43 CAPITOLO

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Mamma: scusa, ora voglio capire chi cazzo sono loro!

Ho paura a dirle che sono i miei amici perché poi mi vieterebbe di vederli, solo perché si fanno le canne.

Mia madre è una di quelle persone a cui non interessa delle persone che le circondano, ma appena si trovano di fronte a qualcosa che secondo loro è sbagliato fanno di tutto per allontanarlo, ma non ci deve nemmeno pensare ad allontanarmi dai miei amici

Jackson: vuole sapere chi sono?
Mamma: sì, Jackson illuminami
Io: Jackson, no.
Jackson: sono gli amici fattoni di sua figlia che l'hanno pure fatta iniziare a fumare sia le canne che le sigarette!
Mamma: ok, ora stai mentendo

Rimango stupida dalle parole di mia madre ma cerco di non far notare la mia faccia stupefatta, non pensavo che mi avrebbe dato ragione.

Mamma: mia figlia farebbe di tutto tranne fumare, sa esattamente cosa sono i rischi e sa esattamente la sua situazione
Io: ecco, ma se per te è vero? Su dagli delle prove!

Tinus, Bill, Paul, David, Omar, Mac e Mary mi guardano stupiti, forse perché loro in realtà sanno la verità.

Jackson: non le ho più...
Io: di la verità, non le hai mai avute e dato che non puoi mostrare ciò che non hai, ora usi la scusa del "non averle più"

Jackson non risponde e guarda in basso, starà cercando un modo per farmela pagare.

Mamma: Jackson, cos'è la prima cosa che ti ho detto quando ti ho assunto?
Jackson: mia figlia è insopportabile, non farci caso?
Mamma: ehm... No, la seconda
Jackson: mai mentire...
Mamma: ecco e tu lo stai facendo adesso e non va bene, sei licenziato.

Io sorrido incredula e sento le lacrime tornare a sgorgare, ma ora è solo gioia.

Io: grazie mamma!

Vado da lei e la abbraccio, ora mi sto prendendo di essermi tagliata così velocemente, magari se avessi aspettato a quest'ora non avrei avuto segni a minchia sulle braccia, che palle, ogni volta è la stessa sinfonia.

Io: comunque io e Tinus abbiamo fatto pace...

Le dico all'orecchio e lei mi sorride, anche se dopo quello che è successo, non le dirò mai più niente di quello che succede tra me e Tinus

Mamma: sono felice per voi
Io: comunque dato che ora non sei più il mio ragazzo la scommessa balza, sai non sono abbastanza puttana da darla a chi non mi ama e non amo, addio

Se ne va incazzato nero.

Tinus: ora quindi sei tutta per me?
Io: sì

Mi butto tra le sue braccia e ci baciamo, c'è passione, felicità in questo bacio e ciò lo rende magnifico, quando ci stacchiamo mio padre si chiarisce la gola.

Papà: dobbiamo fare due chiacchiere io e te, giovanotto

Tinus pov

Vado insieme al padre di Niky e mi viene l'ansia.

Papà di Niky: allora, sarò veloce veloce, ho già saputo che le hai messo le corna e già qua parti male, ma da quanto ho visto ti ha perdonato e fin qui sei ok, ma non provare mai più a far soffrire la mia bambina o giuro che ti stacco le palle e le uso come portachiavi
Io: sì signore, non farò mai più soffrire sua figlia, mai e poi mai
Papà di Niky: bene, ora torna dalla mia piccola

Torno da Niky e lei mi sorride, amo vederla felice

Io: sono tornato
Niky: hei amore, io e i ragazzi pensavamo di farci un giro, così da poterci fare una bomba
Io: no, non vengo con voi
Niky: no no, già lo sapevo che non saresti voluto venire, ma ti volevo solo dire che stavo uscendo, ci vediamo dopo
Io: non tornare tutta fatta
Niky: va bene cucciolo

Mi da un bacio sul naso e se ne va

Io: la ragazza più carina ce l'ho io
Mac: tesoro mio, stai scherzando? hai visto Mary?!
Io: intendo dolce
Mac: ahh, allora ci sta
Mary: stai dicendo, che sono acida?
Mac: no, sto dicendo che non sei l'emblema della dolcezza
Io: ah beh, se per questo anche Niky non è proprio dolcissima, però è perfetta così
Emma: invece di parlare di ragazze, che ne dite di giocare?

Tutti accettiamo e andiamo a giocare, di sera i nostri genitori e quelli di Niky ci lasciano soli perché devono andare a fare la spesa per la cena

Niky: buongiorno bei ragazzi fustosi e tettosi

Dice comparendo dalla porta

Io: Niky, ti avevo detto di non tornare tutta fatta
Niky: eh va bene, me ne vado
Io: no, non andare da nessuna parte, è preoccupante lasciarti andare quando sei fatta
Niky: e che dovrei fare? Rapinare una banca? Ohh, facciamo come nella casa di carta? Io sono Molise
Io: tesoro, mi spiace distruggerti i sogni ma nella casa di carta era tutto pensato nei minimi dettagli da dei genii, nessuno conosceva la vera identità dei compagni e la prima regola è niente storie d'amore tra i rapinatori
Niky: ma non l'hanno rispettata, perché noi dovremmo farlo?
Io: Niky sei fatta
Niky: non sarò mai fatta abbastanza per non volerti vicino a me
Io: ti vorrei abbracciare ma puzzi di Marijuana
Niky: si sente tanto?
Io: sì, molto
Niky: va bene, vado a casa mia a farmi una doccia
Io: e ci vai sola?
Niky: no, vado con Pino il cane fantasmino
Io: tu sei pericolosa, ti accompagno
Niky: ma te stai fuori dal bagno
Io: ovvio scema
Niky: sempre meglio specificare

Andiamo a casa sua e lei va in bagno, io mi siedo sul divano e la aspetto

Niky: ho fame!!

La sento gridare dal bagno, faccio un sorrisetto e mi metto a preparare qualcosa per farle passare tutto ciò, Niky dopo un po' esce dal bagno con un accappatoio addosso

Niky: che buono odore, cos'è?
Io: vedrai dopo, intanto vestiti
Niky: va bene

Sale su e dopo scende con addosso una felpa, che le sta gigante.

É troppo carina, sembra piccolina, la faccio sedere a tavola e le do forchetta e coltello e poi le metto davanti un piatto di spaghetti

Niky: ma sai cucinare solo spaghetti?
Io: no
Niky: allora la prossima volta fammi il purè che è buonissimo
Io: in realtà so solo cucinare la pasta...
Niky: ti insegnerò a cucinare altro, supponiamo che non ti sposerai e rimarrai single, dovrai pur saper cucinare qualcosa o andrai avanti a mangiare pasta a vita

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