CAPITOLO 15

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Il resto della giornata lo trascorriamo a raccontarci particolari di tutti questi anni nei quali ci siamo sempre ignorati l'un l'altro o almeno facevamo finta di farlo. Sono rimasta sorprendemente colpita dal fatto che Eric si ricordasse perfettamente com'ero vestita il giorno in cui ci siamo conosciuti e che ricordasse anche il modo in cui avevo legato i capelli. Portavo due trecce. Gli ho svelato a mia volta che avevo fantasticato tanto su di noi, prima di conoscerlo e di quanto mi fosse mi sempre piaciuto. Non ci sono stati altri baci dopo quelli di stamattina e non so come prendere la cosa. Non ho capito ancora cosa siamo o quello che stiamo facendo. Ho paura che una volta che riusciranno ad aprire quella porta, questo Eric cosí dolce e gentile, l'Eric al quale piaccio, svanisca e venga sostituito dal solito arrogante e superficiale figlio degli amici dei miei genitori.
Dopo aver cenato sono indecisa su dove dormire, la febbre alta sembra essere passata, perché durante la giornata ha avuto solo i decimi. Quando sparisce in bagno per farsi una doccia e cambiarsi per la notte, non so quale letto scegliere se quello della cucina o il letto affianco al suo. Indosso il mio pigiama di pile e attendo ansiosamente che esca dal bagno. Quando sento lo scatto della chiave nella settatura sobbalzo e alzandomi il più velocemente possibile, mi allontano dalla camera rimanendo nel corridoio, tra la cucina e la sua stanza."- Credi sia il caso di misurare la febbre di nuovo?"
Dice Eric entrando nella sua camera ed io lo seguo a ruota. "-Si, misuriamola ancora una volta."
Ha indossato una maglietta del pigiama nera e un pantalone bianco con delle strisce nere ai lati. Lo vedo salire sul letto e mettersi per metà sotto le coperte ed io gli passo il termometro. Quando suona, lo schermo illuminato rivela nel buio che anche i decimi sono andati via, ed io mi sento sollevata da una parte ma triste dall'altra. Adesso non ho più un pretesto per dormire nella sua stessa stanza. Anche lui sembra deluso o per lo meno è quello che riesco ad intuire dall'espressione.  "-Adesso che stai meglio penso sia il caso che torni a dormire sul divano letto in cucina." Non finisco di pronunciare quelle parole che sento la sua mano calda stringersi intorno al mio polso. "-Non andare, non ancora." Sussurra con voce roca, per fortuna nel buio della stanza non può vedere il rossore del quale si sono dipinte le mie guance. Questo è l'effetto che mi fa. Esito non sapendo cosa fare o dire ma quando lo vedo spostarsi per farmi spazio nel letto accanto a sè, non me lo faccio ripetere due volte e mi infilo sotto le coperte con lui, perché alla fine è quello che ho sempre voluto.

Quando apro gli occhi, respiro a fondo il profumo di acqua di colonia che mi circonda, accoccolandomi contro il petto di Eric. Alzo la testa e vedo che sta ancora dormendo. La luce del giorno filtra dalla piccola finestrella in alto nella stanza. Risalgo all'altezza del suo viso e gli stampo un casto bacio sulle sue labbra piene. Vengo investita da un'ondata di paura, ho il timore di perderlo, di rimanere delusa che al di fuori di questa casetta, nel mondo reale lui continui ad essere lo stesso di sempre e che tutto quello che abbiamo vissuto in questi giorni sia solo una bugia. Tante domande mi passano per la testa: e se una volta usciti di qui, si lasciasse ancora influenzare delle sue amicizie? E se non riuscisse a non dare importanza a quello che la gente pensa di lui?
I miei pensieri si interrompono nel momento in cui, i suoi grossi occhi celesti come il mare dei Caraibi si aprono lentamente. Non appena mi mettono a fuoco, un enorme sorriso gli si dipinge sul volto. Vorrei dirgli che dovrebbe  sorridere più spesso, che il suo sorriso è talmente bello che potrebbe illuminare l'intera stanza ma non lo faccio perché rimango rapita dalla sua espressione, dal suo sguardo, da lui. "-Hey!" La sua voce roca a pochi centimetri di distanza dalla mia faccia mi manda una scossa che si diffonde ovunque. "-Hey." Rispondo con una voce strana, quasi strozzata. Si renderà conto dell'effetto che ha su di me? 
"-Come ti senti stamattina?" "Sto benissimo, a quanto pare sei una brava crocerossina." Dice attirandomi più vicino a sè ed io arrossisco al contatto del suo membro duro contro la mia pancia. Con la mano calda mi afferra il viso e mi avvicina a lui ed io tremo quando preme le labbra sulle mie. In poco tempo il bacio si trasforma in frenetico, non riesco più a ricordarmi nemmeno dove sono, l'unica cosa che voglio è assaporare ogni centrimentro della pelle di Eric. È dal week and in montagna da Liam, quando ci siamo quasi baciati in piscina che avevo iniziato a desiderarlo in questo modo. Con mani tremanti gli sfilo la maglietta del pigiama e rimango colpita dalla vista ravvicinata di tanti muscoli ed addominali. Con le dita fredde gli tocco il corpo e lui sussulta per il contatto, facendomi sorridere. Quando la mia mano arriva all'altezza dell'elastico del pantalone del pigiama e dei boxer interrompo la discesa e sento Eric emettere un sospiro di frustazione. Lo guardo sollevarsi e con un movimento rapido mi trovo sotto di lui. Il modo in cui mi strizza la coscia mentre con l'altra mano mi sfila il pantalone del pigiama mi fa ricoprire il corpo di brividi. Credo che questa scena potrei anche averla sognata stanotte ma comunque non potrebbe essere migliore di com'è adesso. Dopo essere rimasta solo con le mutandine, vedo Eric alzarsi e sfilarsi i pantaloni rimanendo nei suoi boxer grigi e facendomi ammirare il rigonfiamento sulla parte davanti. Quando risale sul letto e mi sfila la maglia e piano piano sgancia il reggiseno mi sento morire. Ho così tanta voglia di lui, che potrei implorarlo di prendermi se solo aspettasse ancora. Proprio mentre sta per sfilarmi le mutandine, sentiamo un colpo forte provenire dalla porta d'ingresso ed il sangue nelle vene mi si gela all'istante. I nostri genitori sono arrivati per tirarci fuori di qui.

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