Capitolo 13

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«Nessuno... Si ricorderà di voi.» ringhiò, sopraffatto dal suo stesso chakra, il quale fluttuava nell'aria con potenza esplosiva.

«Il tempo sta-» Akane si portò una mano alla bocca.

«Sta scorrendo ad una velocità spaventosa.» concluse Kakashi, stringendo i pugni lungo i fianchi.

Spalancò l'occhio sinistro, che si bagnò di sangue. Doveva riuscire a sovrastare lo Jikan, anche solo per un istante, e spezzare quella dannata tecnica.

Di nuovo le scintille scaturite delle loro armi presero a brillare. Non poteva arrendersi.

«Non hai alcuna speranza, Ninja Copia!»

«Sta' zitto e pensa a combattere.» lo provocò l'Hatake, senza dare segni di cedimento.

Si respinsero a vicenda, finendo a metri di distanza l'uno dall'altro.

Il traditore fece brillare l'abilità innata ed il tempo prese a scorrere ancor più veloce.

Il sole tramontò, per poi risorgere pochi istanti dopo. Le fronde degli alberi si muovevano freneticamente, mentre le foglie che le rivestivano iniziavano a morire ed ingiallire a vista d'occhio.

Notte e giorno si susseguivano senza sosta, le stelle e la luna percorrevano instancabilmente il cielo, disegnando grandi cerchi di luce.

Cinque mesi dalla sua scomparsa.

La pioggia cadeva copiosa da giorni, le temperature iniziavano ad abbassarsi.

Ayumi iniziava a sentire i primi movimenti dentro di lei.

Ogni volta le si colmavano gli occhi di lacrime. Il desiderio di averlo accanto si faceva sempre più forte.

Pioggia, vento, sole, grandine.

L'infinita volta celeste cambiava aspetto ad ogni battito di ciglia, ad ogni tecnica, ad ogni lancio di shuriken.

«Maledetto! La tua fine è vicina!»

Kakashi era sempre più stremato.

Guardava fuori dalla finestra, osservando il cielo grigio, che faceva risaltare ancor di più i colori caldi delle fronde degli alberi, i quali parevano fremere ad ogni sbuffo d'aria.

Settembre aveva definitivamente posto fine al caldo afoso, al sole ed ai ghiaccioli; i bambini erano finalmente tornati in accademia, lasciandosi alle spalle un'altra estate.

Sei mesi dalla sua partenza.

Sempre più debole la speranza di riabbracciarlo.

Akane non aveva idea di come aiutare Kakashi. Si sentiva dannatamente inutile. Non poteva fare altro, se non starsene lì impalata ad osservare, terrorizzata.

Se Kuma fosse stato lì, sicuramente avrebbe saputo come uscire da quella dimensione parallela.
Era stata una stupida a lasciarlo ai Tre Lupi. Il desiderio di proteggerlo da ogni pericolo le aveva fatto dimenticare quanto quel ragazzo fosse forte, nonostante avesse perso la vista.

Doveva assolutamente scoprire qualcosa sul loro nemico. Ma come?
Era la sua unica possibilità di farla finita una volta per tutte.

Il nukenin atterrò l'Anbu, che ormai aveva esaurito il chakra.

«Oh no, Kakashi!»

I primi freddi iniziarono a farsi sentire. Ayumi trovava conforto nel passeggiare per le vie di Konoha, non molto affollate in quel periodo.

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