso in pieno facendomi svegliare bruscamente. Non appena mi metto a sedere, la mia mente ricorda ció che è successo la notte precendente e mi giro dalla parte di Eric per controllare le sue condizioni. L'aspirina dovrebbe aver fatto effetto, perché tutta la coperta dalla quale era avvolto durante la notte, ora si trova per terra e lui dorme tranquillo con un braccio sotto la testa. Ieri non mi ero accorta che fosse in mutande dato che era coperto. Cerco di impedirmi di guardare ma la tentazione è troppo forte, così do una sbirciatina al suo corpo scolpito. Il muscolo del braccio flesso sotto il quale ha appoggiato la testa è talmente teso che mi prudono quasi le dita per la voglia che ho di sfiorarlo. Il torace tonico e muscoloso è completamente depilato tranne per la sottile striscia di peli che parte da sotto l'ombellico e finisce all'inizio dell'elastico dei boxer grigi. Noto la protuberanza che tutti i ragazzi hanno a prima mattina ed arrossisco distogliendo lo sguardo. Mi alzo avvicinandomi lentamente ad Eric e mi siedo in un piccolo spazio che sono riscita a ritagliarmi nel materasso interamente occupato dalla sua altetica corporatura. Sollevo la mano e dopo qualche istante di indecisione mi convinco a posargliela sulla fronte per testarne la temperatura. È leggermente calda ma molto meno rispetto a questa notte. Senza rendermene conto, mi ritrovo a passargli il dito sul contorno dello zigomo, sull'accenno di barba, sulla guancia ed infine sul mento. Poi rimango a fissare il contorno delle sue labbra e penso a quanto possano essere fastidiose quando mette sú il suo solito ghigno soddisfatto. Quello che mi riserva quando si prende gioco di me, ma al tempo stesso penso a cos'altro potrebbe farci e mi lascio andare al ricordo di quanto sono state morbide quando erano sulle mie. Per un momento fantastico sul fatto che in un'altra vita io possa piacere ad uno come Eric ed immagino una versione alternativa del nostro incontro, dove al posto di sottolineare che per lui io non sia nemmeno passabile, mi trovi invece  bella e che in tutti questi anni, dopo una bella amicizia sarebbe sbocciato un amore. Proprio mentre faccio risalire la mano su per la sua guancia fino a toccargli i capelli ricci, Eric apre gli occhi. Sussulto e allontano la mano alzandomi di scatto.
Che figura, mi ha beccata ad osservarlo.
Sto per allontanarmi ma sento strattonarmi il polso, quando mi giro vedo che mi sta trattendendo con la mano destra ed i suoi occhi celesti come il mare dei caraibi sono fissi nei miei. Rimango in silenzio non sapendo cosa fare o dire, aspetto che sia lui a parlare ma non lo fa, continua a fissarmi senza dire nulla. Dopo quella che sembra un'eternità si schiarisce la voce e finalmente si decide a parlare. "-Grazie." Una sola parola ed io mi sento sciogliere, i suoi occhi sono sinceri ed intensi, non è mai stato così carino con me, se non conto il piccolo episodio alla casa in montagna al primo anno di College ma d'altronde anche lì aveva trovato il modo di rovinare tutto.
"-Figurati." Mi divincolo dalla presa salda della sua mano, devo uscire da questa stanza prima che anche lui senta nel silenzio, il rumore del mio cuore che batte frenetico contro la cassa toracica. "-Vado a prepararti un po' di zuppa, devi mangiare qualcosa dato che ieri sera non hai toccato praticamente cibo." Non gli do neanche il tempo di replicare che esco velocemente dalla stanza, chiudendo la porta e poggiandomici contro per tentare di calmare il mio povero cuore.

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