Capitolo 17

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Non si vide nulla per parecchi istanti, che all'Hatake parvero non passare mai.

Davvero quel folle era riuscito a risvegliare l'Inugami?

Il silenzio si fece insopportabile, l'aria era carica di tensione.

L'intensa luce bianca svanì lentamente; ogni singolo shinobi di Konoha rimase senza fiato.

L'Inugami era come paralizzato.

Teneva i denti scoperti, il candido pelo irto sulla schiena, la coda tesa.

Profondi rantoli uscivano dalle sue fauci, schiumate di rabbia, odio, sofferenza.

Aveva arrestato la sua avanzata a pochi centrimetri dall'esile corpo di Ayumi, ancora incatenato al muro.

Il cuore le pulsava nelle tempie. Prese a tremare come una foglia; sebbene molto lentamente, stava riacquisendo il controllo del suo corpo.

«C-Cosa?»

Il nukenin sputò sangue scarlatto. Alzò gli occhi annebbiati dal dolore, incontrando lo stesso volto che, fino a quel momento, era stato la sua identità.

«Maledetto! Come hai fatto a superare la barriera di chakra?» sbiascicò, tremante.

«Chi si mette contro i Mizutani...» sussurrò il biondo, spingendo la lama del kunai sempre più in profondità tra le sue carni «Non è degno di continuare a vivere.»

Allungò la mano libera verso il volto del nemico, afferrando con disprezzo la pelle diafana, frutto di un mero inganno.

«Non farlo!»

Con un gesto deciso, strappò via quella maschera di carne, rivelando finalmente il vero aspetto del Nukenin.

La sua carnagione olivastra metteva ancor più in risalto lo sguardo di ghiaccio; i capelli tornarono ad essere di un nero corvino, estremamente ribelli, tanto lunghi da coprirgli le orecchie.
Le cicatrici in corrispondenza degli occhi, ora completamente rivelate, gli solcavano profondamente la pelle, interrompendone l'uniformità.

I suoi lineamenti erano decisamente più rozzi e decisi di quelli di Kuma. Le labbra carnose erano piegate in una smorfia di disprezzo, la spigolosa mascella contratta.

Il Mizutani affondò ancora la lama, facendo ringhiare di dolore il nukenin.

«Dimmi il tuo nome.» disse Kuma, con tono minaccioso «Voglio conoscere l'identità del ninja che ha sterminato la mia famiglia!»

Il traditore sghignazzò debolmente, leccandosi via il sangue dalle labbra «Pensi che io sia tanto idiota? Conosco bene il potere della tua amichetta!»

«Il tuo destino è segnato in ogni caso, ormai.»

«E così... Sei convinto di potermi fermare così facilmente, eh?»

Afferrò saldamente il collo di Kuma, iniziando a stringere con forza sempre maggiore.

«Oh, no!» Akane prese a correre verso i due ninja, impugnando saldamente un kunai.

Kakashi la bloccò, prendendola per un braccio.

«Lasciami andare!»

«No. Non gli sarai di alcun aiuto.»

«Ma Kakashi, lui è-»

«Abbi fiducia in lui, Akane. Dopo tutto, è riuscito ad arrivare sino a qui.»

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