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Quando arrivarono a casa la signora Kim li accolse calorosamente, mettendosi poi le mani in testa nel notare quanti sacchetti avesse con sé il figlio.

«Ti hanno regalato tutto questo?», domandò, meravigliata.

«Sì, a quanto pare il mio meraviglioso sorriso mancava a tutti», si vantò, scoppiando subito dopo a ridere.

Tipico di Taehyung, si atteggiava e poi rideva, perché non credeva affatto di essere un minimo attraente.
Era un tratto del maggiore che Jungkook odiava.
Come poteva Taehyung credersi brutto? Questo pensiero ogni volta lo faceva impazzire, ma non aveva mai voluto affrontare l'argomento, per paura di una reazione negativa da parte del maggiore.

«Queste le prendo ora!», esclamò poi allegro, afferrando da un sacchetto una scatola di cartone di un rosa confetto, contenente i dolci di riso dell'ajumma.

«E~», continuò, frugando tra i sacchetti, alla ricerca di due bottigliette di succo ai lamponi ancora moderatamente fresche.
Non appena le trovò, le afferrò e se le strinse al petto, esclamando «porto via anche queste! Noi andiamo in camera»

Si allungò poi ad afferrare Jungkook per un polso, trascinandolo così con sé.

La camera di Taehyung non era cambiata di una virgola, la signora Kim si era soltanto limitata a pulirla negli anni, ma non aveva mai tolto nulla, né un poster né una fotografia.

Jungkook, una volta dentro la stanza, si buttò -come suo solito fare negli anni passati- sul letto di Taehyung, voltandosi poi a guardare la foto sua e di Taehyung che si trovava sul comodino del maggiore.
Li ritraeva allegri e spensierati, ancora piccoli ma già molto uniti, sul bordo piscina del villaggio.
Si ricordava quella giornata, era la terza estate che passava lì, e lui e Taehyung non erano mai stati più uniti di quella estate.
Facevano tutto insieme, e si divertivano un mondo.

Jungkook sorrise al ricordo, ma si distrasse in fretta, data la presenza di Taehyung, seduto al suo fianco, con il portatile già acceso tra le mani.

Decise dunque di mettersi seduto anche lui, con la schiena poggiata contro il muro e le gambe distese sul letto.
Dopo aver collegato il suo hard disk, anche Taehyung si sistemò come Jungkook, andando poi ad aprire la sua cartella "pic".

Jungkook osservava con attenzione i movimenti delle mani del maggiore, parevano aver fatto quel gesto innumerevoli volte, tanta era la fluidità di quei gesti.
Dopo aver aperto la prima foto, spostò il portatile sulle gambe di Jungkook, sorridendogli tranquillo.

«Scorri pure, ci sono gli scatti buoni degli ultimi due mesi», disse, allungandosi poi a prendere la scatola di dolcetti di riso e le due bottigliette che aveva lasciato ai piedi del letto.

Aprì la scatola mentre osservava Jungkook che scorreva, con sguardo meravigliato, le foto. Mangiò un dolcetto di riso ripieno alla fragola, sorridendo di tanto in tanto alle espressioni del minore.
Era questo il motivo per cui amava la fotografia: suscitare emozioni alle persone che guardano le foto. Emozioni di qualsiasi genere, ma vere.

«Sono bellissime, Tae», mormorò d'improvviso il minore, soffermandosi poi a bocca aperta su una foto che ritraeva una parte di New York dall'alto al tramonto.
Il cielo di un meraviglioso azzurro misto ad arancione, poche nuvole, ed i palazzi illuminati per metà da quella luce aranciata che stava donando loro il sole che stava per sparire.
La sua bocca si schiuse senza che se ne rendesse conto, restando così ad osservare la foto con una bellissima espressione da pesce lesso.

Si riscosse soltanto a causa di Taehyung che, ridendo, aveva messo un intero dolcetto di riso dentro la sua bocca.

«Sono felice che ti piacciano, Kookie», gli rispose sorridendo, indicando poi la foto ancora aperta sul display.

«È la vista dal tetto dell'università, sai?», mormorò, scivolando un po' sul letto, giusto per riuscire a poggiarsi contro il petto di Jungkook, spostandogli persino il braccio per portarselo intorno le spalle per stare più comodo.
La notte passata in viaggio iniziava a pesargli, le sue palpebre erano pesanti, e Jungkook era così caldo e comodo da rendergli davvero impossibile non approfittare della cosa.

Jungkook lo lasciò fare, stringendolo delicatamente a sé, potendo solamente immaginare quanto l'altro potesse essere stanco in quel momento.
Continuò a guardare le foto con un sorriso sulle labbra, piacevolmente rilassato dal respiro delicato e regolare di Taehyung addormentatoglisi sopra.

Le foto dei paesaggi finirono, ed incominciarono degli scatti con dei ragazzi che Jungkook non aveva mai visto.
Ce ne erano diverse, in alcune era presente anche Taehyung, che rideva e si divertiva.

Dovevano essere i suoi amici newyorchesi.
Il minore capì da quelle foto che, quelli più stretti, erano quattro: una ragazzina poco più bassa di Taehyung, ed altri tre ragazzi.
Erano tutti di bell'aspetto, ed in alcune foto uno di quei tre ragazzi era decisamente troppo amichevole con Taehyung.
Gli stringeva i fianchi, lo abbracciava, baciava sulle guance, e tra i capelli.
Quelle foto gli fecero sentire uno strano fastidio nel petto, per questo decise di chiudere il portatile ed abbandonarlo sul comodino accanto a lui.
Poi si voltò a guardare Taehyung, e si prese finalmente il tempo di osservarlo meglio.
In fondo, non ne aveva ancora avuto l'opportunità.

Portò la mano libera a spostare i capelli rossi dal viso di Taehyung, accarezzandogli poi con lo sguardo ogni particolare del viso. In quel viso maturato ed un po' scavato, l'incarnato, notò il minore, era più chiaro rispetto a quando Taehyung abitava lì a Jeju, ma era comunque bellissimo.
Lasciò scivolare la mano lungo la sua cute un paio di volte, prima di provare a mettere i suoi capelli dietro l'orecchio.
Lì notò i vari orecchini, e poi il tatuaggio poco sotto l'orecchio.
Era un tigrotto sdraiato sul ramo di un albero di ciliegio, ed aveva un'espressione davvero tenera.
Jungkook sorrise senza quasi rendersene conto, quel tatuaggio rappresentava completamente il ragazzo stretto tra le sue braccia.

«Sei davvero adorabile, Taetae~», cantilenò sotto voce, con tono dolce, avvicinandosi nello stesso istante a strusciare il naso con quello dell'amico sorridendo ampiamente.

Vide Taehyung sorridere nel sonno, e non resistette.
Si allungò di scatto a baciare la sua guancia, sorridendo contro essa nel costatare quanto essa fosse morbida e calda.
Indugiò sulla sua guancia qualche altro istante, e proprio quando si stava per staccare Taehyung si mosse, lasciando scontrare lievemente le loro labbra.

Il maggiore ovviamente continuò a dormire pacificamente, ma Jungkook restò completamente immobile, con le labbra dischiuse che ancora sfioravano quelle altrui, ed il cuore a mille.

Doveva allontanarsi, lo sapeva, ma non ne aveva la forza. Tutto quello che riusciva a fare era fissare il maggiore con occhi sgranati e le guance lievemente rosa.

Che gli stava prendendo?
Perché il suo corpo stava reagendo in quel modo?
In fondo era solo Taehyung, il suo vecchio amico. Non avrebbe dovuto fargli quell'effetto quel contatto.

Per fortuna Taehyung decise di muoversi ancora, affondando questa volta il viso nel petto del minore, permettendo così a quest'ultimo di tornare a respirare.

Era una situazione strana, ma piacevole, dalla quale Jungkook non voleva scappare.
Dopo essersi ripreso, infatti, decise di mettersi un po' più comodo, senza disturbare Taehyung, così da riuscire a dormire un po' anche lui, finalmente in pace grazie al corpo che stringeva tra le braccia.

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Eh niente, oggi ho superato gli esami di informatica,,
94/100 ;u; sono happy 💜

Summer breeze || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora