CAPITOLO 8

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Mi risvegliai con una strana sensazione. Quando aprii gli occhi, vidi una figura china su di me con le labbra premute sulle mie. Mi alzai di scatto gridando come una matta dopo aver realizzato cosa stava accandendo e che quello che mi stava baciando era Eric. "-Che diavolo stai facendo?"
"-Sono due ore che dormi, non sapevo come fare a svegliarti... non potevo portarti a casa tua in quello stato o tuo padre mi avrebbe ammazzato."
"-Come ti sei permesso a baciarmi.?" Dissi portandomi una mano alle labbra.
"-Ho pensato che se con la Bella addormentata ha funzionato, avrebbe potuto funzionare anche con te." Disse con il suo solito ghigno e grattandosi la nuca.
"-Mi hai rovinato il primo bacio!!" Dissi più a me stessa che a lui.
"-Come?!? Non hai mai baciato nessuno prima d'ora?... E Tommy Lander?"
"-L'appuntamento fu talmente un disastro che inventai una scusa per filarmela via prima che lo facesse. Non posso crederci... Perché ti impegni così tanto a rovinarmi la vita?" Non rispose, si limitò a raddrizzarsi sul sedile del conducente e mettere in moto l'auto.
Dopo quel giorno non parlai più del ballo di fine anno e cercai di rimuovere dalla mente che il mio primo bacio era stato proprio con la persona che piú detestavo, ma per i successivi giorni non riuscii a pensare ad altro se non alla sensazione delle sue labbra morbide sulle mie.

Ceniamo nel silenzio più totale, con l'aumentare della tempesta anche la tv ci ha abbandonato e senza di essa non possiamo avere notizie da parte del meteo. Lo sguardo mi cade ripetutamente su di lui ma cerco di guardare altrove così mi ritrovo a fare strani giri con gli occhi perché è difficile ignorare qualcuno che è seduto proprio di fronte a te, soprattutto se si tratta di Eric.
"-Perchè fai quelle facce strane? Sembri strabica." Alzo lo sguardo e vedo che mi sta guardando divertito. Non rispondo alla sua provocazione e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, continuando a muovere freneticamente la forchetta nel piatto.
"-Lo fai sempre."
"-Uhm? Cosa?"
"-Quando sei nervosa, ti porti i capelli dietro l'orecchio." Rimango colpita da questa sua constatazione, non pensavo l'avesse notato.
"Mmh sì, io...non so come mai, è una vecchia abitudine."
"-Lo fai spesso quando sei vicino a me... come mai sei nervosa quando ti sono vicino Chris?" Dice a voce bassa e mi si riempiono le braccia di brividi, ringrazio il fatto di indossare una maglia a maniche lunghe perché sennò se ne sarebbe accorto.
"-Io non sono affatto nervosa." Dico lottando contro me stessa per cercare di non toccarmi nuovamente i capelli. La cena prosegue con un silenzio imbarazzante, l'aria si potrebbe fendere con un coltello per quanto è tesa. Quando finiamo di mangiare, inizio a lavare i piatti e Eric dopo aver detto di sentirsi poco bene si rinchiude in camera. Perfetto a quanto pare dormirò io sul divano letto della cucina.
Dopo aver gettato via gli avanzi della cena di Eric che ha praticamente lasciato quasi tutto, infilo il pigiama di pile caldo e mi accoccolo sul divano letto. Nel bel mezzo della notte sento strani versi provenire dell'unica camera della casa, ovvero quella nella quale si trova Eric. Alzo di scatto la testa dal letto e mi porto i capelli da entrambi i lati dietro le orecchie, per cercare di captare meglio quei versi indistinti. Decido di alzarmi e man mano che mi avvicino alla porta della stanza mi sembrano una specie di gemiti. Rimango esterefatta, non siamo bloccati qui da nemmeno ventiquattro ore e lui già sente certe necessità? Busso alla porta, ma non ottengo risposta.
"-Hey Eric la smetteresti di fare... emh qualunque cosa tu stia facendo? Non riesco a dormire!"
Siccome non ottengo risposta, mi azzardo ad entrare.
"-Hey sto entrando, non voglio ritrovarmi dinanzi a scene raccapriccianti, sono molto sensibile."
Quando entro lo trovo nel letto, ma anche con la luce suffusa si capisce che sta dormendo. Faccio per andarmene ma lo sento lamentarsi, così mi avvicino lentamente con la paura che possa trattarsi di uno dei suoi brutti scherzi. Accendo la luce della lampada sul comodino ed ho la conferma del fatto che stia relamente dormendo. Ma l'espressione sul suo viso è delineata dalla sofferenza, sembra stia molto male. D'istinto alzo la mano e gli tocco la fronte madida di sudore e noto che è anche bollente.
"-Ommiodio, Eric scotti da morire. Eric devi svegliarti."
Gli spintono un pochino la spalla nella speranza che si risvegli ma rimane immobile. Cosí torno in soggiorno a prendergli un'aspirina ed un bicchiere d'acqua. Quando faccio ritorno nella stanza sta ancora dormendo, trema di brutto nonostante stia sotto le coperte. Mi avvicino e mentre cerco di romboccargliele meglio mi accorgo che è a petto nudo. Gli alzo la coperta bene fino sotto il mento e prendendo l'aspirina cerco di fargliela mandare giù con un po' d'acqua.
"-Eric devi prendere la pastiglia, hai la febbre molto alta."
Finalmente apre un occhio facendo una smorfia per il probabile dolore alla testa.
"-Emh Chris, sto di merda!"
"-Lo vedo, stai sudando freddo, puzzi da far schifo."
È una bugia ma non ammetterei mai che anche con la febbre, ha un odore molto buono, un mix di sudore e acqua di colonia che riempie l'abitacolo ma non mi dispiace affatto. "-Ehi, non sei per niente gentile!" Dice con voce bassa e flebile.
"-Oh bhè nemmeno tu lo sei mai stato." Rispondo facendogli ingurgitare la pastiglia.
"-Perchè allora mi aiuti?" Dice con un filo di voce rauca. Il cuore mi batte a mille, per quanto possa essersi comportato male nei miei confronti in determinate occasioni, nel profondo la mia mente e il mio cuore hanno sempre continuato a sperare che un giorno saremmo potuti andare d'accordo, anche se le nostre disugualianze in fattore di popolarità non hanno fatto altro che rendere le mie speranze vane.
"-Oh bhé...Ho una fottuta paura di rimanere rinchiusa qui dentro per sempre e se tu morissi io rimarrei da sola e poi impazzirei come quei film in cui il protagonista rimane bloccato da qualche parte senza avere contatti umani ed inizierei a parlare con il tuo cadavere ed in seguito con il tuo scheletro."
"-Peró che fantasia."
Esco dalla stanza per andare a prendere altra acqua e al mio ritorno trovo Eric addormentato. Rimango per un po' in piedi davanti al suo letto incerta sul da farsi. Siccome il letto della cucina è molto scomodo e sarei comunque constretta a fare avanti e dietro, decido che la soluzione migliore sia quella di mettermi a dormire nella stessa sua stanza, così mi accoccolo sul lettino accanto.

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