Capitolo 10

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«Cosa?» La corvina guardò preoccupata Ayumi, che non cessava di tremare.

«Kurenai, Kuma è ancora vivo! Vuole me, lo Jikan, l'Inugami... Dobbiamo avvertire l'Hokage!» Si alzò di scatto e prese a camminare avanti e indietro per la stanza.

«Tesoro, ora cerca di calmarti.» disse con tono dolce Kurenai «È stato solo un incubo. Va tutto bene, sei a casa, Kuma è stato processato dal Terzo in persona.» Si mise in piedi anche lei, proprio di fronte all'amica.

Era impossibile che quel folle fosse ancora in circolazione. Eppure, lo sguardo della ragazza era talmente sconvolto da metterle una strana inquietudine addosso.

«No, Kurenai. Non è stato il solito incubo! Lo Jikan di Kuma è in stretto contatto con il mio. In caso venga sprigionata una grande quantità di chakra da parte sua o mia, i nostri poteri oculari entrano in contatto e condividono le medesime immagini.» spiegò Ayumi, con tono cupo.

«Cosa hai visto, con esattezza?»

«Non ne sono sicura. Ho visto la dimensione dello Jikan con chiarezza. La risata di mio fratello riecheggiava, mentre tutt'intorno si faceva buio. Poi mi sono ritrovata qui... Non ci ho capito molto, ma giurerei di aver sentito la voce di Kakashi chiamare il mio nome, appena prima di risvegliarmi.»

«Se è davvero così, allora sì, l'Hokage va avvertito.» Posò le mani sulle spalle di Ayumi «Vedrai che andrà tutto bene.»

«Non fai più il gradasso ora, non è vero?» rise sguaiatamente il traditore, divertendosi ad osservare l'espressione disperata dell'Anbu.

«È solo un altro dei tuoi stupidi trucchi.» mormorò Kakashi, stringendo i pugni.

«Chi lo sa...» Scattò in avanti, uscendo dall'oscurità, per poi puntargli un Kunai alla gola, sorprendendolo vilmente alle spalle «Non rivedrai mai più Ayumi. Lei mi appartiene, ormai. Il suo destino è segnato, così come quello del mondo degli shinobi.»

«Sei solo un pazzo.» ansimò il ninja, stringendo l'avambraccio del nemico e tentando di divincolarsi «L'Hokage non ti permetterà mai di distruggere nuovamente Konoha!» Raccolse tutte le forze a lui rimaste e respinse il traditore, tornando a guardarlo negli occhi «Ed io non ti lascerò portare via Ayumi.»

«Mi piace la tua determinazione, ninja Copia...» ghignò, iniziando a squagliarsi «Ma ora non ho più tempo per giocare con te.» Scomparve totalmente, fondendosi con l'acqua che ricopriva il pavimento. La sua voce riecheggiò un'ultima volta «Vedremo se sarai capace di fermarmi, Kakashi dello Sharingan!»

Il buio avvolse ogni cosa e, in un battito di ciglia, l'Hatake si ritrovò in ginocchio sulla neve fredda, accanto ai corpi privi di sensi di Kuma ed Akane. Ogni traccia del chakra nemico era sparita, all'orizzonte i primi raggi dell'alba facevano capolino da dietro le altissime catene montuose.
Kakashi non riusciva a muovere un muscolo, l'aria gelida gli sferzava il viso. Un forte senso di nausea e mancamento lo pervase, facendolo accasciare, rannicchiato su sé stesso come un verme. 

La vista iniziava ad offuscarglisi, i sensi lentamente gli venivano meno. 

Una lacrima solitaria gli rigò il viso, fino a raggiungere il terreno ghiacciato.

Mai come allora aveva desiderato di avere Ayumi accanto a sé.

Le cicale cantavano freneticamente, nascoste tra le fronde degli alberi, animate dall'intenso caldo afoso di agosto e donando alle vie del villaggio della Foglia un'inconfondibile atmosfera estiva. I bambini si godevano gli ultimi giorni di pausa dall'accademia ninja, giocando come pazzi o rilassandosi all'ombra con gli amici.
Kurenai ed Ayumi camminavano spedite verso il palazzo dell'Hokage, sovrastate da un meraviglioso cielo color cobalto, punteggiato da qualche leggera nuvola bianca. 

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