Guardare l'alba era diventata un'abitudine ormai.
Da quando le temperature avevano iniziato ad alzarsi, ogni mattina mi svegliavo presto e mi dirigevo verso la spiaggia.Vedere il sole sorgere da quella distesa d'acqua era qualcosa che mi dava incredibilmente piacere e mi trasmetteva una sensazione di serenità e libertà.
Quel giorno però, di pace ve ne era veramente poca.
Il villaggio era in fermento, ed anche la spiaggia già di mattina presto, brulicava di pescatori intenti a prepararsi per la nuova stagione.
La primavera era ormai inoltrata e si poteva ricominciare a fare scorte per l'inverno successivo, tuttavia, ciò che veramente rendeva le persone del villaggio così agitate, era l'imminente arrivo degli uomini che provenivano dalla terra della neve.
Re Hakon, mio padre, aveva il desiderio di stringere accordi con loro per motivi che a me dovevano restate sconosciuti.
Aveva inviato un emissario con pochi altri uomini oltre mare, per invitarli nella nostra casa.
L'invito era stato accettato ma Orvar fece ritorno, seppur con buone notizie, profondamente turbato.
I suoi racconti avevano messo in soggezione l'intero villaggio, li aveva descritti non come uomini ma come bestie prive di paura e con tradizioni molto diverse dalle nostre.
Nonostante il caos che c'era intorno continuai a guardare l'orizzonte.
Quando il sole fu completamente sorto, scorsi le vele delle navi dei Wulfgar, questo era il nome di quel popolo su cui si narravano tante storie.
Mi presi ancora qualche istante, consapevole che, con ogni probabilità, mio padre mi avrebbe proibito di uscire nei giorni seguenti, come faceva solitamente quando avevamo delle visite.
Qualcuno iniziò a suonare il corno, segnalando il loro arrivo.
I pescatori smisero di trafficare con le reti, guardando il mare con sospetto.
Alcune donne afferrarono in fretta i loro bambini per riportarli al sicuro nelle case.
Il villaggio sembrò trattenere il fiato mentre il vento trasportava il cigolio delle navi che avanzavano.
Quando si fecero più vicine, potei scorgere qualche dettaglio.
Le imbarcazioni non erano comuni alle nostre, erano più grandi e molto più slanciate, il legno rivelava segni di battaglia e gli scudi appesi lungo i fianchi erano decorati con simboli incomprensibili.
Ciò che attirò la mia attenzione però, fu la decorazione della prua, su cui non era stata intagliata la testa di un drago come era consuetudine, ma la testa di un lupo con le fauci spalancate.
Sembravano pronte a sbranare chiunque osasse intralciare il loro viaggio.
Un brivido mi percorse la schiena.
Sentii una voce roca accanto a me.
<<Sono qui>>, sussurrò un uomo stringendo tra le mani un amuleto di ferro.Nonostante la paura che serpeggiava tra la gente, io provai solo una cosa: una curiosità bruciante.
Mi sbrigai a tornare a casa e una volta rientrata trovai mia sorella Hel in attesa, con le mani conserte e lo sguardo preoccupato.

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WULFGAR - The land of snow
RomanceUna ragazza intrappolata nel proprio destino. Un guerriero avvolto dal mistero. Un matrimonio che potrebbe diventare una condanna o una rivelazione. Liv ha sempre vissuto nell'ombra, ingenua e piena di sogni si ritroverà ad essere una pedina nell...