Lovely Stalker 2: Lei Sa Tutto Di Me

Invidia o gelosia?

-Posso sapere dove stiamo andando?- la sento dire.
Sto guidando la moto da diversi minuti, eppure solo ora sta pensando a questo?
Mi fermo in una stradina deserta e l'aiuto a scendere.
-Dove siamo?- mi chiede nuovamente.
-Non ne ho idea- le rispondo guardandomi in giro -volevo solo seminare la macchina di quel cespuglio, ho visto che ci stava seguendo e ho iniziato a prendere strade a caso.-
-Ci stava seguendo? Io non l'avevo notato...-
-Già, e di sicuro andrà a casa di Maria a cercarci, quindi non possiamo andare lì.-
-Quella cosa che dovevi fare era alla fattoria?- chiede innocentemente.
Io la guardo storto, non capisco di cosa stia parlando... solo dopo qualche istante mi ricordo che è per questo che è salita in moto con me.
Lei pensa che abbia bisogno del suo aiuto.
Che assurdità...
-Ma come?- chiedo sfoggiando un sorrisetto maligno -sei convinta di sapere un sacco di cose su di me e poi non riesci a capire quando ti prendo per il culo? Mi stupisci...-
Lei rimane fissa a guardarmi, mi guarda come se avesse di fronte un pazzo.
Adoro quei suoi occhi increduli...
-Quindi l'hai fatto solo per averla vinta- sospira, scaricando la tensione -in questo caso, puoi anche riportarmi a casa.-
-Perché dovrei? Adesso che ci penso... forse qualcosa che possiamo fare c'è.-

E questa volta è vero.

Faccio risalire Lenore sulla moto e parto.
Mi fermo dopo una decina di minuti, nello stesso e unico parco dove sono stato circa un'ora prima.
-Perché siamo qui?- chiede  Lenore, ma penso si sia già fatta un'idea.
Lo percepisco dalla sua voce quasi minacciosa, come se sapesse cosa voglio.
-Venendo qui prima ho notato diversi poliziotti, se vengo con te penseranno che siamo una coppia e ci lasceranno in pace.-
-Se la cosa ti può interessare, e sono sicura che è ciò che vuoi sapere, le "brutte persone" le trovi la sera, non dopo scuola. Al massimo troverai qualche ragazzino a farsi una canna coi suoi amici, nulla di più.-
-Ah si? Grazie dell'informazione allora. Ma sai... certe volte è proprio alla luce del giorno che si trovano le persone più interessanti.-
Oltrepassiamo il cancello e ci ritroviamo subito immersi nella natura, gli alberi sono molto alti e robusti, adatti per arrampicarsi.
Ma così tanti in un unico punto m'impediscono di vedere il cielo... così non va bene.
-Puoi aiutarmi a salire?- chiede Lenore osservando anche lei gli alberi.
-Non ci riesci da sola?- la sfido.
-Sono troppo bassa... e non sono così agile da fare un salto così in alto. Perfavore... Fabrizio mi aiuta quando veniamo qua con sua sorella.-
L'ha detto sul serio? Sta cercando di farmi incazzare?
Mi giro nella sua direzione, sta sorridendo... piccolo demonio...
La prendo di peso senza avvisarla e la porto vicino ad un albero.
Lei si sistema ed inizia a salire: la gamba sinistra sulla mia gamba, poi la gamba destra sulla mia spalla... finché non si ritrova sull'albero.
-Spero tu sia contenta, adesso- le dico tenendo le braccia conserte.
Vedo le sue gambe penzolare nel vuoto, le fa dondolare avanti e indietro... sembra il ritratto della felicità.
Decido di fare un grande salto e di arrampicarmi anch'io sopra l'albero.
Ma io non mi accontento dei piani bassi.
Inizio a salire sempre più in alto, così da poter vedere il cielo.
Lenore, che a quanto pare odia essere da meno, mi segue, rischiando più di qualche volta di cadere.
Appena mi fermo si ferma anche lei.
Sento il suo respiro affannato, non scherzava affatto quando diceva che non è atletica.
Mi appoggio al tronco e lei si appoggia al mio petto.
-Aspetta un minuto- le dico spostandola in malo modo -chi ti dice che puoi attaccarti a me in quel modo?-
-Io...- balbetta -pensavo che...-
-Pensi, pensi... ma non chiedi mai. Ho detto che sei un oggetto di mia proprietà, e io non permetto ai miei oggetti di utilizzarmi.-
Lei pensa un attimo alla mia frase e la rigira a suo favore.
Chiaramente imbarazzata, mi chiede -... posso distendermi accanto a te?-
Senza risponderle, apro le mie braccia, facendole intuire la mia risposta.
Lei si butta su di me con prepotenza e affonda la sua testa nell'incavo del mio collo, i suoi capelli mi fanno il solletico, è una sensazione piacevole.
Chiudo le mie braccia in modo che non possa scappare, anche se dubito che lo farà.
Ora capisco come ci si sente ad avere un grosso peluche...
-Leon...- mormora, quasi non la sento.
-Dimmi- le sussurro cercando di non alzare troppo la voce, questa quiete è troppo bella per essere disturbata.
-Perché vuoi vendere la moto?-
La sua domanda mi sorprende non poco... come ha fatto a saperlo?
Lei, notando il mio stupore, continua a parlare.
-Ero con Fabrizio quando ha visto l'annuncio... e anche quando ti ha chiamato al cellulare.
Ho fatto lo sbaglio di dire che era la tua moto, si è subito interessato... ma io so che a lui non interessano le moto.-
-Mi stai dicendo che ho qualcosa in comune con cespuglio? Stai veramente cercando di offendermi oggi?-
-Quel che mi chiedevo è... perché la vendi?-
-Ho bisogno di soldi, quale altro motivo dovrebbe esserci?-
-Sì, ma... per farci cosa?-
-I soldi sono un metodo di scambio, puoi farci un sacco di cose come...-
-Non prendermi per il culo! A cosa ti servono?-
Tanto vale dirglielo, dubito che mi lascerà in pace altrimenti.
-Ho intenzione di prendermi un appartamento in città- dico tirando fuori tutta l'aria che ho nei polmoni -odio questo paesino del cazzo.-
Lei sposta subito la sua testa e inizia a fissarmi, sembra terrorizzata all'idea.
-Hai intenzione di abbandonare Maria?- chiede fissandomi con gli occhi sgranati.
-Cosa? Certo che no! Non ho intenzione di lasciare quelle bestie nelle mani di una vecchia... ho solo bisogno di un posto tutto mio.
Ad esempio, ora come ora non potrei portarmi a letto nessuna ragazza.-
A quest'affermazione, lei arrossisce subito.
-Vola piano, corvo del malaugurio- le dico spingendo la sua testa verso l'incavo del mio collo, costringengola a tornare alla posizione di prima, così da non vedere quel suo visino rosso -non è mica detto che stia parlando di te.-
-Hai intenzione di vederti anche con altre?- chiede lei stringendo forte la mia maglietta.
-A te farebbe invidia?-
-Un pochino.-
-Allora sì, potrei anche farlo.-