<Mi ha dipinto come un mostro!>, il suo tono fermo ed arrabbiato risuonò per tutta la piccola casa di Taehyung.
Avevano passato una buona mezz'ora a parlare dell'accaduto, dove Taehyung dopo qualche tentennamento riuscì a raccontare all'altro tutto quello che era successo, per filo e per segno. E Jungkook quasi non ci vedeva più dalla rabbia. Perché mai il suo migliore amico avrebbe dovuto descriverlo in quel modo? E sopratutto, perché con Taehyung?
<Non dire così, sono sicuro che le sue intenzioni erano buone!>, Taehyung, come sempre, cercava sempre di vedere il buono nelle persone, ma in quell'istante preciso stava cercando sopratutto di salvare il salvabile, perché vedere Jungkook arrabbiato non era mai stato tra le sue cose preferite.
<Invece no, e lo so bene! Me la voleva soltanto far pagare, quel nano di mer->
<Jungkook! No! È il tuo migliore amico!>, lo interruppe il maggiore bruscamente.
Il corvino roteò gli occhi, per niente pentito delle sue parole, o dei suoi pensieri. Jimin, dopo quel fattaccio, se le meritava tutte, quelle parole. Ma decise comunque di accontentare Taehyung, anche perché finalmente quel muro che si era venuto a creare era, finalmente, scomparso. E non voleva farlo riapparire subito, sopratutto non per colpa di Jimin, di nuovo.
<Va bene, okay. Mi calmo, giuro>, sospirò, passandosi poi le mani tra i capelli in un gesto esausto.
Tutto quel pensare e quell'arrabbiarsi l'aveva stremato, era tutto troppo da reggere, sopratutto per lui che non era un tipo poi così mattiniero. E Taehyung se ne rese conto, per questo cercò di farlo stare meglio con l'unico gesto che sapeva funzionare.
Gli si avvicinò, seduti lì sul divano dov'erano, e con le braccia andò a circondargli spalle e collo in una dolce stretta. La testa, poggiata delicatamente sulla sua spalla, gli permetteva di guardare Jungkook un po' dal basso, e quella posizione gli permise di notare il modo in cui il viso dell'altro si stesse, lentamente, rilassando sempre più.
Stettero in quel calmo silenzio per qualche istante, la colazione abbandonata sul tavolo in cucina ed il suo odore dolce che ancora aleggiava nell'aria intorno a loro.
Poi, d'improvviso, Jungkook parlò di nuovo.
<Ma tu lo sai che io non ti farei mai, e dico mai, del male. Giusto?>
La sua voce talmente bassa ed insicura da far tremare il cuore del più grande, ed allo stesso tempo intenerirlo. Ed in quel momento avrebbe potuto rispondergli con un miliardo di frasi, magari con qualcuna che rispecchiasse davvero i suoi pensieri, qualcosa sulle linee di "sì, ma certe cose non puoi controllarle". Eppure non ne aveva il coraggio. Perché sapeva che in un momento delicato come quello, quelle parole avrebbero potuto distruggere una piccola parte di Jungkook. E lui non voleva distruggere niente di quella meraviglia che aveva tra le braccia.
Così si mosse lievemente, giusto per riuscire a lasciare un bacio sulla guancia del più giovane, e poi annuì lentamente, rispondendogli con un sorriso: <Certo che lo so, mi adori troppo>, e sulla seconda parte della frase si lasciò anche sfuggire una risata, che però non venne ricambiata.
Jungkook, da serio ch'era, quasi si fece ancora più serio.
Taehyung allora corrucciò l'espressione e si allontanò un poco dal corpo altrui.
<E adesso che c'è?>, gli domandò con un filo di voce, non sapendo adesso cosa pensare.
Da quando Jungkook era diventato così criptico ai suoi occhi? Era una cosa a dir poco sconvolgente, sopratutto per lui ch'era abituato a leggerlo come un libro aperto quand'erano piccoli.
<Mi sono appena reso conto che non ti ho ancora detto una cosa>, e lo sguardo, da che era fisso nel vuoto andò a poggiarsi sulla figura confusa di Taehyung.
<Cioè? Kook, mi stai facendo preoccupare>
E Jungkook non riuscì a trattenere un sorriso a quella tenera reazione, decisamente tipica di Taehyung. C'erano così tante cose che avrebbe voluto dirgli in quell'istante, ma sapeva che la maggior parte di queste erano possibili da rinchiudere in sole due parole, ed ormai aveva perso anche troppo tempo per dirgliele.
Dunque gli si avvicinò lentamente, adorando quella suspense e l'aspettativa mista ad ansia negli occhi dell'altro. Quando arrivò a toccargli quasi il naso con il proprio, sorrise ancora e poi fissò gli occhi nei suoi, addolcendo adesso il suo tono di voce.
<Io ti adoro, è vero. Ma è anche vero che ti amo alla follia, Kim Taehyung>
--------------------
Capitolo di cacca che mi ero completamente dimenticata di avere pronto ;)
Portate pazienza, ma questo caldo non sta per niente facendo bene al mio blocco dello scrittore, soooo, speriamo che con il fresco che arriverà (si spera) tutto torni come prima.
Love u all. 💜💜💜💜
STAI LEGGENDO
Summer breeze || KookV
Teen FictionLunghe amicizie, adolescenza, strani ed imbarazzanti episodi con il sesso, ma soprattutto, tante risate e tanto amore. «Quindi posso provare? Posso provare a baciarti?»