*ALYSSA'S POV.*
Cara mamma, ti maledico per quella volta che mi hai chiesto di andare a fare la spesa.
Una volta entrata nel supermarket e dopo che l'aria condizionata mi congelasse il collo, mi sono diretta con autocontrollo a ciò che era segnato nella lista.
Ho comprato pomodori, tonno, latte, uova, mele; poi, arrivata alla parola "biscotti" scritta su quel maledetto foglio stropicciato, mi sono bloccata.
Ho sussultato, leccandomi leggermente il labbro inferiore e mordicchiandolo in ansia.
Ho strappato il foglio, ho mandato al diavolo la vita, e, sconfortata, mi sono diretta nella corsia delle merendine.
A passi veloci ho fissato l'obbiettivo, l'ho messo nel carrello con un movimento poco dolce, e sono corsa a pagare.
Mentre passavo le banconote alla cassiera, ho osservato fuori attraverso il vetro.
Numerose e piccole gocce lo punteggiavano ovunque, scendevano veloci fino a terra.
La strada era completamente ricoperta d'acqua e l'atmosfera era dannatamente uggiosa.
Pioveva, cazzo.
Ho farfugliato qualche maledizione tra i denti, ma la cassiera mi ha sentito e mi ha tirato un'occhiataccia.
Io ho scosso le spalle, ho afferrato i sacchi della spesa uno per mano e ho tirato la testa all'indietro, così da farci ricadere il cappuccio della felpa.
Una volta uscita mi sono messa a marciare, perché correre era una pessima idea.
Pessima idea tenendo conto che le mie gambe sono ancora indolenzite dopo che hanno ceduto quella volta...
Pessima idea tenendo conto che i sacchi che trasporto mi costringerebbero ad un andatura scostante e impacciata.
Così mi devo subire l'acquazzone, a labbra serrate e sopracciglia corrucciate, per proteggere la mia vista dalla pioggia.
Spero solo di non essere colpita da un fulmine, a questo punto.
Dannata madre, dannato tempo, dannata me.
Dannata me che non ho mai il coraggio di mandare a fanculo quella donna, dannata me che lascio andare le persone a cui tengo, dannata me che mi odio e mi autocommisero come una vecchia odia i suoi novant'anni e la sua artrosi.
Con questi pensieri che ruzzolano tra i miei neuroni, osservo attentamente l'asfalto, e ogni tanto alzo la testa per vedere se imbocco le vie giuste.
Ad un tratto, quando sto per svoltare in Walter's Street, sbuffando per la consapevolezza che manca un sacco a casa mia, il suono di un clacson mi fa prendere un colpo.
Tiro insulti anche in questo caso, tanto per cambiare.
Ma il clacson risuona, allora io velocizzo il passo.
Questo cazzo di clacson continua a suonare insistentemente, esasperata alzo lo sguardo per capire chi è che lo aziona, e vedo una Mercedes nera seguirmi a poca distanza.
L'irritazione si trasforma in paura, ma le mie gambe, invece di continuare a camminare, si bloccano.
Odio le mie gambe.
Un po' tremolante cerco di afferrare il cellulare nella tasca, per chiamare aiuto all'evenienza.
Ma la macchina accosta accanto a me, e il finestrino si abbassa, rivelando il volto della persona meno gradita sulla faccia della terra.
Luke mi sorride divertito, io lo fulmino assumendo un broncio molto esplicito.
'Attenta bambola, l'acqua rovina la porcellana' ghigna.
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SHE IS MY ONLY CUTE BAD GIRL 2 \\ Cameron Dallas
Fiksi PenggemarDa quando è arrivata a Los Angeles, troppe cose sono cambiate nella vita di Amber. E ora che sembra tutto acquistare un equilibrio, si ritrova a dover affrontare nuove sfide. Nuovi incontri, che la confonderanno. Delusioni, che la distruggeranno. ...