Jungkook venne svegliato da delle voci di cui non sapeva la provenienza.
Non appena riuscì ad aprire gli occhi sorrise nel vedere Taehyung tra le proprie braccia che dormiva beatamente.
Si perse qualche istante a guardarlo, passando una mano tra i suoi capelli biondi per spostarli dalla sua fronte.«Chi c'è là?»
Jungkook si tirò a sedere, stando attento a non far sbattere la testa a Taehyung, e poi si girò verso la voce di quell'uomo con sguardo ancora assonnato.
«Jeon? Che ci fai sulla mia barca?», rise l'uomo, avvicinandosi al molo.
«Mi scusi signor Choi, ci siamo addormentati qui ieri sera», mormorò imbarazzato Jungkook, grattandosi la nuca.
«Ah, non preoccuparti, va tutto bene, ma dovrei andare a pescare, se voi ragazzi non volete venire con me vi conviene scendere», rise l'anziano, salendo sulla barca.
«Sì, togliamo subito il disturbo, mi dia un attimo», disse, abbassandosi poi si nuovo verso Taehyung, iniziando poi a scuoterlo delicatamente.
«Tae, tae sveglia, dobbiamo andarcene», sussurrò, sorridendo nel vedere il maggiore stropicciarsi gli occhi in quel modo così adorabile.
«Mh?», si tirò a sedere e si guardò intorno prima di notare il vecchio signor Choi.
In un primo momento corrucciò l'espressione, confuso, ma dopo qualche istante fu in grado di ricordare la serata precedente. Di come lui e Jungkook avessero bevuto e poi camminato fino al porto tra baci rubati e toccatine di troppo. Si erano ritrovati a salire sulla prima barca a disposizione ed avevano continuato a scambiarsi dolci effusioni fino ad addormentarsi entrambi.E d'improvviso arrossì nel pensare a tutte quelle cose che aveva fatto con Jungkook la sera prima.
«M-mi scusi signor Choi, ce ne andiamo subito», mormorò imbarazzato, tirandosi poi in piedi, seguito da Jungkook.
Jungkook aiutò Taehyung a salire sul molo tenendolo per i fianchi, e lo raggiunse subito dopo, avvolgendogli un braccio intorno le spalle minute.
«Sono ancora le cinque del mattino, che vuoi fare?», domandò curioso, Jungkook, abbassando lo sguardo verso l'altro.
Taehyung cercava di pensare a tutt'altro che il braccio di Jungkook e come lo stringeva amabilmente. Quindi quella domanda praticamente lo salvò da un'altra brutta figura.
«Mh, cornetti caldi al Sunrise?», propose, alzando cautamente lo sguardo sull'altro.
Jungkook sorrise e gli lasciò un bacio sulla fronte prima di annuire tranquillo.
«Va bene, Tae»E Taehyung si perse qualche istante a guardarlo dopo quel suo gesto.
Il viso di Jungkook ancora assonnato e sorridente, con i capelli un po' scompigliati, era davvero stupendo.
Il suo cuore iniziò a battere più velocemente, e Taehyung si costrinse a distogliere lo sguardo mentre sentiva il viso farsi più caldo.Jungkook, ancora assonnato com'era, non si accorse del comportamento di Taehyung, e continuò così a camminare con il braccio intorno le spalle di Taehyung fino alla loro meta.
Il cielo, lentamente, andava schiarendosi, dando spazio all'alba più bella che Taehyung avesse mai visto negli ultimi dieci anni.
Erano da poco arrivati al bar, ed avevano preso posto in un tavolino fuori la terrazza che dava sul porto.
Ma Taehyung non era stato in grado di spostare lo sguardo da quell'alba meravigliosa, e Jungkook di certo non voleva distrarlo.
Anche perché Taehyung, con quei capelli biondi ed i suoi tratti angelici del viso, sotto la luce delicata dell'alba era ancora più bello.«Ecco a voi, ragazzi», disse d'improvviso il cameriere, spezzando così quell'atmosfera quasi magica per i due innamorati.
Taehyung si schiarì la voce e si sistemò sulla sedia prima di ringraziare il cameriere, così come fece anche Jungkook, dopo averlo aiutato a sistemare i cornetti caldi ed i due capuccini sul tavolino.
Il cameriere si congedò subito dopo, ed i due rimasero nuovamente da soli.
«Tu come l'hai preso?», domandò Taehyung, addentando subito dopo il suo cornetto al cioccolato appena sfornato.
«Pistacchio», rispose Jungkook, prima di scoppiare a ridere alle smorfie di Taehyung.
A quanto pare il cornetto era ancora troppo caldo, ma la scena era esilarante: Taehyung con la bocca spalancata che cercava di farsi aria con le mani, ed i suoi occhi serrati e sofferenti.Non appena Jungkook riuscì a calmare le risate si avvicinò al viso di Taehyung, gli prese il mento con una mano per farlo stare fermo, e poi soffiò delicatamente all'interno della sua bocca, facendo così raffreddare quel morso di cornetto.
Non appena ne fu capace, Taehyung deglutì e poi guardò Jungkook, scoppiando a ridere.
«Stai bene?», gli chiese il minore, ridacchiando lievemente.
«Sì, sì, grazie», rispose Taehyung, ridacchiando ancora.
«Certo che non cambi mai, eh?», domandò divertito, il minore, tornando nuova composto sulla sua sedia.
«Che intedi?»
«Anche da piccolo facevi così, non so come faccia la tua povera lingua a funzionare ancora»
«Yah! Non è colpa mia se quando ho del cibo davanti devo mangiarlo subito senza prendere in considerazione la sua attuale temperatura! E poi la mia lingua funziona benissimo!», borbottò in risposta, tutto imbronciato.
Jungkook sì portò le mani sul cuore, gettandosi poi contro lo schienale della sedia fingendo un'espressione sofferente.
«Aigoo, troppa tenerezza, il mio cuore non regge», disse ridendo, facendo sparire il broncio di Taehyung in un secondo.
«Sei un idiota», rispose infatti ridendo, dando al minore un leggero pugno sulla spalla.
Jungkook allora tornò con la schiena dritta e si sporse poi lievemente con il viso verso quello del maggiore.
«Sì, e questo idiota sa anche che la tua lingua funziona più che bene», disse a voce bassa, nonostante lì fuori non ci fosse nessun altro che avrebbe potuto sentirli.
Taehyung arrossì di colpo, capendo perfettamente a cosa stesse alludendo l'altro, ma non rimase in silenzio. Al contrario, inziò a lasciare diversi pugni sulle spalle e sul petto di Jungkook, lamentandosi per quella sua uscita mentre Jungkook rideva e lo lasciava sfogare.
Di certo non poteva rimangiarsi quelle parole, Taehyung era davvero bravo con quella lingua.---
Zalve :]
Il capitolo è schifoso ed inutile, come la mia vita. :))
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Summer breeze || KookV
Teen FictionLunghe amicizie, adolescenza, strani ed imbarazzanti episodi con il sesso, ma soprattutto, tante risate e tanto amore. «Quindi posso provare? Posso provare a baciarti?»