~ chapter 2 ~

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*Michael's pov*

la mattina dopo vennero a portarmi una misera colazione e mi fecero ingoiare delle fottute medicine. una volta rimasto di nuovo solo nella stanza, mi avvicinai al lurido specchio appeso al muro: ciò che vidi era una massa spettinata di capelli rosso vivo, che coprivano due occhi stanchi e desiderosi di vedere posti nuovi. feci schioccare le guance pallide convincendomi che sarebbe stata una giornata propizia. in fondo c'era il sole e la mia stanza era solo al secondo piano, e avevo un piano per uscire. non vedevo l'ora che finisse il ventesimo secolo: magari a partire dal 2000 avrebbero inventato materiali migliori per le astronavi.. delle voci provenienti dalla stanza accanto spensero i miei pensieri: povero Luke, non lo lasciavano mai in pace. mi alzai in piedi e mi misi al lavoro; arrotolai bene il lenzuolo e lo legai alla testiera del letto, poi forzai la finestra, riuscendo nell'impresa. strano, negli altri manicomi in cui mi avevano mandato le finestre erano piccole e situate molto in alto.. beh, meglio per me, fuga più semplice. mi arrampicai sul davanzale e osservai sotto di me, mentre il vento mi scompigliava ancora di più i ciuffi tinti. un brivido mi percorse la spina dorsale, ma era un brivido bello, amavo le altezze. stavo per calarmi giù, ma andai a destra per sbirciare dalla finestra del ragazzo biondo. a piccoli passi sul cornicione incrostato di vernice arrivai a destinazione, aggrappandomi ad un mattone sporgente. non curandomi che qualcuno sotto di me potesse vedermi, mi concentrai sulla scena, cercando di origliare. lui era seduto, con gli occhi bassi, ma ad un certo punto si accorse di me e strabuzzò gli occhi: dedussi che odiava l'altezza, perché sembrava spaventato per me. risi e lui spostò gli occhi sul dottore di fronte a lui. "allora caro Luke, tu sei qui per un caso grave di autolesionismo, giusto?". il biondo sbuffò. "se lo dite voi" fece. "tua madre è molo preoccupata, noi crediamo che tu non debba stare in manicomio, sei ancora abbastanza sano, vogliamo farti ragionare". Luke si alzò in piedi assumendo un aria minacciosa, ma notavo la stanchezza nel suo sguardo. "volete farmi ragionare? fatemi uscire di qui. e mia madre non nominatela nemmeno, non capisce un cazzo, mi odia solo perché sono gay o non lo so, ma non le frega un cazzo di me". il dottore smise di respirare per un attimo, e anche io. "ah.. noi non lo sapevamo.." biascicò. "ehm, questo cambia tutto" e uscì sbattendo la porta. "aspettate, non lasciatemi qui vi prego!" urlò Luke prendendo a pugni il muro. io scossi la testa ed entrai silenziosamente, trovandolo piangente. "hai fatto solo peggio dicendolo. non lo sai che a tutti fanno schifo a gay?" lui sussurrò "oh" ed io "che tempi di merda". feci per aggiungere che io ero bisessuale, così per non farlo sentire troppo solo, ma la maniglia girò, seguita da un rumore di chiavi, per poi girare di nuovo ed aprirsi, quindi sgusciai fuori. mi appesi al mio lenzuolo facendo di tutto per non cadere, ritrovato l'equilibrio mi rimisi nella posizione precedente, da spia.

però, sapevo essere furtivo.

il dottore, con faccia disgustata, ordinò ad un altro medico di disinfettare le ferite che Luke si era inflitto. lui non reagì e si fece togliere la maglietta. mentre il giovane tamponava sui tagli il dottore iniziò ad elencare i nomi comitati delle medicine che avrebbe preso, ma lui non stava nemmeno ascoltando. guardò me, ed io mossi le labbra facendo il verso al medico che stava parlando. Luke rise in silenzio. dopo un po' decisi di andarmene e lo salutai. lui ricambiò e wow, sorrideva ancora.

ero riuscito a scendere, ma dopo aver fatto un po' di strada nascosto ai bordi della strada, mi alzai un attimo per capire dove andare proprio in quel momento è passato un camion del manicomio, probabilmente andato a prelevare un paziente intrattabile. io ero ancora intontito dall'effetto delle medicine assunte le mattina, perciò mi catturarono dopo dieci metri e mi riportarono nella mia stanza. mi girava la testa ed ero deluso, decisi che alla prossima fuga dovevo essere completamente sano. beh, completamente non lo ero mai.

Psychopath Love. || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora