Perdonami (Capitolo 25)

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Il match avuto con Toby, era definitivamente concluso. Eppure prima di andarsene, il suo avversario, quando riprese conoscenza, volle salutarlo un'ultima volta con un gesto di sportività, li strinse la mano e si scusò per il morso alla spalla.

Sans ovviamente li disse che non doveva preoccuparsi, perché sapeva benissimo che nel suo campo, ferite di quel genere non erano nulla, infatti sarebbe guarito nel giro di qualche giorno.

Come ultima cosa, Toby disse che se mai Sans avesse avuto bisogno di qualsiasi genere di favore o aiuto, lui sarebbe stato ben disponibile ad essere al suo fianco.

Dopo tutto ciò, Sans ritornò a casa piuttosto rilassato e con la mente lucida, si sentiva pronto per parlare con T/N.

A tal proposito decise di andare direttamente nella sua stanza, così percorse le scale e i corridoi, finché non arrivò davanti alle due guardie, alle quali aveva ordinato di tenere d'occhio T/N, che non appena lo videro si misero sull'attenti.

Guardie: < Buona sera Padron Sans >

Sans: < Allora? >

Guardie: < Come avete desiderato. Nessuno è entrato o uscito da quella stanza >

Sans: < Bene.

Potete anche farvi da parte, adesso ci penso io, voi potete tornare di sotto >

Guardie: < Agli ordini>

Sans bussò alla porta di T/N, ma non sentendo nessuna risposta decise di entrare comunque.

Quando entrò nella stanza vide subito la quantità di libri presenti in essa, molti dei quali non appartenevano alla libreria della villa.

Poi il suo sguardo si concentrò nella ricerca della ragazza, che trovò adagiata sul letto in posizione fetale.

Silenziosamente si avvicinò a lei e quando fu a pochi passi, rimase ad osservarla.

Da quando lei era arrivata nella villa le cose erano cambiate, si poteva percepire, pure lei era cambiata, non poteva più essere definita le "Vergine Bianca", visto che la sua pelle aveva acquistato colore.

Eppure, ai suoi occhi, sembrava ancora un fragile fiore.

Bellissimo, ma allo stesso tempo così fragile.

Mentre lui rimaneva immobile, T/N cominciò a rigirarsi nel sonno.

Non riusciva più a dormire, uno strano odore la infastidiva, un non so ché, le ricordava qualcosa di caldo.....
ferroso..........
liquido......... era il sangue.

Il sangue dei suoi genitori morti tra le mani, uccisi da sua sorella nel giorno più importante della sua vita.

Travolta da quel brutto ricordo, si risvegliò.

Riaprì gli occhi e si alzò di scatto.

Sans: < Va tutto bene T/N?

Notando chi avesse accanto, il suo cuore iniziò a battere all'impazzata per la preoccupazione.

T/N: < Padron Sans? >

Sans: < Si sono io > disse sorridendo.

Come una sciocca vedendolo sorridere, si mise a sorridere pure lei, ma con gioia.

Non si aspettava di trovarselo davanti con quel bel sorriso in viso, però, non appena si ricordò cos'era successo, ritornò seria.

T/N: < Buona sera  Padron Sans >

Sans: < Sera >

Per quanto fosse offesa, non aveva intenzione di dire nulla di più, non le interessava nemmeno che lui si fosse imbucato nella sua stanza, tutto quello che lei voleva sentire erano delle scuse e di certo non sarebbe stata la prima a farle.

Venduta o Salvata?(Mafia Sans x Reader )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora