CAPITOLO VENTITRE

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Luke mi trascina per un braccio fino all'aula di scienze, dove ora non c'è nessuno.

Chiude la porta e mi osserva, io comincio ad inquietarmi per il suo strano atteggiamento.

'Allora, cosa volevi dirmi?' Chiedo cercando di mantenere un tono sostenuto.

Luke si avvicina provocando il mio tentativo di fare qualche passo indietro.

Tentativo bloccato dal suo braccio.

Perché non se ne può stare a una certa distanza di sicurezza?

Ogni volta che mi si avvicina... mi sento in colpa, poiché provo sensazioni che non dovrei provare.

Odio essere una stupida ragazzina in preda agli ormoni.

'Luke...dimmi' ripeto io.

Lui mi scruta con lo sguardo, come per decidere se lasciarmi attendere ancora un po'.

'Io ti faccio paura?' Domanda.

Ma che cavolo? Ma che domanda è? Cosa centra? E soprattutto...perché ora?!

Luke non mi fa paura...

...è come reagisco io nei suoi confronti a farmi paura.

Sono un'idiota che, contro la sua razionalità, si lascia abbindolare da un ragazzo estremamente superficiale e strafottente.

'Niente mi fa paura...' affermo incrociando le braccia.

'...tantomeno tu.'

Luke emette un piccolo sbuffo divertito.

'E invece ti spavento. La piccola ragazza perfetta ha paura del ragazzo di merda che pensa solo a macchine e fica.'

Rimango scioccata da quanto sia saccente e scurrile.

'Smettila' sbuffo cercando di allontanarmi.

'Ammettilo' sussurra stringendo la presa sul braccio.

'Ahia mi fai male!' Affermo.

Lui molla la presa e osserva il mio braccio.

Lo osserva troppo intensamente...cosa sta pensando?

'Perché il tuo braccio è così sottile?' Domanda infine.

'È un braccio normalissimo.' Rispondo esitante.

Lui alza gli occhi, incrocia i miei. Io rabbrividisco.

Non so cosa fare, sento tremare ogni cellula del mio corpo. Vorrei solo scappare.

Poi penso che effettivamente Luke ora è a debita distanza da me, e che potrei correre senza che riesca a fermarmi.

'Si è fatto tardi, ti va di andare a cenare da qualche parte con me?' Domanda lui.

Mi sta mettendo alla prova?!

'No grazie, preferirei qualcos'altro che un hamburger per cena.'
Dico cercando di distrarlo mentre osservo la porta dietro di lui.

'Andiamo dove vuoi tu'

'Ci penso un'attimo...'
Ma mentre pronuncio queste parole scatto fulmineamente e passo dall'altra parte della cattedra.

Luke non fa nemmeno in tempo a girarsi che ho già aperto la porta e scappo per il corridoio più veloce che posso, noncurante delle gambe ancora indolenzite.

SHE IS MY ONLY CUTE BAD GIRL 2 \\ Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora