Capitolo 19.

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"Non credo di farcela" scossi la testa sentendo il respiro mancarmi
"Hey" Cameron mi baciò la fronte "Ci sono io" mi strinse la mano
Sospirai per poi farmi coraggio ed entrare nel tribunale.

Esattamente due settimane fa mia madre aveva denunciato mio padre presentando le prove delle telecamere di sicurezza che riprendevano varie aggressioni nei miei confronti. Avevano subito aperto l'indagine e mi avevano già interrogato quattro volte, ma avevano interrogato anche Cameron, Camille e tutti gli altri che si erano presentati.
"Eccovi finalmente, mancavate solo voi" ci venne incontro Camille per poi abbracciarmi
Ricambiai appena per poi seguire tutti nella sala principale del tribunale

Dopo due settimane di indagini il detective Wells, che avevamo assunto privatamente, aveva raccolto molte prove, filmati, registrazioni, testimonianze e i numerosi referti medici di quando andavo in ospedale. Oggi eravamo stati convocati per la decisione finale del giudice e speravo con tutta me stessa che sarebbe andato tutto per il verso giusto.

L'udienza iniziò e io sentii un gran peso d'ansia e angoscia sul petto che restò per tutto il tempo. Il giudice era una donna e aveva un aria seria e impassibile, mi lanciò numerose occhiate e io non sapevo cosa pensare. Da lei sarebbe dipeso il mio futuro e ammetto che un po' avevo paura.

Non so quanto tempo durò, credo un ora circa, quando il giudice chiese 10 minuti per aggiornarsi con la corte uscimmo tutti dall'aula aspettando nel gran corridoio all'ingresso.
"Andrà tutto bene" esclamò Abby accarezzandomi le braccia per poi abbracciarmi lateralmente
"Anche secondo me" sorrise mia madre guardandomi speranzosa e io annuii leggermente
"Tu! Brutta stronza ti ammazzo" mio padre venne verso di me infuriato e tremai tra le braccia di Abby
Subito Liam, Eric e Edward, il nuovo marito di mia madre, lo bloccarono per le spalle.
Alex fece per bloccare Cameron ma non ci riuscì, il mio ragazzo partì spedito assestando un pugno brutale sul viso di mio padre che si accasciò dolorante e con il labbro sanguinante
"Brutto schifoso" ringhiò lui sputando per terra riprendendosi
"Lei prova solo a toccarla nuovamente e giuro su Dio che la ammazzo con le mie mani, figlio di puttana" gridò Cameron mentre Liam lo bloccava per evitare altri pugni che avrebbero portato a guai maggiori

"Dobbiamo rientrare" esclamò Jorge facendo segno verso la porta dell'aula che si apriva
Sospirai e strinsi la mano della mia migliore amica che mi sorrise da incoraggiamento.
"Andrà tutto bene" annuì il detective a mia madre "Ci sono troppe prove a suo svantaggio e anche la stampa ne è al corrente, è con le spalle al muro" sorrise vittorioso e io ci sperai con tutta me stessa

"In vista delle numerose segnalazioni abbiamo valutato l'opzione migliore agendo secondo la legge" iniziò il giudice quando tutti ebbero preso posto "Per tanto dichiaro l'imputato, Carl Wood, innocente."
Ci fu subito un brusio generale e tutti si ribellarono increduli

Sentii gli occhi pizzicare e il cuore fermarsi. Lo sapevo. Non avremmo mai vinto contro di lui, era troppo forte. Ero stata una stupida a sperarci ancora.
"La corte si ritira" esclamò poi andando via insieme agli altri giudici della corte
"È impossibile" stava dicendo incredulo il detective
"Non ci credo" mormorò mia madre
"Megan" Camille mi toccò il braccio e vidi i suoi occhi lucidi
"Scusate" biascicai appena facendomi largo tra le persone per poi uscire da quel posto

Sentivo l'aria mancare e la testa pesante. Mi portai una mano sulla bocca piangendo e presi a correre verso l'uscita di quel posto ignorando le persone che mi guardavano nei corridoi.
Quando fui fuori corsi giù per le scale per poi fermarmi e singhiozzare respirando a fatica. Cercai di prendere quanto più aria possibile per poi intrappolarla nei polmoni cercando di fare respiri calmi e regolari, ma non ci riuscii e iniziai a piangere più forte. Mi portai una mano tra i capelli portandoli dietro le orecchie e mi asciugai il viso più volte.

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