"Il ponte della conoscenza" (Capitolo 22)

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T/N era fuori, non era più tra quelle quattro mura, nessuno la teneva legata vicino alla propria scrivania.

Quel giorno poteva fare ciò che voleva, senza costrizioni.

Ma il vero problema era che nemmeno lei sapeva cosa voleva fare.

Da quando era uscita dalla villa, non faceva altro che camminare seguendo la stradina e sorridendo ai passanti che la salutavano per le strade, nelle quali non avrebbe mai pensato di rimetterci piede.

Quel paesino aveva la stessa filosofia della villa, in quel luogo potevano vivere tutte le persone che non si preoccupavano delle differenze tra "mostri" e "umani".

Infatti con quelle idee di reciproco rispetto, si respirava un aria decisamente migliore.

Schiere di mercati con diverse merci invadevano la piazza.

Marcanti: < Fatevi avanti signori, solo la migliore delle merci nel mio negozio > 

All'udire di quelle parole, a T/N, ritornò alla memoria i ricordi del suo passato, il momento in cui il suo amato padre l'aveva raccolta dalla strada salvandole la vita, c'era da dirlo, fu proprio da quel gesto di compassione che lei decise di dedicare la sua vita al volontariato, nella speranza di salvare altre vite, eppure non si poteva dire che quella stessa scelta l'avesse ripagata in positivo, anzi era ritornata allo stato in cui era partita. A tal proposito, dopo che aveva passato quelli orribili momenti nella "fossa del diavolo", aveva riscoperto dei vecchi trucchi che usava quando era bambina, soprattutto per rubare del cibo in più per sfamarsi.

Quei pezzi di ricordi che erano ormai parte di lei, la facevano stare male.

Tutte quelle persone che la circondavano per chiederle se stesse bene, le davano fastidio, la irritavano, si sentiva soffocata da tutti quei corpi, non lo sopportava.

Doveva andare via.

Ma non la lasciavano stare.

Nessuno si spostava.

La testa le faceva sempre più male, sentiva le sue meningi comprimersi e la sua mente accartocciarsi, non riusciva a ragionare.

In preda ad un'accecante desiderio di essere lasciata in pace, prese un grosso respiro e gridò.

T/N: < ANDATEVENE! >

Come pecore terrorizzate, le persone che la circondavano si fecero da parte.

Non appena ritornò a respirare si accorse di quello che aveva fatto.

Se ne vergognava molto, allora decise di scappare in un luogo più tranquillo, ma prima si girò verso gli abitanti e disse.

T/N: < Vi ringrazio per le premure di prima e mi scuso immensamente per ciò che ho fatto, ma sto bene, arrivederci e buona giornata > e se ne andò.

Si allontanò il più possibile dalle persone, non sapeva cosa le fosse preso, si era comportata in modo del tutto deprolevole, sembrava come Sans quando faceva le sue sfuriate ai dipendenti davanti hai suoi occhi.

A ripensarci, forse a furia di osservarlo alla fine stava diventando proprio come lui...........ma che sciocchezza.

Nessuno solo perché stava in presenza di un mostro poteva cambiare a tal punto.

Eppure quello che era successo prima, non era da lei.

Mentre ci pensava andò a finire in una stradina quasi del tutto deserta, nella quale persino la luce del sole non osava.

T/N: < Fantastico, mi sono persa >

In un certo senso era vero, però alla sua sinistra c'era un piccolo corridoio con una porta di legno e una piccola insegna; " il ponte della conoscenza, libreria contenete tutte le informazioni del mondo" .

T/N: "Che strano nome per un negozio di libri "

Nonostante il nome strano, T/N doveva per forza entrare per chiedere indicazioni, magari il proprietario sapeva come ritornare sulla strada principale, così aprì la porta ed entrò.

T/N: < E' permesso, c'è nessuno? >

Proprietario libreria: < Benvenuta Signorina al ponte della conoscenza >

T/N: < Salve Signore >

P.L.: < Salve, cosa posso fare per lei? >

Visto che il signore era distante da lei e si trovava al di la della scrivania, la ragazza volle avvicinarsi per parlarli meglio.

Più si avvicinava a lui mentre parlava e più tempo ci impiegava per formulare una frase, non faceva altro che perdersi in quelle schiere di libri, con i titoli più strani, perfettamente posizionati sugli scaffali.

P.L: < Signorina, c'è qualcosa che le interessa? >

T/N: < Cosa?! No No >

P.L.: < Ne è sicura, mi sembrava piuttosto interessata nei libri della mia biblioteca >

T/N: < No......cioè......è che la lettura mi affascina molto e questi libri hanno dei titoli che non ha mai sentito >

P.L.: < Se vuole può mettersi nell'angolo lettura dove nessuno la disturberà e leggere tutti i libri che desidera. >

T/N: < E' che non vorrei disturbare >

P.L: < Ma quale disturbo, sono contento di poter vedere che di questi tempi qualcuno è ancora interessato alla lettura. 

Quindi faccia pure>

T/N: < La ringrazio per la cortesia, allora approfitterò della sua cortesia >

E così la ragazza prese dei libri e si mise a leggere nell'angolo dedicato.

Mentre leggeva, i secondi divennero minuti, e i minuti, ore. 

Il tempo scorse velocemente, infatti era arrivata quasi l'ore del coprifuoco, accorgendosene, si fece dire la strada per tornare a casa, ringraziò il signore e se ne andò.

Fortunatamente riuscì ad arrivare alla villa prima che qualcuno se ne accorgesse, infatti la prima cose che successe, fu la sua amica che le chiese di raccontarle cos'avesse fatto durante la sua giornata libera.

Magari per Katrine, la sua giornata non era una delle più "produttive" eppure per T/N fu una giornata stupenda che avrebbe sperato di poter rifare.

Venduta o Salvata?(Mafia Sans x Reader )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora