Due giorni dopo Lauren si trovava sdraiata beatamente nel sul letto matrimoniale a crogiolarsi per il dolore, continuava a pensare a Camila, che dal canto suo non usciva di casa, sapeva molto bene che due giorni dopo Lauren sarebbe partita per Chicago per una settimana e mezzo, ed era triste.
"Sveglia Lauren!"
Sentì urlare la corvina dal piano di sotto, questa era la voce di Normani, Lauren sbuffò affondando la testa nel cuscino. Quando Normani entrò in camera cominciò a fare baccano. Così tanto che Lauren si dovette sedere sul letto per fulminarla con lo sguardo.
"Bene, ora che sei sveglia posso dirti che visto che non hai allenamento devi distrarti e divertirti, quindi, per questa ragione, adesso vieni con me al centro commerciale e ci passi tutta la giornata, e non voglio sentire scuse"
Lauren sbuffò. Sapeva benissimo che contraddire Normani sarebbe servito a ben poco quindi si alzò senza obbiettare e andò in bagno a farsi una doccia.
Uscì dal bagno e mise una felpa bianca e dei jeans neri, non era il suo solito outfit ma aveva voglia di cambiare un po'. Non le importava se stava male, tanto non ci sarebbe stata lei a vederla.
Normani rimase stranita dal cambio insolito di look ma non disse nulla, anche perché effettivamente le stava benissimo, i jeans le fasciavano i glutei rendendoli più evidenti. E Normani rise mentalmente visto che i suoi piani non erano proprio quelli che aveva detto a Lauren, o meglio si, ma loro non sarebbero state da sole.
Andarono al centro commerciale con la macchina di Normani, Lauren rimase in silenzio per tutto il tempo e Normani non la sforzò a parlare, era già un miracolo che fosse andata con lei senza obbiettare.
Scesero dall'auto e Lauren seguì Normani a testa bassa. La statunitense si stava dirigendo alla caffetteria dove due persone le stavano aspettando.
"Ehi amore"
Appena Lauren sentì la voce di Dinah alzò lo sguardo e vide che Normani si stava scambiando un tenero bacio con la polinesiana, però, alla destra di Dinah c'era Camila.
Lauren stupì tutte quante non dicendo nulla, le ragazze si sarebbero aspettate delle parole di dissenso, invece la corvina si limitò a sospirare e scuotere la testa. Normani si schiarì la voce e disse
"Bene, cosa prendete per colazione? Offro io"
Dinah si fa offrire una brioche e un cappuccino mentre Lauren e Camila declinano l'offerta.
Nessuna delle due aveva fame per lo stesso identico motivo. Si mancavano terribilmente."Beh, uhm, come va Lauren?"
Cercò di fare conversazione Dinah ricevendo immediatamente un buffetto da Normani. Era chiaro che la corvina non avesse voglia di parlare ed era già un miracolo che non avesse chiamato un taxi per tornare a casa. Lauren non si trattenne e fece uso del suo sarcasmo.
"Una meraviglia. Non sai come ci si sente bene ad essere presi per il culo"
Camila abbassò lo sguardo. Sentì gli occhi che le pizzicavano. Diamine, Lauren aveva tutte le ragioni del mondo ma Camila ci stava terribilmente male. Tutte di zittirono dopo quell'affermazione e finirono la colazione in silenzio. Normani, però, voleva che la situazione si risolvesse e quindi prendendo a braccetto la sua ragazza disse
"Bene, adesso ci dividiamo, io e Dinah ci facciamo un giro dentro il negozio vero e proprio, voi potete stare qui e girare fra i negozi d'abbigliamento, adiòs"
Lauren strabuzzò gli occhi e fulminò con lo sguardo Normani che però se n'era già andata.
Si girò verso Camila che la guardava dispiaciuta e sospirò cominciando a camminare."In che negozi vuoi andare?"
Chiese Lauren. Voleva provare a parlare civilmente con Camila. Aveva compreso la situazione ma non si sentiva ancora pronta a perdonarla per averle mentito.
"Scegli tu, per me non fa differenza"
Disse Camila con un piccolo sorriso, Lauren la afferrò dal polso e quel contatto causò dei brividi ad entrambe. Lauren interruppe immediatamente il contatto entrando in un negozio con articoli sportivi. I suoi occhi si posarono su delle scarpe direttamente firmate da Michael Jordan. Erano in esposizione e lo sapeva, ma lui era il suo idolo e non ci poteva fare nulla, era sempre elettrizzata.
"Ti piacciono?"
Chiese Camila. Non comprendeva perché Lauren non se le fosse già comprate visto che i soldi non le mancavano di certo.
"Si che mi piacciono Camz, c'è la firma di Michael Jordan. Mi piacerebbe molto comprarle, il problema è che sono solo in esposizione"
Disse Lauren sbuffando, il nomignolo di Camila le era venuto talmente spontaneo che nemmeno si era resa conto di averlo usato. Camila era rimasta a bocca aperta. Le era mancato tantissimo sentire il suono sublime che produceva la bocca di Lauren quando lo pronunciava.
"Ah"
L'unica cosa che riuscì a dire Camila fu questo stupido monosillabo. Lauren sorrise lievemente e sospirò. Poi il suo sguardo passò fra gli articoli in vendita, che però non si potevano minimamente comparare con le scarpe firmate da Michael Jordan.
Camila sorrise al notare che Lauren era concentrata nel guardare cose riguardanti la sua più grande passione. Si morse il labbro e continuò ad osservarla. Lauren si girò e la beccò. Camila arrossì violentemente e Lauren sorrise, il suo rancore stava andando lentamente a farsi fottere. Lauren appoggiò una mano sulla guancia di Camila e disse"Sei bellissima quando ti imbarazzi"
Era incredibile come in praticamente un'ora Lauren stesse perdonando Camila. Passare tempo con la cubana le faceva dimenticare tutto. Camila si adagiò nella mano della più grande godendosi il momento. Lauren dovette appellare a tutte le sue forze per non premere le sue labbra contro quelle di Camila.
Si sorrisero e poi continuarono il giro nel centro commerciale con una sola consapevolezza: si amavano.
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Sucker For You (LAUREN G!P)
FanfictionLauren Jauregui è una ragazza di ventidue anni che gioca a basket come professionista, gioca all'NBA, ovvero la principale lega professionistica di pallacanestro negli Stati Uniti e nel Canada. Gioca nei Lakers, ed è la giocatrice più forte del mond...