39 CAPITOLO

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Niky pov

Torno a casa ed ho un ansia mondiale, se l'ansia fosse una cosa, sarebbe l'aria che mi circonda.

Mamma: quindi?
Io: ti farà sapere
Mamma: ansiosa?
Io: tantissimo
Mamma: tranquilla
Io: no mamma, mi chiedi troppo
Mamma: su preparati, che con Anne ci siamo messe d'accordo e facciamo un barbecue come si deve tutti insieme, Jackson sta già arrivando

Sorrido lievemente, ho fame, ma Jackson spero non faccia niente di male, mi cambio, mi metto dei pantaloncini e una maglietta corta, perché non ho voglia di vestirmi in modo decente, che poi non ci sono problemi, perché tanto mi conoscono e sanno come mi vesto.

Arriva Jackson e mi saluta con un bacio vicino alla bocca, io lo fulmino con lo sguardo, lui ride e mi mette un braccio intorno alla vita e andiamo a casa dei Gunnarsen, bussiamo e ci apre Marcus, appena mi guarda spalanca gli occhi.

Io: poi ti spiego

Gli mimo con le labbra, lui ci fa passare e andiamo in giardino, dove come ogni volta che facevamo un barbecue, è stato allestito con un tavolo lungo di legno con sedie di plastica e hanno tirato fuori anche il dondolo, Tinus sta giocando a calcio con Emma ed è una scena troppo carina, quando lei tira e lui si sposta poco poco in modo da farle fare gol e quando lei esulta lui le va in contro e la prende in braccio.

Tinus: brava la mia goleador!

Quando la porta fino a noi e mi vede con la mano di Jackson sul fianco, si ferma e guarda malissimo la sua mano.

Anne: Niki!

Mi chiama Anne da vicino al Barbecue.

Io: aspettami qui

Dico a Jackson e me ne vado dalle sue braccia, sinceramente ci stavo comoda tra le sue braccia, mi stava riscaldando

Io: ciao
Anne: come va? Quello è il ragazzo di cui stavamo parlando sto pomeriggio?
Io: sì, ma è innocuo adesso, non mi toccherebbe mai davanti ad i miei genitori... Credo
Anne: ci mancherebbe, non dovrebbe farlo nemmeno quando siete soli
Io: lo so

Torno da Jackson, dato che Kjelle e Anne hanno incominciato a bisticciare su chi dovesse andare a prendere il sale da mettere sulla carne

Io: tutto bene?

Chiedo a Jackson dato che sembra incazzato.

Jackson: sì sì

Dice stando al cellulare

Io: sembri incazzato?
Jackson: perché non ti fai un po' i cazzi tuoi? Eh?

Mi dice tutto incazzato

Io: oh, ma con chi cazzo pensi di parlare? Non ti ricordi di cosa abbiamo parlato prima?
Jackson: e quindi? Ho riletto il contratto e l'ha letto pure tua madre e ha detto che non vale più un cazzo, mi aumenteranno lo stipendio, ma non posso più accettare soldi da te
Io: ma io non ti voglio.
Jackson: perché pensi che io ti voglia?
Io: ecco, proprio per questo vai via.
Jackson: non ci penso nemmeno!

Dice iniziando a gridare e attirando l'attenzione di tutti

Io: vattene!

Io provo a mantenere ancora un tono calmo ma fermo e lui scatta in piedi e mi prende per il collo tirandomi su da terra, guarda intorno a lui e accorgendosi che non siamo soli, mi lascia e cado a terra piena di vergogna dalla testa ai piedi.

Tinus: ohh! Ma come cazzo ti permetti di toccarla?!

Dice tutto incazzato spintonandolo

Jackson: non è successo niente, vero amore?
Io: vai a cagare stronzo!

Dico e i miei genitori escono finalmente dalla casa dei Gunnarsen

Mamma: cos'è successo?
Jackson: sa com'è sua figlia...
Mamma: sì, ho capito

Mi incazzo, mi alzo da terra e vado a dondolarmi sul dondolo, Martinus si siede affianco a me.

Tinus: tutto ok?
Io: sì...
Tinus: ho... Ho ascoltato la conversazione tra te e mia mamma sto pomeriggio e so tutto, mi dispiace, è tutta colpa mia
Io: no, non è colpa tua
Tinus: se non ti avessi tradita lui non sarebbe qui ora e tu saresti ancora tutta per me
Io: dato che ne stiamo parlando e te avevi parlato di aver rispettato una tradizione, in cosa consisteva?

Tinus prende un respiro profondo

Tinus: mi odierai ancora più di quanto tu già non faccia. Venerdì pomeriggio, subito dopo scuola sono andato al campo con Mac, perché avevamo una partita. La nostra squadra ha vinto e di solito, chi ha fatto più goal o ha difeso per bene, viene premiato... E il premio sarebbe scoparsi la tipa di uno degli altri... Infatti volevo che tu venissi alla partita, ma se fossi venuta probabilmente ti avrebbero presa di mira, comunque quel giorno io avevo evitato di far fare tre gol alla squadra avversaria, quindi è toccato a me il premio, ma da coglione io non ho rifiutato, pensavo che dato che era una tradizione non doveva essere infranta
Io: quindi hai preferito infrangere il mio cuore
Tinus: io non volevo farti del male
Io: lo so. So come sei fatto, te sei buono, infatti quando ti ho visto non credevo ai miei occhi, ma era tutto vero
Tinus: ti prego Niky perdonami, torna con me, ti prego
Io: va bene
Tinus: torni a stare con me?
Io: sì, ma non provare mai più a farmi le corna, mai.
Tinus: te lo prometto, ora ho solo bisogno di un tuo bacio

Si stava per avvicinare ma io mi allontano

Io: non mi vorrai mica baciare qua davanti a tutti
Tinus: hai ragione, seguimi
Anne: voi due, fermi qua, non vi voglio venire a cercare, tra meno di dieci minuti è pronto, quindi restate qui

Dice mentre stavamo per entrare, facciamo dietrofront e andiamo dietro a una specie di casetta di legno, dove i Gunnarsen tengono le cose per il giardino, ci nascondiamo dietro e incominciamo a baciarci, dio solo sa quanto mi sono mancate le sue labbra.

Tinus: cazzo, è stato bruttissimo stare senza le tue labbra

Dice tra un bacio e l'altro.

Io: anche per me
Anne: tutti a tavola!

Stavo per andare, ma Martinus mi ferma.

Tinus: un ultimo bacio, ti prego

Ci baciamo di nuovo.

Anne: oh piccioncini, è pronto

Dice sbucando dalla porta

Anne: mi piacete come coppia
Io: fosse fattibile il tutto sarebbe più bello
Tinus: e perché non può essere fattibile?
Io: c'è Jackson...
Tinus: e che ti importa di lui? Tanto non ti piace, giusto?
Io: sì, ma...
Tinus: non mi dire che ti piace
Io: no, per carità, ma comunque è sempre attaccato a me, non mi calcola in momenti come questi
Tinus: che momenti sarebbero?
Io: dopo che mi picchia
Tinus: amore, vieni da tuo Tinus.

Mi abbraccia e torniamo di là abbracciati

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