Sono passati tre giorni da quando hi fatto ritorno a casa e sono intenta a finire gli ultimi ritocchi della mia tesi, quando sento bussare alla porta della mia camera.
"-Avanti!"
Con la coda dell'occhio, vedo mia madre fare capolino nella stanza. "-Tesoro, perché non mi racconti cos'è successo fra te ed Eric quando siete rimasti da soli per via della tempesta?"
La sua domanda mi fa sobbalzare, mollo tutto e mi giro a guardarla.
"-Cosa intendi dire?!"
"-So che ti è sempre piaciuto anche se ti ostinavi a far credere a tutti che non lo sopportassi. L'ho visto com'eri nervosa il giorno del ballo di fine anno, anche se avevi giurato che non avresti voluto andarci con lui. E anche il modo in cui l'hai sempre guardato alle cene di famiglia. Io sono tua madre, certe cose le capisco anche se non me le dici sai?!"
Una lacrima solitaria mi scende lungo la guancia ed io prontamente la scaccio via.
"-Oh tesoro vieni qui."
Mia madre si avvicina alla sedia alla quale sono seduta e mi abbraccia facendomi delle carezze lungo la schiena ed io appoggio la testa contro il suo addome.
"-Mi ha detto che anche lui prova qualcosa per me e ci siamo baciati. Ma non appena siete arrivati voi, si è comportato come al solito ed ha iniziato ad ignorarmi. Qualche giorno fa, sono andata nella sua stanza per parlare ma... quando sono arrivata mi ha aperto la sua ex e così sono scappata via e sono tornata qui a casa. Non potevo rimanere lì e concentrarmi sulla mia tesi avendolo sempre nei paraggi."
"-Avevo immaginato che fosse successo qualcosa tra voi. Senti Chris, Eric è un bravo ragazzo, forse ha solo bisogno di più tempo per capire quello che vuole."
"-E se alla fine capisse che non sono abbastanza per lui?! Che non valgo la pena? Dovrebbe perdere gli amici e tutti quelli che lo stimano per stare con me...Non so se posso permettermi di sperarci. Rimarrei troppo delusa se mi illudesse ancora e alla fine tornasse alla sua solita vita."~°~
La sera, dopo cena, mi ritiro nella mia camera al secondo piano. Anche se ho la tv accesa su un canale che sta trasmettendo un film di Nicholas Spark, uno dei miei preferiti: "Le pagine della nostra vita", non riesco a pensare ad altro se non ad Eric. Ma perché provo qualcosa per lui?!
Con la mente ritorno indietro negli anni e ripenso a tutto quello che piano piano mi ha portato ad innamorarmi di lui.
La prima volta che l'ho visto, da quando ho guardato i suoi occhi celesti ed intensi, tutti gli altri occhi azzurri che ho guardato dopo i suoi, non mi sono sembrati poi cosí belli o cosí luminosi e questo doveva essere un segnale enorme che avrei dovuto leggere tra le righe. Per non parlare dei brividi che mi ricoprivano il corpo quando durante una discussione mi afferrava il polso per non farmi andare via. Mi sono convinta di odiare questo suo modo di fare ma alla fine, in fondo mi è sempre piaciuta la maniera possessiva che ha di afferrarmi e tirarmi a sè.
Credo sia stato quando al ballo di fine anno mi ha baciata. È stato quello il momento in cui penso di essermi iniziata ad innamorare di lui, non ho fatto altro che pensare alle sue labbra per giorni e addirittura mesi. Ma il culmine l'ho raggiunto al week and alla casa in montagna di Liam. Quando lui era sbronzo e si è avvicinato a me in piscina e mi ha quasi baciata. Quando ho sentito i nostri corpi intrecciati nell'acqua, solo allora ho capito con quale intensità lo desidessi e quanto grave fosse la cosa, dato che sapevo che non avrei mai potuto averlo. Mi sono convinta che andava bene cosí, perchè tanto del suo carattere sono più le cose che odio che quelle che mi piacciono. Ma poi c'é stata la bufera che c'ha costretti ad una convivenza forzata e lì ho visto il vero Eric, quello gentile, buono e dolce. Quello non superficiale come sembra ma anche quello intrappolato dalla maschera che non riesce a togliersi per paura del giudizio altrui. E per questo non posso permettermi di amarlo.~°~
È notte fonda quando sento un rumore provenire dalla mia finestra. Mi alzo di scatto e rimango in attesa per capire se è il gatto dei vicini che come sempre passa sul balcone della mia stanza per tornare a casa. Poi sento un altro rumore e così mi alzo dal letto e vado a sbirciare alla finestra. Ma non è il gatto degli Smith che vedo, mi ritrovo a guardare Eric che se ne sta in piedi sotto il balcone di casa mia, con una felpa nera ed il cappuccio sulla testa, che a stento riesce a nascondere i ricci, infatti un ciuffetto gli ricade ribelle sulla fronte. Il mio cuore perde un battito quando i nostri occhi si incontrano. Mi fa un cenno con la testa, segno che interpreto come un "affacciati al balcone"e se pur riluttante esco allo scoperto nel freddo della notte solo perche me l'ha chiesto lui.
"-Ti ho detto che devi lasciarmi in pace." Dico quasi bisbigliando per paura di svegliare i miei genitori oppure perché ho paura che lo faccia davvero e se ne vada.
"-Volevo chiederti scusa, dirti che mi dispiace per averti ignorata e anche dirti che con Jenny non c'è stato nulla, l'ho fatta venire da me quella mattina solo per parlare. Era appena arrivata quando tu..."
"-Eric non importa, va bene così. È stato solo un segno per farmi capire che stavo facendo un errore. Non avrei dovuto ricambiare il bacio e dirti quelle cose. Non posso aspettarmi da te cose che non sarai mai in grado di darmi."
"-Permettimi di sistemare le cose...io..."
"-Ho già sentito questa frase, non voglio ascoltare altro."
"-Christal aspetta!" Sto per girarmi ma il mio corpo si ferma al suono del mio nome completo pronunciato dalle sue labbra.
"-Io voglio te." Sento una morsa allo stomaco, per quanto vorrei credergli il mio istinto mi supplica di ascoltare la testa e non il cuore.
"-Sei disposto a toglierti la maschera che porti Eric? Quella da snob, da popolare, da arrogante? Saresti pronto a fregartene del giudizio della gente per me??!!"
Gli attimi di silenzio che seguono, mi danno conferma che devo ascoltare la mia testa, perciò mi giro senza voltarmi e chiudo le tende della finestra senza sapere per quanto tempo lui rimane lì fuori.
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Ti odio ma ti amo☆
ChickLitChristal è una ragazza alla quale non importa nulla della popolaritá, non si può però dire lo stesso dell'antipatico ma affascinante figlio degli amici di famiglia dei suoi genitori, con il quale è costretta a passare del tempo quando le loro famigl...