Capitolo 12

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La giornata non si è rivelata un completo disastro come pensavo... Sono stata tutto il giorno con Emily e ci siamo divertite molto.
Ci sono stati momenti in cui ho persino dimenticato il motivo per cui ero veramente uscita di casa.
La nostra missione è fallita, almeno per quanto riguardava quel giorno,ma non ci saremo lasciate abbattere da così poco.

Entrai nel letto, stanca dopo aver passato tutta la giornata in giro per Los Angeles.

Dopo svariati tentativi per dormire mi rassegnai a fissare il soffitto sopra di me.
Odio quando non riesco ad addormentarmi, cosa che purtroppo succede molto spesso.
Lo odio perché è notte, quindi tutto è silenzioso e buio e i miei pensieri prendono il sopravvento su di me, tutte le cose che durante la giornata sono stata troppo occupata per pensare in quel momento tornano fuori.

Penso a Cal penso a Shawn, penso a tutto. Mi tornano in mente episodi passati e mi faccio un sacco di film mentali su episodi futuri. Che però non sono sempre positivi.
Non so come ma anche con tutti questi pensieri che mi ronzavano in testa riuscii dopo un po' ad addormentarmi, probabilmente perché era notte inoltrata e la mia stanchezza fisica ha battuto l'energia del mio cervello.

Sentii un rumore fastidioso, mi obbligai ad aprire gli occhi ancora bisognosi di riposo e capii che non si trattava della sveglia ma del campanello.
Gaurdai l'orologio, erano le sette di mattina, richiusi gli occhi pensando che i miei genitori erano ancora a casa da lavoro quindi ci avrebbero pensato loro.

Quando sentii il campanello per la seconda volta mi ricordai che i miei genitori erano partiti l'altro giorno, era da tanto che volevano fare una vacanza da soli e li ho convinti che avendo 18 anni ero abbastanza grande per stare a casa da sola.

Mi alzai dal letto il più veloce possibile e corsi alla porta, mentre cercavo ancora di svegliarmi. Mi chiesi chi potesse mai essere a quell'ora, è troppo presto perché sia Emily... "Giuro che se è la signora aspirapolvere le sbatto la porta in faccia" pensai.

Aprii la porta e mi trovai davanti Cal.
- Ciao - mi disse osservandomi.
In quel momento mi resi conto delle mie condizioni. Ero in pigiama, e non stiamo parlando di un pigiama qualsiasi... C'era un gatto unicorno e degli arcobaleni... Per non parlare dei miei capelli... Credo che se anche mi fossi impegnata per spettinarli tanto quanto lo erano quel giorno non ce l'avrei mai fatta. E aspettate manca ancora il pezzo forte, le ciabatte rosa con due conigli e dei cuoricini...
Diventai color pomodoro per l'imbarazzo.
- Ciao... Ehm mi dispiace per le mie condizioni ma mi sono appena svegliata e - non mi lasciò finire che entrò in casa.
- Perché mi stai ignorando? - disse. Era arrabbiato.
- Io non ti sto ignorando - mi difesi.
- Ah no? Mi vuoi dire che in tutto ieri non hai trovato un attimo per rispondere almeno a un mio messaggio? - chiese.
- Sono... Sono stata impegnata - risposi non trovando una scusa migliore. In effetti era vero... Ma il tempo per rispondergli lo avevo...
- Mi dici perché sei così dall'altra sera? Ho fatto qualcosa che non va? - chiese più preoccupato che arrabbiato.
- No... - dissi.
- E allora mi puoi dire che succede? - mi chiese.
Volevo dirglielo, volevo davvero, ma cosa dovevo dirgli? Perché ero arrabbiata con lui? Aspetta ma ero arrabbiata con lui o no?  Non lo so nella mia testa in quel momento regnava solo la confusione. Non mi aveva scritta per due giorni dopo quella sera...ma ieri mi aveva scritto vari messaggi...Non avevo nessun diritto di essere arrabbiata con lui.

- Sai che c'è? Non fa niente, lascia stare! Se mai avrai intenzione di farmi sapere cosa ho fatto di male per meritarmi il tuo silenzio sai dove trovarmi - disse uscendo e sbattendo la porta.

Rimasi lì, lo avevo lasciato andare via... Lo avevo lasciato andare via senza dire una parola... Odiavo me stessa, è colpa mia se ho litigato con il mio migliore amico, con la persona che mi piace, e per cosa? Per una cavolata, per una cavolata che non so nemmeno.
Perché non gli ho risposto? Cosa c'è che non va in me?

SHAWN'S POV

Quella mattina mi svegliai presto, volevo andare a fare una passeggiata.
Volevo essere solo così non svegliai la mia guardia del corpo, so che è pericoloso andare in giro per Los Angeles da solo essendo conosciuto...ma il mio hotel è un po' fuori da LA... Questo mi sembra un punto della città abbastanza tranquillo e poi sono le sette di mattina... Sicuramente ci sono meno persone in giro.

Mi misi gli auricolari e feci partire la mia playlist preferita.
Arrivai in un quartiere molto carino fatto di case tutte simili e colorate.
Sentì sbattere una porta,i girai e vidi un ragazzo palesemente arrabbiato uscire da una porta... Fortunatamente andò in un altra direzione e quindi non mi vide neanche.

Pochi secondi dopo uscì una ragazza dalla stessa casa , era lontano da me ma capii che era in pigiama ed era molto spettinata, probabilmente si era appena alzata.
Credo volesse rincorrere il ragazzo, ma si fermò quasi subito e la vidi barcollare per poi cadere a terra.
Iniziai a correre in quella direzione.

HEY!
Come va?
Vi sta piacendo la storia? Cosa ne pensate di Cal e Al? E di Shawn e Al?
Tra l'altro mi sento molto proud perché questo capitolo è più lungo degli altri.
Fatemi sapere.
Grazie come sempre alle poche persone che leggono questa storia.
Spero abbiate una splendida giornata ❤️🌹

It Isn't A Dream Anymore ||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora