Epilogo

335 26 8
                                    


«Kakashi!»

Si voltò, incontrando così la figura di Tenzo, comparsa a pochi passi da lui.

Si issò in piedi, asciugandosi il viso.

«Ero certo che fossi vivo.» Lo abbracciò, dandogli un'amichevole pacca sulla schiena. L'Hatake ricambiò, trovando finalmente sollievo dalla tensione che lo attanagliava.

«Devo vedere Ayumi.» disse, con un stretto nodo alla gola. 

L'Anbu gli sorrise «Vieni con me.»


La neve si accumulava lentamente sul terreno freddo, tra le macerie, celando la morte con il suo candore.

Il freddo si era fatto pungente, mentre i primi, pallidi raggi di sole iniziavano ad illuminare il villaggio, ridotto all'osso.

Grida soffocate dalle lacrime, rantoli sommossi. Sudore, tremori, paura di non farcela.

Poi, il pianto di un bambino.

Quei capelli d'oro, gli occhi ghiacciati, la pelle chiara. L'esile corpo nascosto da una spessa coperta.

Era lei.

Tentò di muovere un passo verso di lei, ma era come se avesse avuto un enorme macigno legato alle caviglie. Deglutiva a fatica, un vago sapore di sangue gli tormentava ancora la gola.

Lei alzò lo sguardo. 

Lo vide.

Un pianto silenzioso le solcò le gote arrossate, un'ultimo rivolo di sudore le scese dalle tempie.

Finalmente la raggiunse, mettendosi in ginocchio accanto all'altare di pietra.

Ayumi gli accarezzò il viso, le mani le tremavano dalla commozione. Avrebbe voluto dirgli tanto, ma nessuna parola osava abbandonarle il diaframma.

Kakashi la strinse forte, in preda ad intensi tremiti, beandosi finalmente di quel profumo, che temeva di aver ormai dimenticato.

Kurenai si avvicinò, tenendo tra le braccia un delicato fagotto di lenzuola azzurrine.

La bionda prese dolcemente il neonato, singhiozzando leggermente e senza smettere per un momento di sorridere. Incontrò nuovamente lo sguardo di lui, ora lucido di emozione.

Il ragazzo scostò con delicatezza un lembo della stoffa, rivelando così un ciuffetto di capelli identici ai suoi. Poggiò la testa contro quella di Ayumi, lasciandosi pervadere da una sensazione mai provata prima. Improvvisamente, ogni cosa passò in secondo piano.

Ogni pezzo tornò al suo posto.

«Ti amo, Ayumi.»

Grazie a tutti coloro che sono arrivati fino a qui.

Presto ci saranno alcune novità.

Stay tuned!

Serena


All Falls DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora