Leon's Pov
Il fine settimana è arrivato e, per la prima volta dopo chissà quanto tempo, mi preparo per uscire con... amici? Conoscenti? Nemici?
Non so nemmeno io come definirli... meglio lasciar perdere.
Maria sembra felice che, finalmente, abbia qualcuno con cui passare il tempo.
Era preoccupata del fatto che stessi sempre da solo nel nuovo appartamento, quella donna cambia umore per così poco...
-Finalmente hai cominciato ad apprezzare la compagnia altrui- dice lei -pensavo che, dopo la sua morte, non ti saresti più ripreso...-
Non osa nemmeno fare il suo nome, nonostante l'abbia vista per poco tempo, anche lei si era affezionata a Sky.
-Il fatto che stia uscendo non vuol dire che mi sono dimenticato di lei... sto ancora meditando su come fargliela pagare a quel figlio di puttana...-
-Sei fatto di coccio... non capirai mai... si vede che sei mio nipote.-
Ignoro il suo commento ed entro in macchina.
Vedo Maria salutarmi dalla veranda, sembra una vecchina così innocente... eppure nelle mie vene scorre parte del suo sangue.
Chissà dove la vede tutta questa somiglianza.Guido con molta calma, meditando su cosa farò per tutto il tempo.
Non parlare a nessuno dei tre è la prima opzione da scartare, sarebbe una sconfitta già in partenza.
Dando le mie attenzioni solo a Clara equivale ad una sconfitta anche quella, e inoltre sarebbe un suicidio.
Non è il caso.
Lanciare frecciatine e sguardi d'odio a Fabrizio? Infantili ma inevitabili... devo fargli capire chi è il capobranco e fare onore al mio nome.
Con Lenore, invece... non la sento da quel giorno...
L'ho vista partire con la macchina di Fabrizio, parlava con lui e non ha osato neanche guardarmi mentre parlavo con la sua amica.
Potrei dire che era gelosa, ma... c'era più dispiacere nel suo sguardo.
Non so più come prenderla, cosa dirle... non ci capisco più nulla.
Per il momento è meglio smetterla di pensare e continuare a guidare.
Quando la vedrò, penserò a qualcosa.Appena arrivo in città cerco la strada per il cinema, da quanto mi ha detto Clara la sala giochi è lo stabilimento accanto.
E infatti eccoli lì, in lontananza vedo un piccolo Fabrizio selvatico in cerca della sua prossima preda.
Sta osservando la strada come un avvoltoio cerca il suo pranzo, quel ragazzo non mi piace neanche un po'.
Difficilmente trovo parcheggio e, dopo averlo trovato e dopo essere sceso dalla macchina, vengo assalito da Clara.
Il suo abbraccio mi infastidisce ed è per questo che non ricambio, ma vedere lo sguardo indifferente di Lenore mi fa pensare che forse avrei dovuto farlo.
-Un passo falso e ti faccio fuori- mi avverte Fabrizio, assicurandosi per bene che anche le nostre due accompagnatrici sentano.
-Allora pensaci tu a tenere al guinzaglio le tue belve- dico alzando le mani al cielo.
Fabrizio sembra aver abboccato alla mia provocazione, ma subito Lenore lo ferma dicendogli -sfogatevi dentro, giocando a bowling, perfavore. Non ho intenzione di ripulire i vostri resti in mezzo al parcheggio.-
Per qualche secondo, mi è sembrato di vedere Maria e di sentirne la sua voce... Lenore passa così tanto tempo accanto a lei che ha iniziato ad assomigliarle.Entriamo nella sala giochi, il tipo che lavora al bar ci dà tutto il necessario e ci porta sulla nostra pista.
-La numero quattro... che sia un segno?- mormoro ridacchiando.
Solo Lenore ha sentito quel che ho detto, me lo fa intuire il suo sorriso divertito.
Da quanto ho capito, solo io e Fabrizio abbiamo già giocato a bowling, mentre le due piccoline non hanno mai visto una palla.
Beh, in effetti una delle due ne ha vista più di una, ma quella è un'altra storia.
Fabrizio, che è il primo a dover tirare, mostra alle ragazze come devono muoversi.
Lancia la sua palla e... otto birilli cadono.
Rimangono quelli al lato da far cadere, cosa che non riesce a fare.
Io sono il secondo a dover tirare, e riesco a prenderli quasi tutti tranne quello sulla sinistra.
Lenore è la terza... ma non sembra molto motivata.
La vedo prendere la palla più leggera, la fissa e se la rigira per osservare ogni suo singolo particolare.
Sta avendo dei ripensamenti?
Fabrizio fa per andare da lei, ma io sono più veloce.
Mi avvicino a lei e le prendo la palla dalle mani.
-Vieni, ti spiego io come si fa- le dico portandola vicino alla pista.
Lei non sembra molto disposta a seguirmi, ma neanche tanto disposta a rifiutare.
Le ripasso la palla e mi metto dietro di lei, sfioro la sua mano in modo che capisca che, anche se non la sto toccando, io sono qui e che l'aiuterò.
-Tieni il braccio dritto, vicino al corpo- le dico sfiorandole con dolcezza il fianco -fai qualche passo avanti, senza però superare la linea. Accompagna la palla con la mano e, quando ti avvicini alla linea, le dai una spinta col palmo della mano.-
Faccio due passi indietro, in modo da non avere i miei gioielli di famiglia disintegrati da una palla molto più grossa e pesante. Osservo Lenore tirare, la palla finisce subito su uno dei lati e non riesce a prendere nemmeno un birillo.
-Sei un pessimo insegnante- dice Lenore con un sorrisetto maligno sul volto.
-Io ti ho detto cosa fare, non ti ho mai detto che avresti fatto uno strike al primo colpo- le rispondo sfidandola con lo sguardo.
-Beh, non sei riuscito a farmi capire come si lancia... ma sono sicura che hai raggiunto il tuo obiettivo.-
Mi volto verso i tavolini, lì ci sono Fabrizio e Clara che ci osservano.
Fabrizio rischia di implodere se continua ad osservarci in quel modo... interessante.
-Già, come posso darti torto?- dico osservando quel breve momento.
Non pensavo che l'avrei mai detto ma... sto iniziando a rivalutare quest'uscita.Usciti dalla sala giochi, Lenore si avvicina a me quasi intimorita.
Non ci siamo più parlati per tutto il tempo, Fabrizio s'intrometteva sempre o zittiva Lenore con uno sguardo glaciale.
Lenore spaventata da quello lì... dev'essere successo qualcosa.
Sfrutta il fatto che Fabrizio sia andato a prendere la macchina per farmi una domanda.
-Sei libero domani?- chiede guardando verso il basso, quasi come se non volesse far capire che sta parlando con me.
-Perché?- le chiedo osservando Clara, distratta dal suo telefonino.
-Volevo mostrarti qualcosa, solo a te... ci terrei molto.-
Non ho nessun motivo per rifiutare, e poi è un occasione per chiederle cosa stia succedendo.
-Domani mattina vengo a prenderti a casa- le dico soltanto, facendole intuire che sono io quel che comanda -alle nove fatti trovare pronta.-
Scorgo un piccolo sorriso in mezzo ai suoi capelli da selvaggia, e dal profondo degli abissi sento scorgere un piccolo mormorio, quasi percettibile.
-Grazie.-
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Lovely Stalker 2: Lei Sa Tutto Di Me
RomansaSecondo racconto della storia "Lovely Stalker" - La storia vedrà come protagonista Leon, ragazzo egoista e antipatico, il tipico bad boy della situazione... anche se un po' stravagante. La storia è ambientata qualche tempo prima del primo racconto...