«Devo dirglielo, Liz…»
Harry se ne stava seduto sul divano a casa dell’amica. Erano solo le nove del mattino, ma dopo essersi addormentato con Louis la notte precedente ed essersene andato solo alle prime luci dell’alba, aveva sentito il bisogno di parlarle. Non sapeva come potersi allontanare da quella sgradevole situazione, ma ovviamente, doveva almeno provare ad intavolare una discussione con lei.
La osservò un momento, rendendosi conto di non aver ancora avuto nessun segno di accordo o disaccordo da lei. Se ne stava seduta con le mani posate in grembo, le dita incrociate e lo sguardo fisso sullo spazio che li divideva.
«Hai ragione a volergli dire la verità, ma io non voglio vedere la compassione negli occhi degli altri. Non voglio sentire i loro pietosi commenti sulla mia vita!»
Enfatizzò l’ultima parola agitando in aria le mani, che iniziarono a tremarle.
«Okay, senti, per ora lo terrò per me. Ma dovremo affrontare questa cosa prima o poi. Non credi?»
Lei annuì dolcemente.
«Non sono un’egoista Har. So che lo sembro, ma non è così. Vorrei solo stare ancora bene come, sai…»
Vedendola annaspare nei suoi pensieri tetri, Harry cercò di risponderle immediatamente.
«Non sei egoista, ti capisco. Capisco benissimo», fece una pausa e si passò una mano tra i capelli, «ma non potrò mentire a Louis in eterno. Non se lo merita.»
Si osservò le mani, spiluccandosi le pellicine intorno alle unghie.
Se Louis fosse venuto a conoscenza di tutta quella storia da qualcun altro non glielo avrebbe mai perdonato. Anzi, molto probabilmente, anche se glielo avesse detto lui stesso, si sarebbe sentito tradito. Cosa avrebbe dovuto fare? Dentro di sé, sapeva di aver trovato la sua isola felice tra le braccia di quel ragazzo dagli occhi celesti, ed era sempre tutto meraviglioso quando passavano del tempo insieme, ma sapeva anche che la vita della sua migliore amica era appesa ad un filo. Un filo molto sottile che avrebbe potuto spezzarsi da un momento all’altro, portandola via dai suoi affetti e da lui. Per questo non riusciva più a vedere un domani felice per lei.
“Ovvio che non ci riesci, cazzo!”
Lo ammonì il suo subconscio.
Sì, era ovvio che avere un cancro a soli diciotto anni fosse una merda, ma non sarebbe stato meglio se avesse potuto condividere le sue paure di perderla con Louis? Lo desiderava con tutto sé stesso, ma non poteva tradire la fiducia di Liz, nonostante ciò mettesse a rischio ciò che stava nascendo con lui.
«A proposito», esordì lei cambiando completamente discorso e scuotendolo dai suoi pensieri, «Come va fra te e Louis?»
La ragazza gli rivolse un sorriso entusiasta. Se solo l’avesse conosciuta meno, Harry avrebbe creduto che fosse davvero felice per loro.
«Credo bene. Insomma, sì, stiamo bene.»
Le parole gli uscirono di bocca più incerte del previsto.
Lei abbassò gli occhi di nuovo, e posò una mano tra loro, sulla fredda pelle chiara del divano.
«Vorrei essere al suo posto, sai?»
Alle sue parole, Harry scattò leggermente indietro, come intimorito. Era consapevole che da parte di Liz ci fossero dei sentimenti più forti di quelli che prova una semplice amica. E anche se difronte a Louis lo aveva spesso minimizzato, sapeva che spesso lei aveva dei comportamenti inappropriati con lui, più spesso di quanto potesse sopportare, probabilmente.
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Our Secret. -Larry Stylinson-
FanfictionBrutta storia chiamare Amico chi vorresti chiamare Amore, non credete? "Sometimes new love comes between old friends. Sometimes the best love was the one that was always there." Larry Stylinson, la mia ispirazione.