Capitolo 18

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Dopo tre mesi ...

Mi aggiravo per i corridoi e sembravo un fantasma, ogni angolo dell'ospedale mi ricorda un momento passato con Mark, ormai non lo avevo sentivo più dal giorno in cui ci siamo lasciati.

Mi mancava e allo stesso tempo lo odiavo per avermi abbandonato, per aver scelto la carriera invece di me.

A volte quando ridevo con qualche mio amico mi sentivo in  colpa perché ero felice senza di lui, ma poi ripensando a come se ne era andato senza nemmeno guardarsi indietro uno stato d'ira assaliva il mio corpo.

Non avevo mai pianto, ma la mattina quando mi svegliavo trovavo il cuscino bagnato dalle mie lacrime.

Non riconosco più la mia vita senza di lui, Derek e Callie non erano più gli stessi, il bambino sarebbe dovuto nascere tra un paio di settimane e Callie sembrava indifferente alla cosa da quanto era depressa dalla lontananza di Mark.

Sapevo che lui e Derek si tenevano in contatto, ma lui non mi diceva niente e cercava di nascondere le chiamate che gli arrivavano da lui in mia presenza.

Inoltre adesso la mia pancia inizia a vedersi cosa normale per una donna al quarto mese di gravidanza, avevo dovuto fare una scenata di pianto isterico per convincere Derek a non dire niente a Mark.

Invece Callie era entusiasta che la piccola Sofia avrebbe avuto un fratellino o una sorellina ancora prima di nascere, il sesso del bambino doveva restare sconosciuto, volevo una sorpresa, era stato traumatizzante scoprire di aspettare un bambino da un uomo che mi aveva lasciato.

Non immaginavo certo passare una gravidanza così, ma questo bambino era stato la mia salvezza, era l'unico motivo per cui non mi sono depressa e abbattuta.

La suoneria del mio cellulare mi riportò alla realtà, sullo schermo lampeggiava la scritta 'mamma' e anche se senza voglia risposi alla chiamata.

Lexie:"Pronto?".

Susan:"Lexie, sono tua madre ...".

Lexie:"Se ti aspetti che ti chiederò scusa sappi che non lo farò, credo fermamente in quello che ti ho detto e non mi pento di nulla".

Susan:"Lo so, ma non ti chiamo per quello ... è per tuo padre".

Lexie:"Che cosa ha papà?".

Susan:"Ha un tumore che gli cresce dietro gli occhi ed è stato paragonato ad un pompelmo e a una palla da baseball. Siamo già nel tuo ospedale a Seattle, raggiungici nella stanza numero 24 15".

Chiusi la chiamata senza proferire nessun'altra parola e non aspettai nemmeno l'ascensore ma feci le scale, una volta entrata nella stanza che vidi Derek e Meredith erano già lì.

Derek:"Vieni Lexie, ho appena finito di spiegare come si svolgerà l'intervento e non lo ripeto perché so, siccome sto seguendo la tua formazione in neurochirurgia che alla perfezione come avverrà il tutto".

Lexie:"Tu lo sapevi?" dissi guardando Meredith.

Meredith:"Mi hanno chiamato pochi minuti fa".

Tacer:"Tesoro mi dispiace essere venuto qui a disturbarti ma Derek è il migliore".

Lexie:"Non dirlo nemmeno per scherzo, tu non sei un peso e comunque come stai?".

Tacer:"Tralasciando l'enorme tumore che mi cresce nel cervello, sto piuttosto bene".

Susan:"Sai Derek ha detto che ha chiamato uno specialista come chirurgo plastico".

Lexie:"Davvero?! E chi hai scelto?! Ho sentito che il Dott. Milton di Los Angeles ha avuto successo in un intervento ..." fui interrotta da mia madre.

Susan:"No, non viene da Los Angeles ma dalla Francia!".

Lexie:"C-come?! Di chi si tratta?".

??:"Scusate il ritardo ...".

Un fidanzato per mamma e papà  -slexie-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora