Capitolo 3 - Il fuoco della passione.

20.3K 1K 323
                                    

Harold aveva sangue freddo, e in quell’occasione fu indispensabile il suo aiuto. Louis giaceva sul pavimento, privo di sensi, e lui gli sosteneva la testa con una mano e con l’altra gli strofinava il pollice su una guancia, nel tentativo di farlo rinvenire. Liz e Dan terrorizzati intanto, erano corsi a chiamare la madre di Louis in giardino.

- Louis avrebbe ricordato poco di quell’episodio in futuro tranne il momento in cui si risvegliò, proprio tra le braccia di Harold. -

«Ho preso fuoco.»

Farfugliò Louis mentre cercava di mettersi a sedere, sorretto da Harold.

Lui gli sorrise e lo aiutò, facendogli appoggiare la schiena ad un mobile della cucina. Contemporaneamente i due guardarono il braccio di Louis, poi si scambiarono uno sguardo d’intesa.

«Sei stato fortunato, avresti potuto farti davvero del male! Non sembra grave», disse Harold sorridendogli e sferrandogli una pacca amichevole sulla spalla.

Un forte rumore di passi preannunciò di pochi secondi l’arrivo degli amici e della madre di Louis.

Liz stretta tra le braccia di Dan sembrava davvero spaventata e faticava a riacquistare un colorito naturalmente roseo.

«Credo sia il caso di portarlo in ospedale.»

Sentenziò infine la donna, bianca in volto e sconvolta dallo spavento. Harold fece una strana fatica per staccarsi da Louis e lasciarlo andare in ospedale con sua madre, aveva la sensazione che avrebbe potuto e dovuto fare di più. A fatica sorresse Louis fino a farlo sedere sul sedile anteriore dell'auto della madre mentre la donna si accomodava al posto di guida. Lei gli lanciò un sorriso d'approvazione ed Harold arrossì leggermente. Louis non disse nulla per tutto il tempo e continuò ad osservare ogni mossa del suo amico. Poi, quando Harold fu soddisfatto di come gli aveva posizionato la cintura di sicurezza, fece un passo indietro, con un cenno salutò la madre di Louis e chiuse lo sportello con un tonfo sonoro. Rimase lì ad osservarli andare in ospedale finchè l'auto non si fù allontanata tanto da disperdersi nel traffico.

Louis in auto non disse una parola, certo non poteva spiegare a sua madre cosa lo avesse distratto tanto da farlo, beh, infuocare così. Arrivarono di fronte all'ospedale e Louis sentì una strana fitta allo stomaco, proprio non gli piaceva quel posto, anche se sapeva di aver bisogno del controllo di un medico, la consapevolezza di dover entrare in quella struttura fredda e distaccata gli dava i brividi.

Il responso del medico fu chiaro dopo qualche ora di attesa. Lievi bruciature sull’avambraccio destro e sul dorso della mano.

Louis uscì dall’ospedale alle 22, si obbligò a mangiare un panino ad un take-away con sua madre e si addormentò in auto. Appena imboccarono la via di casa, la madre gli diede un colpetto al braccio sinistro. Poi un altro.

«Tesoro, credo tu debba svegliarti. Guarda.»

Our Secret. -Larry Stylinson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora