Capitolo 2 - Odore di gelosia.

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Non gli piaceva affatto come si stavano mettendo le cose. Liz girava sempre intorno ad Harold e Louis iniziava a irritarsi. Certo, non era affare suo ciò che loro due combinavano insieme, ma ciò che nutriva nei confronti di quel ragazzo era ormai troppo forte. Dal loro primo incontro, Louis aveva capito che non poteva esserci una semplice amicizia tra loro. Gli sembrava evidente che ci fossero spesso degli sguardi d’intesa fra loro, e non sapeva giustificare il fatto di sentirsi spinto ad avvicinarsi ad Harold, spesso in modo equivoco durante una chiacchierata o più semplicemente sfiorandolo quando non avrebbe potuto accorgersene. Adorava quell’odore dolce che aleggiava nell’aria ogni volta che i capelli di Harold si muovevano. E amava i suoi riccioli. Senza dubbio. Non gli piacevano, no, ne era follemente e pazzamente innamorato. Spesso nel dormiveglia si ritrovava a fantasticare su come sarebbe stato avere Harold accanto per potergli passare le dita fra i capelli. Tuttavia Louis sapeva che i suoi sentimenti erano tutt’altro che corrisposti. Harold aveva la fama del nerd da quelle parti, eppure era enormemente ambito da molte ragazze. E se c’era qualcosa che mandava il cervello di Louis a farsi friggere ogni volta era il lento, ma inesorabile incedere delle ragazze quando decidevano di approcciarsi ad Harold.

Le vedeva nella sua mente, era sufficiente un momento e apparivano lì, una dopo l’altra. Lexie, Sammi, Bea, tutte le ragazze che avevano provato ad avere una relazione con Harold erano state una spina nel fianco per Louis. Odiava vederli uscire insieme nel fine settimana mentre lui doveva passare il suo tempo con Dan e Liz. Non che avesse problemi a stare con loro senza Harold, assolutamente, ma saperlo tra le braccia di una ragazzina lo mandava su di giri, tanto che spesso, quando Harold aveva in programma uscite romantiche, lui evitava di uscire di casa, così da non rischiare di imbattersi nel suo peggior incubo.

Dopotutto ora l’incubo sembrava aver preso le sembianze di Liz. Non era mai stata una tipa timida e schiva, ma negli ultimi mesi passava la maggior parte del tempo, durante le loro uscite, attaccata ad Harold in modo davvero esasperante. Louis avvertiva che i suoi sentimenti avrebbero potuto saltare fuori da un momento all’altro. Si sentiva una bomba pronta ad esplodere.

Salirono tutti sulle montagne russe. Liz accanto ad Harold e i ragazzi nel vagone posteriore. Fatto il primo giro Louis notò che Liz non si sentiva bene.

«Mi viene da vomitare Har…»

Riuscì a pronunciare solo poche parole prima che un conato riportasse alla luce il suo pranzo. Non fu un bello spettacolo, tranne che per Dan che non fece altro che ridere. Louis propose di tornare da lui, la casa era praticamente vuota, l’unica persona presente era sua madre, ma non li avrebbe infastiditi affatto. Potevano sentire un po’ di musica, e intanto far rimettere in sesto lo stomaco di Liz. L’idea allettò tutti, e i quattro si incamminarono, sostenendo a turno Liz che faticava a camminare per la forte nausea.

La madre di Louis aprì la porta poco dopo il secondo trillo del campanello e li invitò ad accomodarsi tutti in soggiorno. Mentre preparava una tazza di tè caldo per Liz, Louis tornò col pensiero ad Harold. La felpa che indossava quel giorno non gli rendeva giustizia, sembrava non avere una forma, come un sacco di patate. Ma quei riccioli scuri. Quelli nessuno avrebbe mai potuto nasconderglieli. Anche quando Harold indossava i suoi cappellini “proteggi orecchie” (come diceva lui) per il rigido inverno inglese, Louis scorgeva qualche ciocca ribelle qua e là vicino alle orecchie o alla fronte e si domandava come sarebbe stato potergli sfilare il cappello per liberare quella valanga di ricci.

Preso da mille romantici pensieri, Louis allungò la mano verso la teiera e senza rendersene conto passò la manica della camicia sul fornello acceso.

La stoffa prese fuoco e Louis si rese conto di ciò che stava accadendo quando sentì la pelle bruciare a contatto col fuoco. La stoffa si consumava in fretta, così decise di chiamare aiuto. Mentre urlava e tentava invano di sfilarsi la camicia, vide una sagoma scura avvicinarsi, gli strappò la camicia e la buttò lontano. Poi Louis perse i sensi.

Our Secret. -Larry Stylinson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora