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Mi sveglio. Vado a scuola. Torno a casa. Dormo. La mia vita era così monotona... finché non ho avuto la straordinaria idea di: tornare tardi la sera; farmi delle passeggiate dal preside, nonché mio patrigno; diciamo che ho voluto cambiare un po' stile di vita.

«Emma, sai che tuo padre si incazzerà» mi ricorda la mia migliore amica dopo che le ho raccontato cosa era successo a scuola qualche giorno fa. «Lo so Katy... ma io in questo momento dovrei essere in Italia, con mio padre, i miei cugini e le zie strampalate che mi riempiono di cibo» rispondo con un po' di tristezza.
«Tu hai bisogno di distrarti... sta sera andiamo a casa di un mio amico che da una piccola festa, meno di una ventina di persone. Ti va?» annuisco. «Tutto purché io stia lontano da casa mia» la mia migliore amica sorride prima di lasciarmi un bacio sulla guancia.

Quando bussiamo alla porta ci apre un ragazzo molto alto e magro. «Katy!» esclama abbracciando quest'ultima. «Io sono Anthony>» dice porgendomi la mano destra, la afferro e rispondo «Emma».
Ci invita ad entrare in casa e, oltre a notare che la casa è enorme, ci presenta tutto il suo gruppo di amici (anche se Katy ne conosce la maggior parte). La sua "gang" è composta rigorosamente da soli maschi.

Cerco lo sguardo di Katy, ma i suoi occhi si sono già posati su un ragazzo alto e moro. Le do una gomitata e fa finta di niente.

Siamo sedute sul divano quando qualcuno suona il campanello. «Manca qualcuno?» chiedo.
Il ragazzo moro, che credo si chiami Griffin, si scambia un occhiata divertita con Chase. Butto la testa all'indietro facendola appoggiare sullo schienale del divano e quando mi sistemo per sembrare una persona normale mi ritrovo Payton davanti. «Che ci fai tu qui?» «Potrei farti la stessa domanda» perché Payton è qui? E perché Griffin e Chaise continuano a spostare lo sguardo da me al ragazzo dai bei capelli?
«Io sono qui perché faccio parte di questo gruppo» dice indicando con le mani tutti i ragazzi sparsi per il salotto che non si perdono una sola parola di quello che diciamo. «Tu invece no, quindi perché sei qui?» Griffin si alza in piedi e allontana Payton da me. «Allora Payton lei è Emma, Emma lui è Payton» dice ridendo sotto i baffi. «Lo so chi è» rispondiamo acidi contemporaneamente senza spostare gli occhi da quelli dell'altro.

Jaden si butta sul divano sedendosi di fianco a me e mettendomi un braccio intorno alle spalle. «Qualche ragazza nel gruppo non sarebbe male, dico bene?» «Jad leva quel braccio da lì, ha quattordici anni!» «quindici» lo correggo. «Scusa!» dice sarcastico. «Bambini, bambini» inizia Griffin. «State calmi, Payton tu hai solo un anno in più di lei quindi zitto» sta per ribattere ma il più grande lo ferma. «Confermo con Jaden, qualche ragazza nel gruppo non farebbe male a nessuno» dice sghignazzando. «No» dice Payton guardandomi negli occhi. «Il nostro gruppo è già perfetto così, non abbiamo bisogno di complicazioni» non distoglie lo sguardo, neanche io lo faccio non ho intenzione di mollare per prima.
«Ma quali problemi. Katy ha quasi diciotto anni e Emma ha quasi la tua età» interviene Anthony che, da quel che ho capito, è il migliore amico di Katy. Payton stringe i pugni. «Non siamo tutti d'accordo» «facciamo a votazioni» propone Chase che fino adesso si era limitato a ridere. «Votano solo i maggiorenni» dice Anthony.
Payton impreca sotto voce e va a sedersi su una poltrona con le braccia incrociate e il broncio. «Allora chi vuole Katy e Emma nel gruppo alzi la mano» dice Griffin. Alzano tutti la mano tranne Noan, il fratello maggiore di Katy, che sta smanettando con il suo telefono, credo non abbia ascoltato molto della conversazione. «È deciso! Siete nel gruppo!» «Che bello» dice Payton alzando gli occhi al cielo. «Fantastico» ribatto io solo per fare un dispetto al ragazzo imbronciato.

Yousif fa capolino in salotto con dieci cartoni di pizza in mano. «È arrivata la cena!» dice Chase tutto felice. Mi guardo in torno. «Ma noi siamo in undici»
Sussurro. «Lo so ma visto che c'erano due pizze uguali Griffin ha pensato di prenderne solo una» annuisco sperando di non dover condividere la pizza con nessuno, il cibo per me è sacro.

Had it all ~ Payton MoormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora