Taehyung atterrò al JCU, l'aeroporto internazionale di Jeju, alle sei del mattino.
Nonostante i soldi ricevuti, i genitori di Taehyung avevano preso un biglietto notturno e low cost, così da poter dare i soldi restanti al figlio, per poterli spendere come meglio voleva lui.
Erano sempre stati così, avrebbero fatto di tutto pur di vedere il loro bambino felice, e Taehyung era grato di quella cosa. Eppure stava morendo di sonno, quel viaggio era stato decisamente stancante per lui, ma ne era valsa la pena.Una volta uscito dall'enorme struttura sorrise nel trovarsi nuovamente a respirare l'aria di Jeju, l'aria di casa.
In quei due anni non aveva mai sentito la mancanza di quel posto, ma in quel momento stava amando ritrovarsi lì.La gente, l'ambiente, era tutto differente da New York. Nonostante fosse ancora in aeroporto, l'aria frenetica ed eccitante di New York era ben lontana e quasi estranea.
Era strano, ma bello. E adesso non vedeva l'ora di rimettere piede a casa.
Aspettò dieci minuti per la navetta e poi si ritrovò costretto a passare un'altra ora di viaggio.
Seduto dov'era, dietro l'autista, Taehyung guardò per tutto il tempo fuori dal finestrino.
E sorrideva, sorrideva ad ogni bancarella di cibo, ad ogni mercato del pesce, ad ogni venditore di frutta ed a tutto quel verde che faceva da sfondo alla sua amata isola.Il tempo parve andare più veloce quando Taehyung iniziò a pensare nuovamente alla probabile reazione dei genitori, tant'è che quando si ritrovò davanti casa, non seppe cosa fare: non aveva avuto abbastanza tempo per pensarci.
Per fortuna -o sfortuna-, il padre alle sette e venti in punto, ogni mattina, usciva fuori per andare a dare da mangiare alle loro svariate galline.
Quando aprì la porta, però, quella mattina -con tanto di salopette di jeans e camicia a scacchi- si ritrovò una bellissima sorpresa.«Taehyung!», aveva quasi urlato, con le lacrime agli occhi.
«Ciao, pà», rispose sorridendo nervosamente, alzando la mano in un rapido saluto.
Il padre ridacchiò ed abbracciò subito il figlio, lasciandogli diverse pacche sulla schiena prima di passargli una mano tra i capelli colorati.
«Stai benissimo, guarda quanto sei cresciuto! Oddio, aspetta, devo chiamare la mamma!», si staccò rapidamente dal figlio soltanto per raggiungere il corridoio ed urlare a gran voce il nome della donna.
Taehyung rise alla scena, entrando nel frattempo in casa per potere posare finalmente la sua valigia ed il suo borsone.
La donna fece la sua apparizione dopo qualche istante, con gli occhi sgranati e la vecchia vestaglia di cotone messa al contrario ed allacciata male.
«Che succede? Perché hai urlato in quel mod--oh mio dio! Amore della mamma!», era passata dall'essere seccata per le urla del marito, a spruzzare gioia da tutti i pori quando aveva scontrato gli occhi sulla figura del figlio.
Si era avvicinata a lui di corsa, prendendogli il viso tra le mani per squadrarlo qualche istante prima di abbracciarlo forte.
Ora il capo della donna poggiava contro la spalla di Taehyung, e la donna quasi non pianse nel rendersi conto di quanto il loro bambino fosse cresciuto.«Sembri un modello, sei stupendo! Però dovresti mangiare un po' di più, amore»
Taehyung rise alle parole della donna, era sempre così, anche quando parlavano al telefono.
«Per fortuna adesso posso mangiare tutto quello che cucina la mia donna preferita», rise Taehyung, abbracciando di nuovo la donna che rise divertita al comportamento del figlio.
«Guarda quanto è ruffiano tuo figlio!», esclamò ridendo, facendo ridacchiare in modo allegro anche il marito.
«Ehi posso permettermelo!», si difese, mettendo su un tenero broncio.
«Con questo faccino potresti permetterti di tutto, dannato ragazzino!», lo riprese la donna, ridendo ancora.
Taehyung rise e le baciò la guancia prima che la donna inziasse a colpirlo giocosamente sui fianchi.
«Aigoo, questo ragazzino! Và a disfare le tue valigie, che tutto il paese non vede l'ora di rivederti!», lo avvertì, sorridendo.
Taehyung si congedò con un sorriso ed un avviso, prima aveva bisogno di una doccia, e di cibo. Tanto cibo.
Così la donna aveva riso ed aveva comunicato ai suoi due uomini che la colazione sarebbe stata pronta in un batter d'occhi.Per quella mattinata, il signor Kim dovette abbandonare la sua routine.
----
Amiamo insieme Taehyung rosso 😌💜
STAI LEGGENDO
Summer breeze || KookV
Ficção AdolescenteLunghe amicizie, adolescenza, strani ed imbarazzanti episodi con il sesso, ma soprattutto, tante risate e tanto amore. «Quindi posso provare? Posso provare a baciarti?»