Poiché dovevo trascorrere un periodo più lungo nel New Jersey, ho deciso di affittare un appartamento. Kevin mi ha aiutato a trovarne uno perfetto per le mie esigenze. È un bilocale, confortevole e accogliente, situato a poca distanza dagli studios, l'ideale per evitare lunghi spostamenti. Sto finendo di sistemare le ultime cose quando sento bussare alla porta. Apro e mi trovo davanti i miei amici, sorridenti, con pizze e birre.
«Festa di benvenuto? », dice Steph entrando come se fosse casa sua. Uno dopo l'altro, anche gli altri la seguono: Nick, Priyanka, Kevin, Danielle, Hannah e, per ultimo, Joe. Lui entra con un atteggiamento distaccata, lo sguardo appena sfuggente, come se fosse stato quasi costretto a partecipare.
Chiudo la porta e cerco di fare gli onori di casa, anche se non ce n'è bisogno: si muovono già come se fossero a casa loro.
«Mettiamo un film!», propone Nick, mentre tutti si sistemano sul divano o sul tappeto.
«Va bene, ma niente di romantico o sdolcinato», dico
Steph non perde l'occasione per provocarmi. «Ma non erano i tuoi preferiti?»
«Erano...non più adesso».
Da mesi evito di guardare film d'amore, specialmente quelli con finali felici. Troppo dolorosi, troppo nostalgici.
«Che ne dite di Jumanji?», propongo, cercando di deviare la conversazione
«Banale», commenta Nick
«Ma no, invece è carino! Aggiudicato!», dico prendendo il telecomando
Kevin scuote la testa, ridendo. «Quindi decidi tu?»,
Alzo le spalle, «Ovvio, è casa mia», dico, ironica.
Joe, rimasto in silenzio fino a quel momento, coglie l'occasione per un commento tagliente. «Che risposta infantile».
Non aggiunge altro, ma pochi minuti dopo si alza. «Io mi sono stancato. Me ne vado».
«Ma avevi detto che saresti rimasto di più!», si lamenta Kevin
Joe alza le spalle, indifferente. «Pensavo fosse più divertente. E poi ho un appuntamento».
Quelle parole mi colpiscono più di quanto vorrei ammettere. L'idea che preferisca uscire con un'estranea piuttosto che stare qui con noi mi infastidisce. Ma ognuno è libero di fare ciò che vuole, giusto?
«Chi questa volta?», domanda Nick, provocatorio.
«Non ti riguarda», risponde Joe, irritato.
Sta per aprire la porta, ma si blocca di colpo. Davanti a lui c'è Sandy. Mi alzo di scatto, sorpresa. «Oh mio Dio, Sandy! Che ci fai qui?»,
Lui sorride e mi abbraccia. «Mi sono liberato e sono venuto prima. Mi mancavi troppo», dice Sandy. Non si limita solo a spiegare la sua presenza, anzi aggiunge un bacio che toglie ogni dubbio a chiunque nella stanza. Poi, si rivolge agli altri e si presenta. «Piacere, Sandy».
Uno alla volta, i miei amici si presentano, tuti tranne Joe, che resta fermo sulla soglia, chiaramente pronto ad andarsene. È Sandy a fare il primo passo verso di lui, tendendogli la mano. «Sandy»
Joe ricambia, ma il suo tono è gelido. «Joseph».
Alzo lo sguardo al cielo, sapendo benissimo cosa significa. Conosco quel tono e quel mondo di presentarsi. Quando Joe usa il suo nome intero, significa che qualcuno non gli piace.
Joe ritira la mano e si volta verso di noi. «Un motivo in più andarmene. Ora siete tutte coppie e io mi sento fuori luogo. Buon film». E con questo esce, senza voltarsi indietro.
Resto ferma per un attimo, guardando la porta chiusa, poi mi ricompongo e torno verso il gruppo. «Allora, si guarda il film?» chiedo, cercando di riportare l'attenzione altrove.
Gli altri tornano ai loro posti, ma è evidente che l'arriva di Sandy ha accesso la loro curiosità.
«Parlaci di te, Sandy», dice Kevin, rompendo il silenzio con un sorriso caloroso.
«Beh, che dire», risponde Sandy, passando una mano tra i capelli, apparentemente a suo agio con l'attenzione. «Sono nato e cresciuto a Vancouver, adoro la montagna e il mare. Mi occupo di marketing e comunicazione presso una azienda e, quando non lavoro, mi piace viaggiare e scoprire nuovi luoghi. È così che ho incontrato Julia, durante un viaggio».
«Che bello», esclama Steph. «Hai qualche avventura interessante da raccontarci?»
Sandy ride. «Oh, ne ho parecchie. Come quella volta che, durante un'escursione, ci siamo persi nel Parco Nazionale Banff e siamo stati salvati da un gruppo di escursionisti esperti. È stato terribile e divertente allo stesso tempo!»
La conversazione continua piacevolmente, con Sandy che riesce a conquistare tutti con il suo modo di fare amichevole e le sue storie avvincenti. Dopo che Sandy li ha ammaliati abbastanza, si congeda per andare a farsi una doccia.
Quando esce dalla stanza, sento gli sguardi dei miei amici addosso, ma li ignoro e premo play. Steph, con un sorriso malizioso, rompe il silenzio. «Figo è figo», esclama. «Sarà il fascino canadese»
Rido. «Sono contenta che vi piaccia».
Kevin e Nick non dicono nulla. Tuttavia, il loro silenzio parla più di mille parole. Probabilmente sperano ancora in una riconciliazione tra me e Joe. Ma la verità è che sia io che lui abbiamo voltato pagina. Anche se, ogni tanto, mi chiede se certe storie rimangono davvero chiuse per sempre.
Il film scorre senza troppe interruzione, riempiendo la stanza di risate qua e là, soprattutto quando Nick fa qualche battuta sarcastica sulle scene in cui confronta lui stesso.
Sandy torna dalla doccia proprio quando il film sta per finire. Si siede accanto a me sul tappetto e mi avvolge con un braccio. «Tutto bene?» sussurra, mentre gli altri ridacchiano per una scena finale del film.
Annuisco, «Si, certo», rispondo, ma dentro di me c'è un piccolo tumulto che non posso ignorare.
Il film finisce, e i miei amici iniziano a raccogliere le loro cose. Steph si allunga con un gran sbadiglio e annuncia che è ora di andare. «Grazie per la serata, Julia. Mi mancavano queste serata con te» dice abbracciandomi prima di uscire.
«Anche a me» rispondo.
Uno a uno, gli altri salutano. Kevin è l'ultimo a uscire, mi da una pacca affettuosa sulla spalle e mi sussurra: «Sai, non è detto che le cose debbano restare così per sempre».
Lo guardo, un po' sorpresa da quel commento. Non rispondo ma le sue parole mi rimangono in testa mentre chiudo la porta e mi giro verso Sandy, che sta raccogliendo i bicchieri rimasti sul tavolo.
«Tutti simpatici i tuoi amici», commenta
«Lo sono. E sono contenta di aver avuto modo di farteli conoscere», dico.
«Anch'io. Sai, posso abituarmi a stare qui con te, anche se è solo per un po'».
Mi avvicino, appoggiando la testa sul petto. «Anch'io. Ma comunque vada, alla fine torneremo in Canada. Lì c'è la nostra vera casa»
Sandy mi accarezza i capelli. È lì che appartengo adesso, con lui, non al passato.
Eppure, mentre mi rifugio nel suo abbraccio, non riesco a ignorare una domanda che si insinua nella mia mente: Joe ha davvero voltato pagina? O stiamo entrambi solo fingendo
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Strangers [Jonas Brothers]
Acak* NUOVA VERSIONE* Julia è una giovane di 25 anni, appena laureata in Scienze della Comunicazione all'università del New Jersey. Ambiziosa e determinata a costruirsi una carriera, le viene offerta un'opportunità straordinaria: diventare la manager a...