"Avete capito tutto ragazzi?" Urlò il professore di matematica un attimo prima che la campanella suonasse annunciando così la fine delle lezioni
Afferrai lo zaino velocemente e me lo caricai sulle spalle, alzai il cappuccio della felpa e a passo spedito iniziai a camminare verso l'uscita
"Megan" sentii gridare da Camille ma la ignorai "Megan aspetta" tentò ancora ma in risposta avanzai il passo fingendo di non averla sentitaArrivai alla palestra e trovai solo Robert intento a sistemare di qua e di la distrattamente
"Hey" salutai andando verso il mio armadietto per posare la mia roba
"Qual buon vento" sentii dire "cosa ti porta da queste parti?" Sorrise poi mentre mi sfilavo la felpa dandogli le spalle
"Avevo voglia di scaricare un po'" esclamai seriamente voltandomi per guardarlo negli occhi
Vidi il suo sorriso sparire e assumere un espressione incredula e stupita
"Che diavolo hai fatto al viso?" Domandò boccheggiando
Mi leccai le labbra e spostai lo sguardo sul sacco da box
"Un gruppo di ragazze della mia scuola. Non sono riuscita a difendermi in tempo" abbassai lo sguardo priva di espressione
"Dai salta su" mi fece segno di seguirlo sul ringSalii e infilai i guanti che mi passò, lui fece lo stesso e mi ritrovai ben presto con le spalle contro il tappeto e lui sopra di me che mi aveva colpita
"Sei troppo arrugginita. Datti una svegliata" ordinò e io annuii rialzandomi dopo di lui
Feci per colpirlo ma lui riuscì a schivarmi e fece per colpirmi allo stomaco, bloccando però il pugno a mezz'aria per non colpirmi sul serio
"Stai dritta, fai forza sulle gambe e stringi i pugni" dopo aver fatto tutto ciò che mi aveva consigliato provai a colpirlo nuovamente ma anche questa volta mi schivò e finii contro la rete laterale del ringLanciai un grido di frustrazione e diedi un pugno sul blocco all'angolo che reggeva le reti.
"Chi ti ha fatto quel livido sul volto?" Domandò indicandomi
"Te l'ho detto, delle ragazze della mia scuola" sussurrai a denti stretti
"Quante ne erano?" Domandò
"Tre"
"Stronzate. Ti ho vista mettere al tappeto due uomini sullo stesso ring in meno di due minuti, avresti potuto schivarle senza problemi. Te lo chiederò un ultima volta Megan, chi diavolo ti ha ridotta così?" Sembrava estremamente serio e preoccupato
"Tre ragazze della mia scuola. Mi hanno accerchiato all'improvviso e prima che potessi realizzarlo mi stavano riempendo di pugni e calci" esclamai ancora più convinta
Lo sentii rilasciare un sospiro, poi avanzò verso di me e poggiò una mano sulla mia spalla
"Hai troppa rabbia dentro Megan, devi trovare un modo per farla uscire o questa ti consumerà" affermò per poi scendere dal ringNon avevo affatto voglia di restare ancora qui, così recuperai velocemente le mie cose e me ne tornai a casa.
"Salve signorina Megan" salutò cordialmente Jorge appena entrai
Lo ignorai e salii in camera mia lasciandomi cadere sul letto, fui attirata dal rumore del mio cellulare che iniziò a squillare, rilasciai l'ennesimo sospiro e rifiutai la chiamata anche questa volta, ma non passò tanto tempo prima che iniziasse a squillare nuovamente.Rifiutavo le chiamate e i messaggi di Cameron da oltre una settimana, ovvero da quando ero tornata da New York insieme a Camille. Saremmo dovuti tornare tutti insieme, ma al giorno della partenza mancavano ancora 4 giorni e io dovevo assolutamente ritornare per ordine di mio padre.
Liam e Cameron provarono a cercare di convincermi, ma non volevo di certo rovinare le vacanze anche a loro, così tornammo soltanto io e Camille, lei non riuscii a convincerla, volle tornare con me a tutti i costi.Quando vidi che Cameron continuò a mandarmi messaggi spensi il cellulare per evitare di cadere nella tentazione di leggerlo e magari rispondergli.
"Signorina" mi chiamò Jorge da fuori la mia stanza dato che avevo lasciato la porta aperta
"Cosa c'è" sospirai chiudendo gli occhi
"Suo padre mi ha detto di dirle che tornerà tra qualche giorno, sarebbe dovuto tornare questa sera ma ha dovuto prolungare il viaggio per questioni di lavoro" spiegò
"Almeno una buona notizia" borbottai stanca
"Signorina Megan" mi chiamò poi seriamente "sono seriamente preoccupato per lei. Non mangia da giorni, è molto pallida e poi non ha fatto neanche controllare da un medico quella brutta ferita sul viso" esclamò in pensiero
"Sto bene" affermai alzandomi "sta tranquillo Jorge, so badare a me stessa" lo rassicurai con un sorriso tirato per poi chiudere la porta rimanendo da sola in camera
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Like The First Time
Teen Fiction"Volevi sapere se ci fosse posto per Cameron nel mio mondo. Beh, non esiste un posto del genere, perché lui è il mio mondo. Mi hai chiesto se avessi la certezza di poterlo rendere felice, non ne sono sicura, ma sono certa di una cosa. Sono felice ne...