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Jungkook ricordava tutte le estati passate al villaggio a Jeju.
Sì, non era tanto lontano, ma alla sua famiglia bastava per evadere dalla città caotica e rumorosa, ed anche a lui bastava quello.

Jeju era così bella d'estate!
Con tutti quei luoghi pieni di verde vegetazione ed il mare tutt'intorno.
Jungkook amava andare lì, e non solo perché aveva avuto l'opportunità di conoscere diverse persone lungo gli anni, ma perché lì aveva conosciuto Kim Taehyung.

Kim Taehyung era un ragazzino vivace, di soltanto un anno più grande di Jungkook, e di famiglia più umile.
Jungkook ricordava ancora la prima volta che aveva visto Taehyung: era poco più alto di lui, aveva degli adorabili pantaloncini azzurri con una più adorabile canottiera di Doraemon.
I capelli, castani e scompigliati, gli ricadevano lunghi a caschetto sul tenero e tondo viso allegro.
Abitava in una casetta di legno poco lontana dal villaggio in cui soggiornava Jungkook, Taehyung andava lì soltanto perché era il nipote del proprietario, e quindi gli lasciava usare la piscina a suo piacimento.

Jungkook un giorno, durante una dura sessione di pallavolo in acqua con Jimin e sua sorella, lanciò per sbaglio la palla verso Taehyung, prendendolo in testa.

Taehyung, ai tempi undicenne, si ritrovò ben presto con gli occhi lucidi ed un'espressione sofferente sul viso.
Jungkook nuotò velocemente verso di lui, iniziando a dire diversi "scusa" e "mi dispiace" al ragazzino.
Non appena gli si avvicinò abbastanza e vide le sue lacrime andò nel panico più totale, e subito poggiò le sue manine sul viso dell'altro ragazzino.
Poi lo avvicinò a sé e gli diede un tenero bacio proprio dove pensava la palla l'avesse colpito.

Taehyung bloccò le sue lacrime, stranito da quello sconosciuto che si comportava in quel modo.

«La mia mamma fa sempre così quando mi faccio male, un bacio fa sempre sparire il dolore! Non ti senti meglio?», gli aveva detto con un dolce sorriso.

Taehyung aveva annuito timidamente, e da quel momento Jungkook non lo aveva lasciato più da solo.

Ogni estate si erano rivisti lì, in quella stessa piscina a giocare insieme per giornate intere. E poi si lasciavano sempre con la promessa di rivedersi la prossima estate.

Quando avevano quindici e sedici anni, poterono scambiarsi i numeri di telefono dato che finalmente Taehyung era stato in grado di comprarsene uno.

Allora iniziarono i messaggi, le chiamate notturne, e le video chiamate nei momenti più disparati.

Però, adesso erano ben due estati che non si vedevano, e decisamente pochi furono i messaggi e le chiamate, quasi inesistenti le video chiamate.
Il motivo?
Taehyung aveva vinto una borsa di studio, ed era andato a New York, in un'università d'arte.
I suoi genitori, ovviamente, non avevano i soldi per farlo tornare a casa ogni estate, ma questa sarebbe stata diversa.

Jungkook aveva saputo, qualche mese prima, che i genitori di Taehyung avevano messo in vendita un pezzo di terreno di loro proprietà, poiché dall'altro lato dell'isola, e con l'età che avanzava veniva loro difficile occuparsene.
Jungkook aveva pregato il padre per comprare quel terreno e di dare ai Kim più soldi di quelli richiesti con l'esplicito desiderio di far tornare il loro bambino a casa almeno per un'estate.

Il padre, per fortuna, era davvero bravo con le parole.
Era riuscito a far accettare i soldi ai Kim soltanto per Taehyung, e loro avevano ceduto, perché erano due lunghi anni che non vedevano il loro unico figlio.

Jungkook, adesso era estremamente elettrizzato.
Era arrivato al suo solito villaggio già da due giorni, e sapeva che il maggiore sarebbe giunto lì l'indomani.

Summer breeze || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora