Capitolo 18: Dreams

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Mikasa's POV
Il giorno dopo
Mi rigiravo nel letto, senza riuscire ad addormentarmi. Erano le tre di mattina, e continuavo a sperare in qualche ora di sonno. Dopo averlo fissato, sono corsa via per il troppo imbarazzo e sono tornata a casa, buttandomi sul letto per provare a ragionare meglio. Perché ero rimasta lì?
Certo, dato che mi sono innamorata di lui non dev'essere una cosa così strana, ma non spio le altre persone e di solito gli lascio la propria privacy. Sono davvero in balia dell'amore? Alla fine, con la sua immagina nella mente, chiusi gli occhi, e mi lasciai prendere tra le braccia di Morfeo.

Era un giorno di sole. Una bambina dai capelli corvini stava correndo felice su un campo d'erba appena tagliata. Dietro di lei, una voce le disse: "Mikasa, stai attenta, potresti farti male". Una donna dai tratti orientali le si avvicinò, stava portando un cesto pieno di frutta fresca.
"Tranquilla mamma" ribatté la bimba, facendo un sorrisone.
Arrivò anche un uomo, che subito corse dalla figlia, prendendola in braccio.
"Papà!" lo salutò.
"Ecco la mia principessina! Come stai?"
"Bene" rispose, abbracciando il padre.
I tre mangiarono dei panini, poi si diressero verso la loro casa.

Sempre quella bambina, stava giocando, sempre su quello stesso prato, però insieme a una amichetta, che aveva una coda di capelli castani. Le due si stavano rincorrendo, cercando di non farsi prendere dall'altra. Alla fine, caderro a terra, stanche per continuare.
"Sasha" mugolò la corvina.
"Mikasa" sussurrò la castana.
Si guardarono e scoppiarono in una fragorosa risata.

Quella bambina chiamata Mikasa era cresciuta. Ora era molto più alta e l'espressione era molto più adulta. Aveva 11 anni. Di fianco a lei sedeva un ragazzo della sua stessa età, dagli occhi verde smeraldo. Erano abbracciati insieme, lei con le lacrime agli occhi.
"Stai tranquilla, Mikasa. Ci sono io per te" gli diceva piano all'orecchio, rassicurandola.
"Non ho nessuno. Sono morti, sono andati." singhiozzava. Vedeva le immagini della sua mamma con un'ascia conficcata in testa, il padre steso a terra, morto, un colpo di pistola dritto al cuore. Vedeva lei, in manette, sul pavimento di quella stanza buia, piena di lividi in tutto il corpo, che si reggeva in ginocchio a fatica.
"Non è vero. Hai Sasha e me. E tutti i nostri compagni di classe ti vogliono bene." la contraddisse lui.
Lei cercò di mostrare un cenno di felicità. Si era innamorata di quei meravigliosi occhi, di quel volto gentile, di quel ragazzo che la aveva sempre sostenuta.
"G-grazie, Eren..." mormorò infine.

Erano passati ancora alcuni anni. Si trovava seduta vicino al ragazzo, Eren. Stavano pranzando con un panino, mentre chiacchieravano allegramente.
"Hai della salsa sul mento, Eren." gli disse lei, cercando di pulirlo con un tovagliolo.
"Eddai, Mikasa, so farlo da solo. Non sono tuo figlio!" si lamentò lui, cercando di scostarsi. Risero insieme e tornarono a mangiare il loro cibo. Aveva smesso di provare qualcosa per lui, anche perché la considerava solo come un'amica. Ma lei ne soffriva, e si notava. Si era arresa, a vivere una vita priva d'amore.

Sbam. Il dolore si diffuse per tutta la guancia. Barcollò e cadde all'indietro. Senti la testa sbattere sul suolo terroso del parco. Un grido di dolore e una mano calda le alzò il volto. Guardò per pochi secondi io volto preoccupato di un ragazzo, del ragazzo che la aveva salvata. Quei due occhi grigio ghiaccio la fissarono dolcemente e poi, la coscienza la lasciò andare.

Mi svegliai all'improvviso. Avevo il respiro affannato e stavo sudando freddo.
La sveglia segnava le 7 in punto. Cosa avevo sognato, di preciso? Tutti i momenti che ricordavo di aver visto erano importanti. Il picnic con i miei genitori, le giornate con i miei migliori amici e poi? Quel dolore, mi sembrava familiare, era come se avessi preso fuoco. Fuoco...ghiaccio. Come quegli occhi. Erano uguali a quelli di Lev-....ma certo! È stato quando ci siamo "conosciuti". Ma davvero era stato così importante per me?
Decisi di fare una doccia calda per lavare via tutto quei pensieri e rilassarmi.

Angolo autrice 🌈
Hola! Allors. Questa storia continuerà, a non per così tanto ancora. Mi dispiace, anche perché mi sta piacendo molto ed è la mia prima che ho scritto. Ma ne arriveranno ancora, tranquilli! Vi saluto, vado a godermi Napoli,
V.🖤

•| 𝑎𝑙𝑤𝑎𝑦𝑠 |•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora