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PRIMA DI INIZIARE:
il plagio è un reato punibile dalla legge... non per sembrare cattiva ma divento una bestia di satana se qualcuno copia la mia storia.
Detto questo vi lascio a questa ff su Payton. Buona lettura!!



Okay Emma. Respira. Sai che stai rischiando la vita ma è così che funziona no?
Sento delle gocce di sudore scivolarmi sulla fronte.
«Ancora un po'...ancora un pochino...stop!» esclama Abbie togliendosi gli occhiali protettivi che usiamo durante l'ora di chimica.

Cerca di abbracciarmi ma con un movimento brusco colpisce il mio braccio destro. La boccetta contenente il liquido violaceo cade e il contenuto si versa nell'ampolla. Ci guardiamo capendo il casino che succederà da qui a poco. Prendo in mano il contenitore di vetro ma inciampo sui lacci slacciati delle mie converse. L'ampolla cade e si frantuma in mille pezzettini di vetro trasparente. Il liquido viola e quello verde si sono ormai uniti e hanno creato una schiuma, che continua a crescere.

«Cazzo» sussurro. «Signorina Fiore! Dal preside!» non mi muovo dal pavimento. Se torno dal preside mio padre mi ammazza. È la quarta volta in questo mese.
«Adesso!» insiste la prof di chimica. Mi alzo sbuffando e mi dirigo verso l'ufficio del mio acerrimo nemico.

Appena entro nel suo studio l'odore pungente di abete raggiunge il naso e trattengo un conato di vomito. Odio questo odore come odio lui.
Con il capo mi fa cenno di accomodarmi. Prima di farlo mi tolgo il camice bianco e gli occhiali e li getto sulla sedia affianco alla mia. «Emma sei di nuovo qui» «Si, lo so. È la quarta volta del mese e mia madre ne rimarrà delusa da questo mio comportamento e bla bla bla» dico posando i piedi sulla sua scrivania dove si vede una targhetta con scritto: "Sig. Puzz".

David, ma dovrei chiamarlo Preside Puzzetta, continua a guardarmi. «Tanto non farai niente. Lo so, come tutte le altre volte. Hai paura che mamma lo scopra eh?» lo provoco ma non sbatte nemmeno le palpebre. Mi alzo dalla sedia e mi dirigo alla porta non curante del fatto che potrei venire espulsa. Ma figurati. «Non parli nemmeno con me eh? A te va bene solo scoparti mia madre vero? Beh continua pure» esco dallo studio e sbatto la porta. Sono nella saletta d'attesa e non ho voglia di tornare in classe allora mi siedo su un divanetto.

Alzo la testa dalla rivista che sto leggendo quando una porta si spalanca facendo entrare la mia prof di chimica sporca di schiuma in ogni dove, insieme ad un ragazzo trascinato dall'anziana signora occhialuta per un orecchio.
"Senta Prof, scusi. Io volevo solo aiutare. Ma per favore... molli la presa, ho gli orecchini così me li strappa via.» la prof lo lascia da solo dopo avergli mostrato uno dei suoi sguardi assassini, che come risposta ebbe un sorridono dal ragazzo dai bei capelli.

Faccio finta di niente e i miei occhi tornano sulle pagine di una notizia che riguarda la mia amata Italia. Non so di cosa si tratta, i miei pensieri si concentrano sulle immagini. Maradona che esulta dopo uno dei suoi goal, i babà, il Vesuvio e cinque ragazzi su un motorino, ovviamente senza casco. Napoli quanto mi manchi.

Sento un tonfo sordo di fianco a me. «Perché piangi? È la tua prima volta dal preside? Stai tranquilla, non avrai fatto niente in confronto a me.» il ragazzo si è appena seduto vicino a me ed è completamente coricato sul resto del divano con le braccia tirate dietro la testa per usarle come cuscini.
«Pensa, stavo passeggiando per i corridoi e vedo della schiuma per terra. Mi offro per raccoglierla e per sbaglio ho fatto un casino e quella roba chimica è finita tutta in faccia alla prof. Non l'ho fatta apposta, questa volta.» «Questa volta?» «Ma allora parli!» alzo gli occhi al cielo e torno a leggere la mia rivista.
«Comunque io sono Payton» faccio segno di sì con il capo. Conoscere persone nella sala d'attesa del mio patrigno non è mai stato il mio sogno...
«Invece tu sei...» dice Payton invitandomi a dire il mio nome. «Nessuno di importante»

La porta dell'ufficio si spalanca e la figura di David fa capolino sulla soglia. «Signorino Moormeier, di nuovo qui?» disse con un tono di sarcasmo prima di spostare lo sguardo su di me. «E tu torna in classe!» lancio la rivista su un tavolino ed esco dalla sala d'attesa con lo sguardo di Payton addosso.

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SPAZIO AUTRICE 🚀

nuova storiaaaa!!
Payton è uno dei miei "idoli". Allora ho pensato: perché non scriverci una ff ?
Ed eccomi qua! Spero che questa storia vi piaccia, ho già scritto tutti i capitoli ma non so con che frequenza pubblicherò🤷🏽‍♀️

ps: le parti scritte in corsivo, sono i pensieri di Emma in italiano.

Had it all ~ Payton MoormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora