48 CAPITOLO

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Io: amore mio, è passata più di mezz'ora
Niky: arrivo, prima mi devo fare un'altro caffè
Io: va bene, poi vestiti che usciamo
Niky: dove?
Io: vedrai?
Niky: vedrò cosa? Sto cazzo?
Io: se vuoi
Niky: ok balza

Dice ridendo

Io: su muoviti

Prende dei vestiti e dopo dieci minuti torna da me

Io: sei perfetta
Niky: grazie piccolo
Io: ma piccolo a chi?
Niky: a te
Io: ma se sono più grande di te
Niky: io infatti parlavo del tuo cazzo
Io: mai parlare prima di vedere

Dico sorridendo, la prendo per mano e usciamo, le apro la portiera e la faccio sedere, lei ridacchia mentre le chiudo la portiera, poi mi vado a sedere io e metto in moto.

Niky: ora mi dici dove andiamo?
Io: no
Niky: giuro che inizio a fare come Ciucchino
Io: va bene

Fa passare pochi minuti e inizia a parlare

Niky: siamo arrivati?
Io: no
Niky: quanto manca?
Io: un po'
Niky: un po' quanto?
Io: non vorrai continuare a fare domande su domande?
Niky: sai che non è educato rispondere a una domanda con un'altra domanda?
Io: l'hai fatto anche tu ora
Niky: Tinus...
Io: dimmi
Niky: siamo arrivati?

Mi assilla per quelli che sembrano anni, ma in realtà sono meno di 5 minuti

Io: ok, ascolta la musica e basta

Metto la musica e lei si mette a canticchiare, almeno non fa più domande, arriviamo alla prima tappa.

Io: siamo arrivati
Niky: finalmente!
Io: ma che la dovremo fare a piedi per un po', quindi prendi queste

Le do delle cuffie e gliele faccio mettere, con quelle addosso non si sente più nulla, ci può essere una apocalisse in torno che tanto con quelle non lo senti, poi la faccio girare e le metto una fascia sugli occhi

Niky: Martinus, come faccio a camminare, se non vedo
Io: ti...

Mi ricordo che non mi può sentire e mi fermo, la prendo in braccio e lei sgancia un urletto presa di sorpresa, la porto a destinazione, poi la faccio scendere, le tolgo la fascia, ma le metto una mano sugli occhi e lei si toglie le cuffie

Niky pov

Appena tolgo le cuffie sento delle musiche assordanti, le mie orecchie si abituano e quando Tinus mi toglie la mano da davanti agli occhi noto che sono a un luna park, mi guardo in torno e vedo tante, ma tante giostre.

Tinus: dove vuoi andare?
Io: in quelle che costano meno
Tinus: sono tutte gratis
Io: ma da quando le giostre sono gratis?
Tinus: da quando conosco il proprietario ed io posso avere questi

Mi fa vedere due braccialetti

Io: wow, dei semplici bracciali di carta!

Dico sarcastica fintamente felice

Tinus: con questi "semplici bracciali" possiamo salire gratis su tutte le giostre e senza fare la fila
Io: ah ok, devo ricredermi, sono dei bracciali bellissimi

Andiamo su tutte e dico tutte le giostre che vedo e che mi attirano, non ne saltiamo manco mezza, facciamo anche la casa degli orrori, dove Tinus si è lasciato scappare qualche palpata al mio culo, ma finché è lui va benissimo, verso pranzo andiamo in macchina.

Io: ora dove andiamo?
Tinus: non incominciare o ti riporto a casa
Io: ok, scusi capo

Sto zitta per tutto il viaggio, o meglio, canto tutto il viaggio, arriviamo a un posto strano, mi fa scendere

X: buongiorno, ristorante La Perdorta, ha già prenotato?
Tinus: sì, Martinus Gunnarsen
X: bene, mi segua pure al suo tavolo

Andiamo e ci sediamo e solo dopo scopro che è un ristorante italiano, quando arriva il cameriere cerco di ordinare il meno possibile.

Io: spaghetti allo scoglio e una cotoletta alla milanese
Cameriere: apposto così?
Io: sì
Cameriere: invece lei, signore
Tinus: a me, spaghetti alla carbonara, petto di pollo, patatine di contorno, alla mia ragazza potrebbe aggiungere un purè come contorno?
Cameriere: certo
Tinus: poi il dolce lo possiamo ordinare dopo?
Cameriere: certo, da bere?
Tinus: due acque naturali
Cameriere: arrivano subito

Ci portano da bere

Io: perché mi hai aggiunto il purè? Non voglio che spendi la madonna per me, non dovresti proprio spendere niente per me
Tinus: Niky, stai tranquilla
Io: tu domani vieni con me, mi devo far ripagare per tutto
Tinus: mi basti tu come modo per ripagarmi

Gli do un bacio e ci portano il primo, lo mangiamo mentre facciamo come quando eravamo piccoli, che ci mettavamo a fare i critici di cucina.

Io: a te come sembra il piatto?
Tinus: l'impiattamento è stata fatta giusto per fare e si vede, ma il gusto è davvero buono
Io: sono d'accordo!

Ridiamo e continuiamo a mangiare facendo così per tutte le portate che mangiamo, poi Tinus va a pagare, giuro che quel ragazzo lo odio, come osa pagarmi tutto lui? Non va bene.

Tinus: su principessa, salga nella mia volante

Salgo in macchina e quando sale andiamo a una sala giochi, giochiamo fino allo sfinimento e mi diverto come non mi sono mai divertita, poi prima di cena torniamo a casa.

Io: mi sono divertita tantissimo
Tinus: anch'io e perlopiù ho una buona notizia
Io: dimmi
Tinus: sei la mia nuova babysitter
Io: sì!

Lo abbraccio

Tinus: e oggi volevo mi facessi imparare come si fa a cucinare qualcosa, qualsiasi cosa, l'importante è che non sia niente che abbia a che fare con la pasta
Io: va bene cucciolo

Vado in casa a lavarmi, sono esausta è stata una giornata sfrenata, una di quelle giornate bellissime, che si rifarebbero sempre

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