Chapter 7

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Me né stavo beatamente spalmata su Cameron, la testa poggiata contro il suo petto, le mani intrecciate. Mi persi ad ammirare il cielo ricoperto di stelle mentre, placidamente, il dondolo ci cullava durante quella pace che c'era raggiunta la mezzanotte. Cameron prese l'ultimo tiro di sigaretta e la spense nel posacenere poggiato a terra. Soffiò fuori il fumo poi chiusi gli occhi e con entrambe le mani passò leggermente le dita sui miei fianchi facendomi sorridere e muovere leggermente per il solletico.

"Non dovresti fumare" esclamai seriamente rilasciando un sospiro "mi hai detto che tua madre aveva un cancro, hai un tale esempio da seguire"
"Mia madre non sa che fumo e se lo scoprisse mi sotterrerebbe vivo" rise leggermente
"Se potessi scegliere, sceglieresti tua madre o tuo padre?" Domandai inclinando di poco la testa per poterlo vedere negli occhi
"Nessuno, è come scegliere a chi figlio vuoi più bene, non si può" sorrise scrollando le spalle
"Ma non hai qualcuno con la quale vai più d'accordo?" Domandai ancora
"Beh certo. Ma voglio un mondo di bene ad entrambi" annuì ovvio "tu invece? Non mi parli mai dei tuoi" sussurrò debolmente, come se avesse paura di una mia improvvisa reazione negativa
"Sai molte più cose tu di chiunque altro a dire il vero" ammisi amaramente "io non ho una famiglia come la tua" mi misi a sedere tra le sue gambe poggiando le mani sul suo petto "non ho una madre pronta a rimproverarmi per un mio errore e a dimostrarmi che mi vuole bene, non ho un padre con la quale parlare dei miei problemi e sapere che ci sarà sempre per proteggermi. Io non ho una famiglia quindi non ne parlo mai" scrollai le spalle
"Perché non vai a vivere da sola? Perché vivere con tuo padre se lo odi?" Domandò curioso
"Non sono una tipa in gamba io. Potrò avere accesso alla mia parte di eredità dopo i diciotto anni e fino ad allora devo resistere e aspettare. Non voglio fare affidamento sulle altre persone, quindi non vivrò con Camille nel frattempo e non mi lamenterò più del dovuto. Odio essere un peso" ammisi forse per la prima volta nella mia vita
"È la tua migliore amica. Ci hai mai pensato che forse lei vuole aiutarti e che non sei affatto un peso per lei? Dovresti avere più fiducia nelle persone" prese ad accarezzarmi leggermente il braccio
"Le persone prima o poi si stufano Cameron. Lo ha fatto mia madre, mio fratello, mio padre, lo farà anche Camille e lo farai anche tu" esclamai con convinzione
"Hai troppa poca fiducia in noi. Dovresti darmi una possibilità, potrei stupirti" sussurrò avvicinando il viso al mio facendo scontrare leggermente le nostre labbra
"Non voglio rischiare, se ne rimanessi scottata non lo sopporterei" mi leccai le labbra diventate secche
"Fidati di me" disse prima di trasformare quel debole contatto in un bacio mozzafiato.

Mi aggrappai alle sue spalle e sentii la sua presa aumentare sui miei fianchi. La sua lingua era bagnata e mi esplorava fino in fondo lasciandomi senza fiato, era una sensazione bellissima.
A farci staccare fu il suo cellulare che iniziò a squillare insistente
"Ignoralo" esclamò lui stesso prima di riprendere a baciarmi
Tornai a concentrarmi sulle sue labbra ma durò poco perché il suo cellulare riprese a squillare
"Forse è meglio se rispondi" sussurrai staccandomi da quel contatto di fuoco

"Liam" ringhiò Cameron rispondendo incazzato "cristo che diavolo vu-" vidi Cameron sbarrare leggermente gli occhi e boccheggiare sorpreso "ne sei sicuro?" Domandò stringendi i pugni "cazzo" si portò una mano sulla fronte per poi annuire e staccare dicendo a Liam che lo avrebbe raggiunto tra poco

"Che succede?" Domandai alzandomi per poi seguirlo verso la sua auto
"Ti accompagno a casa. È sorto un problema e io e Liam dobbiamo andare" spiegò salendo nella vettura in modo veloce per poi mettere in auto
"Accompagnami da Camille" esclamai prima che potesse partire

Arrivammo fuori casa di Camille nel loro stesso momento. La mia migliore amica scese dall'auto di Liam seguita a ruota dal ragazzo che sembrava leggermente nervoso
"Scusateci, abbiamo avuto un contrattempo e dobbiamo proprio andare" si scusò Liam sorridendoci forzatamente
"Spero nulla di grave" si preoccupò Camy
"Tranquilla piccola" Liam le circondò la vita con le braccia per poi lasciarle un bacio casto "ti chiamo domani. Ciao Megan" mi sorrise e io mi limitai ad alzare la mano in segno di saluto
Mi voltai verso Cameron che stava raggiungendo la sua auto e lo vidi mimare con le labbra uno 'ciao', in risposta gli sorrisi e scrollai le spalle.

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