Le nostre labbra si stanno sfiorando, ma potrebbe essere come potrebbe non essere.
Siamo troppo lontani per definirlo un bacio, e troppo vicini per non definirlo un bacio.
Soluzione: decido di avvicinarmi e far diventare reale ciò che prima era incerto.
Sento il calore e la morbidezza delle sue labbra, un sapore del tutto nuovo si insidia nella mia bocca.
Sono sicuro che mi ci abituerò presto.
Uso la lingua per premere contro le sue labbra, ordinandole così di lasciarmi entrare dentro la sua boccuccia innocente.
Lei è immobile, mi dà il completo controllo su tutto.
Quindi... perché fermarmi?
Mi stacco leggermente da lei e mi sposto sopra di lei.
Anche se i nostri corpi non sono più uniti come prima, sento comunque la nostra connessione ancora forte.
Senza staccare le nostre bocche, le abbasso la zip e, molto lentamente, le sfilo via la felpa, lasciandole solo la t-shirt.
Adesso non tiene lo sguardo basso, tiene gli occhi completamente sbarrati, incapaci di poter vedere cosa sta succedendo intorno a loro.
Le accarezzo la fronte per farle capire di aprire quegli occhietti da fifona. Lei capisce e li apre quasi subito, ma con una lentezza quasi tenera.
-Hai paura?- le chiedo, più con tono di sfida che per incoraggiarla.
-È che...- incomincia lei -...io non l'ho mai f...-
Non le lascio neanche finire la frase che subito inizio a ridere.
-Cosa c'è da ridere?- chiede, probabilmente l'ho offesa.
-Tu pensi veramente che noi due lo faremo?- le chiedo abbozzando un sorrisetto maligno -sei davvero così pervertita? Hai un sacco di immaginazione per essere così piccola e innocente...-
-Beh, vista la situazione... avevo il diritto di pensarlo, no? Dopotutto mi hai appena tolto la felpa di dosso.-
-Togliere una felpa vuol dire che due persone stanno per "farlo"? Ci sono tante cose che dovresti sapere, piccola strega...-
E, usando quel piccolo soprannome, vedo il suo volto arrossarsi di colpo, persino più di quanto non lo fosse prima.
Quel suo volto innocente, con ancora tante cose da vedere e scoprire... è interessante.
Inizio a ridere di gusto, lasciando Lenore senza parole.
È chiaramente imbarazzata e troppo timida per prendere lei le redini.
Mi allontano da lei continuando a ridere, il fatto che le dia fastidio mi dà motivo di continuare.
-Sei il peggiore!- mi dice lanciandomi la sua felpa -adesso perché ti sei allontanato?-
-Perché ho perso completamente la voglia- le dico cercando di essere serio -e poi so già che mi avresti fermato tu.-
A quest'affermazione non ribatte, sa bene che ho ragione.
Le ragazze come lei le conosco: vogliono ma non riescono.
Delle sfigate con un opportunità di diventare delle donne, ma col coraggio che si ritrovano sarà difficile per loro diventarlo.
Meglio non sprecarsi più di tanto, alla fine sarà lei a supplicarmi.Mi siedo di fronte alla scrivania e inizio a farmi i cazzi miei.
-È da tanto che non facevi questo genere di cose?-
-Cosa intendi dire?-
-Lo sai cosa voglio dire...-
-Voglio che me lo dica tu.-
-Mi riferisco a toccare una donna, da quanto non lo fai?-
-Pensi di essere una donna, con quel corpicino?
E poi... cosa ti fa pensare che non lo faccia da molto?-
-Non so... forse il fatto che sembravi un animale dello zoo appena uscito dalla sua gabbia?-
-Ti sono sembrato così?-
-Esattamente.-
Con la mente ritorno indietro alla mia ultima volta... non è stato molto tempo fa, ma di sicuro è stato prima che venissi qui in questo paesino dimenticato da Dio.
Ero ubriaco, ma mi ricordo più o meno con chi avevo a che fare: bionda, con delle forme perfette tanto quanto le proporzioni... proprio il mio tipo.
Guardo con la coda dell'occhio la mia preda, lei è tutto l'esatto contrario.
Sono proprio caduto in basso questa volta...
L'unica cosa che la salva è quel suo fascino completamente avvolto nel mistero, quel suo nome strambo, quei suoi occhi magici.
Soffoco una risata, attirando l'attenzione di Lenore.
-Adesso cosa c'è di tanto divertente? Perché non mi rispondi invece di ridere?- chiede lei, palesemente fingendo di essere offesa.
-Lascia perdere. Piuttosto... perché non provi a dormire per un paio d'ore? Hai bisogno di riposare dopo quel che ti è successo.-
Con la coda dell'occhio vedo formarsi nel suo viso un debole sorriso, è facile zittire una donna come lei.
Si rannicchia nel mio letto, sopra le coperte, e si addormenta praticamente subito.
Doveva proprio essere esausta...Approfitto della momentanea calma per fare qualche ricerca su internet, voglio scoprire qualcosa sul suo nome.
Appena scrivo il suo nome sulla barra di ricerca, vedo tra i consigliati uno scrittore: Edgar Allan Poe.
Scopro che il suo nome è stato utilizzato per un suo componimento.
Due persone che parlano durante il funerale della cosiddetta Lenore... alquanto macabro.
Il nome di Lenore è stato utilizzato anche per la poesia "il corvo".
Qui un uomo chiede al corvo se mai rivedrà la sua amata, ormai morta da quanto ho capito.
Egli gli risponde "mai non più".
Poco diretto, insomma.
Poe la definisce "la risplendere giovinetta rara a cui hanno dato nome gli angeli".
Più che gli angeli, sembra che siano stati i demoni in persona a crearla.
Come può considerare un essere così pericoloso qualcosa di puro?
Mi volto verso la Lenore che conosco, quella ancora in vita.
Dorme così silenziosamente, è così pura e innocente in questo momento.
Forse la sua purezza si mostra solo quando dorme... quando è sveglia invece ritorna ad essere quella strega in cerca di prede.
Non c'è molto da capire: devo fare in modo che la sua perfetta purezza rimanga per sempre, devo toglierle ogni male dal corpo.
Devo donarle il sonno eterno per preservare la sua purezza.
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Lovely Stalker 2: Lei Sa Tutto Di Me
RomanceSecondo racconto della storia "Lovely Stalker" - La storia vedrà come protagonista Leon, ragazzo egoista e antipatico, il tipico bad boy della situazione... anche se un po' stravagante. La storia è ambientata qualche tempo prima del primo racconto...