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Arrivarono a casa di Taehyung verso le sette di sera.
Il sole stava tramontando, ed il sole era caldo, quasi più di quella stessa mattina.
Taehyung spense il furgone prima di togliere i piedi dai pedali e tirare poi un profondo sospiro.

«Aish, ho guidato per troppo tempo, mi fanno male le gambe», si lamentò, gettando il capo sul poggia testa logoro del sedile.

Jungkook lo guardò ridacchiando, punzecchiandogli poi un guancia.

«Sei sempre il solito, Tae»

Dopo quelle parole ci fu soltanto una leggera risata da parte del maggiore, e poi caddero in un silenzio quasi scomodo.

Taehyung voleva scappare, scendere dal furgone e correre dentro casa per non farsi vedere più dall'altro, ma allo stesso tempo era curioso. Curioso di cosa sarebbe potuto accadere ora, di cosa avrebbe potuto dire o fare Jungkook.

Stettero in silenzio ancora un po', e poi Jungkook si schiarì all'improvviso la voce.

«Quindi...», aveva iniziato, in imbarazzo, «...domani sera, eh?».

«Mh-mh»

«Io...mi dispiace per quello che ho detto. Adesso cosa...cosa dovremmo fare?»

Solo dopo quelle parole Taehyung si girò a guardare l'altro.
Non voleva che si sentisse in colpa per aver detto a Minah che stavano insieme, anzi...forse la cosa gli aveva procurato fin troppa gioia.

«Non importa! N-non...mi ha dato...ecco, fastidio...», mormorò, iniziando a giocare con le sue stesse dita, decisamente nervoso.
«E non lo so...tu...tu che cosa dici di fare?», continuò dopo qualche istante con lo stesso tono basso ed insicuro, mordicchiandosi anche il labbro inferiore.

Jungkook l'osservò attentamente, passandosi poi una mano tra i capelli per spostarli dalla fronte, cercando così di trovare una soluzione.
Ma l'unica che aveva in mente era quella di fingere per tutta la serata con Minah. Fingere di essere il suo fidanzato, così da poter vivere un sogno, anche se solo per una sera.

«Credo dovremmo fingere, non credi? In fondo non sarà tanto diverso. Ci teniamo per mano e ci abbracciamo anche ora, non vedo dove sia il problema», disse, tenendosi sul vago nella speranza che arrivasse Taehyung a quel particolare importante.

«Ah, davvero? Tu con le tue ragazze fai solo questo?», domandò, accennando anche una risata.

A quanto pare c'è arrivato subito, si ritrovò a pensare il minore con un sorrisetto sulle labbra.

«Quindi, qual e il problema? Tu hai detto di aver già baciato dei ragazzi»

«Ma tu no!», replicò subito Taehyung, guardando l'altro.

«E questo è un problema per te?», domandò, sorridendogli.

Taehyung non sapeva che dire.
Ovviamente no, non era un problema. Ma non voleva rovinare la sua amicizia con Jungkook solo per una stupida serata con Minah ed i suoi amici.

«Per me non è un problema, Kook...ma sei sicuro di voler fare questa cosa? Non credi che possa rendere le cose tra noi...strane?», diede così voce ai suoi dubbi, abbassando lo sguardo sul cambio del furgone.

«Tra noi non ci saranno mai cose strane, siamo come due fratelli», rise Jungkook, cercando di convincere più che altro se stesso con quelle parole.

Parole che, però, allo stesso tempo a Taehyung fecero stranamente male.

Il maggiore ignorò lo strano dolore al petto, tirando nello stesso tempo le labbra in un sorriso.

«Hai ragione»

Summer breeze || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora