Prologo

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Sono passati due giorni da quando mi sono laureata in Scienze della comunicazione, campo giornalismo e media. Sono uscita con un 109. Ho festeggiato con amici e parenti. Josh, il mio ragazzo, mi ha regalato un mazzo di fiori e poi mi ha portato a cena fuori. 
È sempre stato un taccagno in fatto di regali e festeggiamenti.  Ora, mentre finisco il mio turno in una caffetteria di New Jersey, direi la più frequentata da molti, stavo aspetta dl una chiamata molto importante. Di recente, avevo mandato il mio curriculum vitae per lavorare come manager a un'importante casa discografia, di cui ora mi sfugge il nome. Stavo aspettando quindi che mi ricontattessero. Essere presa a lavorare anche come stagista potrebbe cambiare la mia vita.

Quando finalmente arriva la chiamata, al bancone non c'era nessuno. Così, posso rispondere senza temere di essere disturbata. «Julia Fernandez?»

«Sono io, mi dica», dico

«Sono Jose della Jonas Enterprise. Ho letto il suo curriculum».

Mi comunica brevemente l'offerta di sostituire temporaneamente il manager di una band famosa, i Jonas Brothers.

«Li conosci immagino», dico

«No, proprio»

«Avrá la possibilità di conoscerli. Passa domani mattina nel mio ufficio per ulteriori informazioni»

Concordiamo un'orario e poi terminano la nostra chiamata. Devo andare lunedì mattina per le 9 nel suo ufficio per la firma del contratto.

Sono entusiasta dell'offerta che mi hanno appena dato. Finalmente, posso lasciare questa caffetteria e concentrarmi su qualcosa per cui ho studiato tre anni.

La mia migliore amica, nonché anche coinquilina, Steph, si avvicina al bancone, mentre in quel preciso momento entra un giovane.

‹Un caffe› fa

Annuisco e mi giro verso la macchinetta seguita da Steph, ‹allora, novità della chiamata?›

«Mi hanno appena chiamato. Incomincio lunedì»

«Con chi devi lavorare?»

«Era della Jonas Enterprise», mentre poggio la tazzina per il ragazzo. Quest'ultimo alza lo sguardo verso di me e mi perdo negli suoi occhi marroni. Ho sempre avuto un debole per i ragazzi dagli occhi marroni, confesso. Anche se il mio ragazzo li ha verdi.

‹La Jonas Entreprises? Lavorerai con i Jonas Brothers?»

«Si, così pare. Sarà un gruppo nuovo, uscito da qualche talent. Dureranno giusto giusto qualche settimane»

«Oddio, non credo proprio»

Alzo le spalle. «io non li conosco...poi che musica potrebbero fare? Per ragazzine ormonate. Sicuramente saranno tre tipi che tentano di fare musica, credendosi belli»

«Come fai a sapere che sono tre?»

«Di solito sono sempre dei trio».

Il ragazzo seduto al bancone fa un cenno per attirare la mia attenzione. «Vorrei prendere anche quel Donuts al cioccolato e quel cornetto alla crema»

«Glielo servo subito», dico

Prendo un piattino e prendo i due dolci che mi ha ordinato. Accidentalmente, con il piatto urto la tazzina e tutto il contenuto del caffè finisce addosso al tipo. Si alza di scatto dalla sedia. «Ma che ... può stare attenta»

«Mi scusi, io non volevo. Lascia che la aiuti», dico. Faccio per girare e mi avvicino. Ma, il ragazzo si scosta. «Non mi toccare, faccio da me»

‹Facciamo che il caffé non glielo faccio pagare›

‹Mi sembra pure il minimo› dice poi se ne va sbattendo la porta.

Guardo la mia amica e poi scoppiamo a ridere per la situazione appena accaduta. ‹Era anche un bel bocconcino»

Tuttavia, però, l'incidente con il cliente bello e misterioso mi lascia con molte domande sulla mia nuova avventura.

Steph ritorna alla sua postazione in cucina ma prima mi dice: «comunque, credo che lo rivedrai».

Strangers [Jonas Brothers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora