31 CAPITOLO

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Io: ma sai matta! Ma ti pare! Che schifo! Mi fa schifo quando mi fumano intorno, figuriamoci fumare!
Mamma: ah sì? E perché avevi questo pacchetto nella tua cartella?
Io: allora, non te l'ho detto perché te di solito non ti fidi mai di me, c'è questa mia amica che appunto fuma, ma i suoi genitori una volta l'hanno beccata e le hanno detto di smettere, ma lei ormai ha il vizio e mi ha chiesto questo favore di tenerle io le sigarette, così che i suoi genitori pensassero che avesse smesso
Mamma: ah, ok, va bene...
Io: che poi, mamma, so cosa provoca fumare le sigarette e sinceramente sapendo la statistica alta di famigliari morti per cancro nella nostra famiglia, non vorrei rischiare di starmi solo avvicinando più velocemente alla morte
Mamma: hai ragione, scusa se ho pensato che tu potessi fumare, sono stata una stupida

Dice gesticolando con in mano il pacchetto

Io: sì mamma, però stai ferma che se si spezza anche solo una sigaretta me le fa pagare
Mamma: ah, scusa, tieni

Me le riconsegna e le metto via

Io: ora pranziamo?
Mamma: certo, ma te fumeresti mai?
Io: no, penso sia inutile, solo uno spreco di soldi, è come arrotolare i soldi e dargli fuoco e mettersi il fumo che ne fuoriesce nei polmoni, non ci guardagni niente, anzi ci perdi sia di salute che di denaro
Mamma: brava, sono felice che hai le idee chiare

Mangiamo e decido di uscire con Bill, Omar, David e Paul.

Io: mamma posso uscire con degli amici?
Mamma: ci sarà anche Martinus? Eh?

Dice alzando e abbassando le sopracciglia

Io: no, lui non c'è
Mamma: ok ok, divertiti e torna entro le dieci e se tardi avvisami
Io: va bene mamma

Esco e vado dagli altri

Io: hi guys

Dico entrando nel nostro covo

Bill: ciao Grizzly, come va?
Io: tutto bene, voi?
Bill: benone
Io: oh, ma non potete capire cos'è successo, ho dovuto fare un discorsetto a mia mamma su quanto sia inutile fumare e non so come ho fatto a non scoppiare a ridere
Omar: parlando di fumare, ce ne rolliamo una?
Io: sì

Ci facciamo una sola canna oggi, ormai abbiamo i giorni un po' pianificati, il lunedì 3 canne, se non di più, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 1 o 2, sabato e domenica 3 o 4, poi ci sono giorni che fumiamo un po' di più e giorni che fumiamo un po' meno, dipende tutto da noi, finita la canna i miei amici si passano il collirio, ma a me dà fastidio quella roba, infatti non la metto.

Me ne vado e faccio un salto da Miriam per aggiornarla di tutto l'accaduto

Miriam: heii
Io: come va?
Miriam: bene, te?
Io: bene, ieri mia mamma mi ha detto che non sono più in punizione
Miriam: grande!
Io: e oggi mi ha sgamato le sigarette
Miriam: cazzo!
Io: però le ho detto qualche cazzata e mi ha creduto
Miriam: che culo che hai
Io: molte volte lo penso anch'io, comunque hai scoperto qualcosa su di lui?
Miriam: non è di qua, è italiano, ha tre fratelli più grandi di lui, tutti e tre finiti in prigione per spaccio, suo padre faceva il poliziotto ed è morto in una sparatoria e sua madre si è ammazzata qualche settimana dopo, anche lui spaccia come facevano i fratelli
Io: ok, grazie mille

Chiedo spesso a Miriam di hackerare le persone di cui non mi fido o di cui sono particolarmente curiosa, sta volta le ho fatto hackerare Omar, non mi fido di quel ragazzo, sembra innocuo e quasi sempre quando lo sembrano sono dei tori eccitati e affamati di sangue, ho sempre l'ansia di chi possa starmi intorno, preferisco sapere tutto, così che posso anche sapere come gestirmi le cose e che carte giocare.

Io: grazie mille Muffin alla Nutella
Miriam: di niente
Io: ora scappo, così magari riesco a fare un salto da Tinus e tornare a casa in tempo e far pensare a mia madre che non sono uscita con lui
Miriam: perché? Non ci puoi più uscire?
Io: sì, ma no, nel senso che potrei perché non me lo vieta nessuno, ma mia mamma pensa che stia nascendo qualcosa tra noi e dato che è vero la voglio tenere all'oscuro di tutto ciò, non vorrei che iniziasse con la storiella "la mia bambina sta diventando grande" già mi rompo i coglioni solo a pensarci

Scoppiamo a ridere, la saluto e scappo da Tinus, busso alla porta ma non ottengo risposte, busso ancora ed ancora e ancora

Tinus: ehh! che c'è!

Dice incazzato aprendo la porta, ha i cappelli bagnati ed è a petto nudo anche quello completamente umido, ha un asciugamano attorno alla vita, appena mi vede si addolcisce, ma ha una espressione spaventata in viso

Io: tutto bene?
Tinus: sì, ma non è il momento, scusa, devi andare.

Coscienza: devo? Io?

Io: ok ok, ci sentiamo dopo?
Tinus: no, ci vediamo a scuola.

Mi chiude la porta in faccia prima che io possa ribattere, dovrei tornare a casa ma questa cosa mi puzza.

Mi metto davanti alla finestra e lo vedo salire al piano di sopra, corro e prendo dal mio garage una scala e la metto davanti alla finestra di camera sua e salgo e mi affaccio alla sua finestra, c'è una tipa sotto le lenzuola.

X: chi era?
Tinus: un venditore a porte

Coscienza: oh, wow, hai un lavoro e non mi dici nulla, non si fa così Nicole, con me puoi parlare di tutto

X: ah, va bene, continuiamo?
Tinus: sì

Si toglie l'asciugamano ed è nudo, io corro giù per le scale e cado pure sull'ultimo gradino e oltre a farmi male devo riportare la scala dentro al garage e metterla come era prima, lo faccio ed entro in casa

Io: mamma?! Papà?!

Urlo e nessuno mi risponde, ne sono felice, così posso piangere tranquillamente senza essere disturbata.

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