Cambi di programma

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Leon's pov
Mi sono svegliato alle quattro e mezza, sono uscito di casa alle cinque, sono arrivato sotto casa sua alle sei e mezza... se osa ancora dire che per me lei è solo un gioco la faccio fuori.
Vedo Lenore uscire di casa dopo qualche minuto dopo il mio arrivo.
Nota subito la mia macchina e si ferma sul portone di casa subito dopo aver chiuso la porta.
Esco dalla macchina, mi avvicino a lei e le dico -vieni con me.-
-Ti sei alzato presto per portarmi a scuola?- chiede lei -dubito che sia questo il tuo obbiettivo. Mi dispiace, ma non mi va di marinare la scuola...-
-Ti conviene ascoltarmi- le dico -dì una scusa ai tuoi genitori e dì loro che rimani a casa. Poi appena vanno a lavorare, perché so che oggi sono entrambi in turno, prendi Cookie ed esci con me. Io intanto andrò a farmi un giro, così loro non mi vedranno qui.-
-Devi essere davvero sicuro di te se hai organizzato tutto questo alla perfezione... però se i miei non volessero lasciarmi sola?-
-Va bene, allora lascia perdere il piano A, passiamo al piano B. Vieni con me adesso e basta.-
Lenore sale in macchina senza fare storie, giro per qualche minuto per poi tornare sotto casa di Lenore.
Le macchine dei suoi genitori non ci sono più, di conseguenza non c'è nessuno in casa al momento.
-Così loro penseranno che io sia a scuola...- dice, più per spiegarlo a sé stessa che a me -hai pensato proprio a tutto?-
-Evitiamo domande inutili. Scendiamo dalla macchina, prendiamo Cookie e poi ritorniamo in macchina.-
-Devi venire anche tu? Cookie non è così pesante.-
-Cerco solo di evitare che tu chiami il tuo amato Fabrizio.-
-Cavolo... hai pensato proprio a tutto.-
-Finiscila di ripeterlo e scendi da questa cazzo di macchina.-

Dopo aver preso Cookie ed essermi assicurato che Lenore non abbia lasciato messaggi o qualche indizio, ritorniamo in macchina e ci dirigiamo verso il mio appartamento.
Appena arrivati la faccio accomodare sul divano, mentre Cookie va a salutare la sua compagna di giochi, Milk.
-Posso almeno sapere che cosa vuoi fare?- mi chiede con estrema calma.
-Perché? Avevi programmi per oggi?- le chiedo.
La calma con cui mi risponde mi irrita ancora di più -no, non avevo niente da fare.-
La tristezza che riesco a percepire nella sua voce mi dice l'esatto contrario. Di sicuro c'è di mezzo Fabrizio, qualcosa mi dice che è così.
-Beh, meglio così. Io devo uscire a comprare qualche cosa... Tu intanto occupati dei cuccioli, non sopporto l'idea di lasciarli soli per troppo tempo.-
-Mi hai fatto marinare la scuola perché avevi bisogno di una dogsitter?-
Non le rispondo, so già che lei ha già intuito le mie intenzioni.
È sempre un passo davanti a me, di conseguenza non dev'essere difficile per lei capire a cosa sto pensando.

Vado al centro commerciale, prendo il minimo indispensabile e anche qualcosa da mangiare.
Mentre vado verso l'uscita, mi fermo a vedere la vetrina del negozio di videogiochi. È ricca di gadget, console e giochi appena usciti... ma non sono quelli ad attirare la mia attenzione.
Il commesso che sta servendo i clienti ha una faccia a me ben nota... purtroppo.
Odio pensare che Lenore preferisca uno come lui... che cos'ha di invidiabile? Di certo non i suoi capelli a cespuglio, e sicuramente nemmeno i suoi modi di fare da ragazzo perfettino.
Che cosa cazzo c'è di bello in lui? Cosa vuole Lenore da uno come lui?
Cerco di ignorare tutte queste domande senza risposta e mi dirigo verso la macchina.
Tornato a casa vedo Lenore intenta a pulire casa.
Non mi ha sentito arrivare, un'occasione per osservarla in silenzio.
È bello guardarla mentre pulisce con cura ogni singolo angolo della cucina.
Lo fa con movimenti precisi ma delicati, come se non volesse rovinare il legno dei mobili. Dopo aver finito di pulire un piano lo osserva per bene e controlla che non siano rimasti dei residui di detersivo.
La sua è proprio una brutta ossessione.
-Ti ho portato qualcosa da mangiare- le dico, cogliendola di sorpresa.
-Leon? Mi hai spaventata...-
-Era quella l'intenzione. Mi vuoi spiegare perché cazzo stai pulendo?-
-Sei qui da un po' e non hai mai pulito, lo capisco perché c'è già una montagna di polvere. Volevo solo aiutarti.-
-Come vuoi... adesso vieni, ti ho portato qualche fetta di pizza.-
Ci sediamo entrambi e iniziamo a pranzare.
Lenore mi chiede che cosa abbia comprato, così le rispondo -qualche cosa da metterti, di certo non vorrai rimanere sempre con gli stessi vestiti. E sappi che non ti presto le mie cose.-
Lenore manda giù un altro boccone mentre fissa il vuoto.
-Vuoi davvero farmi rimanere qui? Per quanto tempo?-
-Non lo so... probabilmente fino a quando non ti dimenticherai di quel che mi hai detto ieri.-
-Leon... perché non posso vivere anche io la mia vita? Vorrei anch'io innamorarmi, essere felice...-
-Io non ti ho dato tutto questo?-
È davvero convinta che io non le abbia mai dato niente? Non l'ho mai resa felice? Non le ho mai dimostrato quanto io tenga a lei? Eppure a me sembra il contrario. È diventata la mia ossessione... le sto dando anche più di quel che darei di solito.
-Non ho mai detto questo- dice lei -è solo che... il tuo modo di rendermi felice e di volermi bene... non è proprio adatto.-
-Ah sì? E allora dimmi tu cosa devo fare, ti do carta bianca.-
Lenore rimane senza parole, forse non si aspettava una risposta simile da me.
Forse pensava che mi sarei incazzato e basta, ma non voglio farlo. Voglio capire che cosa vuole... voglio capire come avvicinarla. Non mi basta più averla, voglio che sia lei a cercare me, non il contrario.
A salvarla da questa situazione, arriva lo squillo del mio cellulare.
Sospiro nervosamente prima di rispondere.
-Cosa c'è?- rispondo nervosamente.
Non sento Maria da molto tempo... e si fa sentire proprio ora?
-Leon! Si può sapere cosa stai facendo? Dov'è Lenore?-
Guardo l'orologio... cazzo... sono già le due?
A quanto pare si sono già accorti che Lenore non c'è... e chissà chi avrà pensato che lei è con me.
-Che problema c'è?- le chiedo -chi la desidera?-
-Leon, te lo chiederò solo un'altra volta. Dov'è Lenore?-
-È con me, ma penso che tu lo sappia. Penso che tutti lo sappiano. Cosa c'è di male in questo?-
-Si puo sapere cosa ti salta in testa? Fai marinare la scuola a Lenore... fai preoccupare i suoi cari così. Dimmi dove siete, così possono andare a riprenderla.-
-Ho le mie ragioni per fare quello che sto facendo. E poi col cazzo che ve lo dico. Ho traslocato perché nessuno sapesse dove vivo... che senso avrebbe se poi ve lo dico?-
Sento dei rumori dall'altra parte, per poi sentire un altro tipo di voce.
-Brutto figlio di puttana! Dimmi il tuo fottuto indirizzo- dice testa a cespuglio.
-Hey hey, stai calmo. Dove hai imparato queste brutte parole?-
-Lo sapevo che Lenore non doveva stare con te. Se solo le fai del male, io...-
-Cosa fai? Ti ascolto.-
-Senti... cercherò di stare calmo. Ti do un po' di tempo per schiarirti le idee... poi chiamo la polizia.-
-Perché non lo fai subito, allora?-
-Perché so che se lo facessi Lenore mi odierebbe a morte. Io penso sempre a quel che lei vuole. E se anche tu vuoi il meglio per lei... devi farla tornare a casa.-

Lovely Stalker 2: Lei Sa Tutto Di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora