Reazioni

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Cerco di rielaborare tutto quel che mi è stato detto pochi attimi prima.
Non posso credere che Lenore mi abbia detto a chiare lettere che preferisce Fabrizio a me, sembra così irreale.
Lei però sembra decisa, è così sicura di sé che non ha paura delle conseguenze.
Probabilmente non ha ancora capito che sono io qui che decido.
-Tu... pensi veramente che accetterò tutto questo?-
Lei cerca di non scomporsi, anche se penso che tra poco il suo muro crollerà.
-Non voglio continuare a star male per ogni tuo capriccio. Ma, come ti ho già spiegato, continuerò a starti vicino. Ti avevo detto che non ti avrei mai lasciato solo e così farò. Dopotutto questo qui è solo un gioco per te, non è mai stato nulla di serio.-
Io la guardo storto, cerco di ridere, ma ho i nervi che stanno per esplodere dalla rabbia.
Cerco di controllarmi, cerco di non gettarle addosso tutto quel che sento.
In tutta questa confusione, mi sento stranamente calmo... e la cosa non mi piace.
-Va bene- dico emettendo un lungo respiro profondo -forse è meglio se ora ti riporto a casa. Non so cosa potrebbe succedere se rimanessi ancora qui.-
Lei, saggiamente, non risponde e annuisce lentamente, prende Cookie e usciamo dell'appartamento.

Il tragitto verso casa sua è stato un vero incubo. Nessuno dei due parlava, cosa che di solito mi piace, ma questa volta era diverso. Era come se non riuscissi a respirare, mi sentivo rinchiuso in uno spazio stretto e buio... come un animale in gabbia. Mi sento intrappolato da tutte queste forti emozioni, la mia apparente calma è troppo pericolosa, persino io ho paura delle conseguenze.
Lascio Lenore sotto casa sua, per poi ritornare a casa mia in città.

Ma che cosa sto facendo? Davvero mi sta bene tutto questo? Certo che no, io non avrei mai accettato una cosa simile.
Eppure... perché l'ho fatto? Sono diventato pazzo? Lenore doveva essere mia... e adesso la sto dando alla persona che meno sopporto in questo paesino di merda?
Forse ho capito il perché... mi sono fatto ipnotizzare da quel suo sguardo buio, ha fatto in modo che accettassi la sua scelta. Quel demone ha condizionato la mia decisione... e ha avuto la meglio su di me.
Non posso permettere che accada di nuovo.

Lenore's pov
Salgo in camera mia senza salutare i miei genitori, sono ancora troppo scossa per quello che è successo.
Ho davvero detto a Leon cosa provo per Fabrizio? E lui non si è incazzato come suo solito? Non è possibile... qualcosa qui non va. Era troppo calmo per essere veramente tranquillo.
Di sicuro starà pensando a qualcosa... qualcosa di tremendo... qualcosa che gli creerà solo guai.
Sto iniziando a pentirmi della mia scelta, ma dopotutto è quello che volevo io. Non posso sempre fare come vuole lui.
Io non ho mai avuto l'opportunità di stare con qualcuno che mi desidera... di conseguenza per me la confessione di Fabrizio è qualcosa di significativo.
Gli ho sempre voluto bene e lui mi ha sempre trattato con amore... perché non dovrebbe funzionare tra noi?
Leon preferisce svagarsi, stuzzicare la gente... divertirsi con più persone per un periodo limitato. Ci sono un sacco di ragazze che fanno al caso suo, sono sicura che non avrà difficoltà. Dopotutto Clara mi ha chiaramente detto che le piacerebbe frequentare Leon. A Leon non piacerà il fatto che Clara frequenta anche con altri ragazzi... ma questi saranno affari loro.
-Perché bisogna scegliere nella vita?- chiedo a Cookie, intento a mordicchiare qualsiasi cosa gli passi sotto ai denti -perché qualsiasi cosa scelgo farà male a qualcuno? Chi l'ha deciso tutto questo?-
Cookie mi ignora, continua ad esplorare la sua nuova stanza incurante delle mie domande esistenziali.
Forse dovrei stare tranquilla e riposarmi, ne avrei proprio bisogno.

Dopo cena sento il cellulare di mia madre squillare dalla cucina.
Mentre riordino la tavola, la sento rispondere alla chiamata.
-Pronto? Ah ciao tesoro... sì... di nuovo? Mi dispiace... adesso te la passo.-
Entra in sala da pranzo e mi dice -hai di nuovo il cellulare spento? Quante volte ti ho detto che devi tenerlo vicino a te?-
-Sai che non è una cosa essenziale per me...- le dico sbuffando -chi mi cerca?-
-Fabrizio- mi dice passandomi il cellulare -e sappi che d'ora in poi voglio che tieni il cellulare sempre con te. Non si può mai sapere con quel Duncan...-
Ignoro la frecciatina di mia madre e prendo il suo cellulare, spostandomi in camera mia, non voglio che senta cosa dico.
Anche se, in effetti... nemmeno io so cosa vorrei dire.
Non abbiamo più parlato di "quello"  dopo quella volta e parlare con lui da sola mi terrorizza.
Il mio cuore batte troppo velocemente, fa male.
-Pronto... Fabrizio?- dico debolmente.
-Lenore!- esclama lui con eccessivo entusiasmo -non ti avrò per caso disturbato, vero?-
-Non preoccuparti, avevo appena finito di riordinare la tavola... cosa succede?-
-Ecco veramente...- dice lui imbarazzato -non ti ho chiamata per un motivo particolare. Sentivo solo... che dovevo farlo.-
Sorrido pensando al fatto che mi abbia chiamato solo per questo. Lui è così spontaneo e innocente... quasi come un bambino.
-Senti...- gli dico cercando di prendere coraggio, se non inizia lui... sarò io a introdurre il discorso.
-Dimmi.-
-Riguardo a quel che è successo l'altro giorno... io penso che forse dovremmo...-
-Non preoccuparti, ho capito- dice senza farmi finire -ti chiedo scusa e ti prometto che non farò mai più una cosa simile.-
-Vuoi lasciarmi finire di parlare prima di saltare alle conclusioni?- dico spazientita.
-Ok... scusa. Parla pure.-
-Volevo solo dirti che... forse... potremmo provarci.-
-Potremmo... provarci?-
-Sì, insomma... ad uscire insieme intendo. Tu sei d'accordo?-
Per qualche secondo sento solo i suoi respiri, come se tutto il resto avesse smesso di esistere. Questo suo silenzio fa velocizzare il mio battito cardiaco, questa sensazione fa sempre più male.
-Pensavo che avrei dovuto chiedertelo io... mi hai battuto sul tempo- risponde scherzosamente.
-Perdonami... ma non volevo perdere quest'occasione...-
-Allora... ci vediamo domani? Ti passo a prendere a scuola e andiamo a pranzo insieme, se ti va.-
-Non sembra una cattiva idea... dove andiamo?-
-Che ne dici... se pranzassimo a casa mia?-
A casa sua? Da soli? La cosa mi spaventa un pochino... ma non posso fare sempre la fifona.
-Il miglior ristorante che conosca... affare fatto!-
-Perfetto, allora... a domani.-
-A domani- gli rispondo prima di chiudere la chiamata.
Adesso sento il mio cuore... più leggero. Ha ripreso a battere normalmente e adesso mi sento più calma.
Questa è una situazione che non mi è mai successa... devo assolutamente preparare tutto nel minimo dettaglio.

Lovely Stalker 2: Lei Sa Tutto Di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora