.^Capitolo 30^.

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Ormai era già passata una settimana dall'arrivo alla villa in campagna di Isaac e tutti quanti i membri del club dell'ignoto avevano già compiuto la maggior parte delle loro mansioni e i loro lavori per i quali erano venuti, ovvero svolgere ricerche, esplorare la zona e trovare prove su qualche fenomeno paranormale.
La casa era sempre piena di candele accese solo la sera, in quanto il buio fosse un soggetto negativo dato che non era ancora facile muoversi in quella casa, per via del sali-scendi frequente.
Inoltre, dopo l'avvenimento all'apparenza paranormale del primo giorno, Dipper aveva avuto paura a toccare il letto anche solo per sistemare un cuscino, in quanto avesse paura di rivedere anche solo per un istante quegli occhi che lo avevano tormentato la notte, quello stesso giorno.
Aveva sempre paura di commettere l'incubo del primo giorno ogni sera, prima di mettersi tra le coperte, ma non accadde niente di tutto ciò.
Solo la prima notte fu definibile infernale, per Dipper, ma alla fine riuscì a dormire sonni tranquilli dopo il quarto giorno di soggiorno nella villa.
Il suo rapporto con gli altri era migliorato e passava le giornate in compagnia degli altri quasi sempre, anche solo per svolgere dei lavori che si dovevano per forza compiere in gruppo.
Ovviamente non mancavano i momenti di riposo e di svago dopo il pranzo e dopo la cena, in quanto tutti i ragazzi avevano già compiuto tutti i loro lavori nel pomeriggio o nella mattina.
Passavano tanti momenti insieme, non contando quelli dei pasti, e Dipper si sentiva davvero a suo agio in quel gruppo di persone che riuscivano a comprendere le sue teorie.
Il mondo alla fine era pieno di elementi paranormali e surreali, privi di realtà e ragione.
Bastava pensare a ciò che aveva vissuto a Gravity Falls, dove ogni giorno un nuovo elemento paranormale si presentava alle noiose porte della normalità e le distruggeva con estrema facilità, creando situazioni al di fuori della concezione umana e scientifica.
Aveva trovato quell'estate magica ed entusiasmante, aveva sempre avuto bisogno di qualcosa che smuovesse la sua normalità.
Dopo sette anni dagli avvenimenti a Gravity Falls, Dipper aveva ormai smesso di cercare una realtà diversa da quella che vedeva e osservava ogni giorno al bar della sorella, dato che non ne aveva mai avuto veramente l'occasione.
Lui sapeva che il paranormale esisteva veramente, sapeva molto bene cosa poteva celare la porta dell'ignoto, dato che l'aveva aperta più e più volte.
Aveva provato sulla sua pelle qualsiasi tipologia di stranezza o magia.
Dalle torce rimpicciolenti alle pozioni per cambiare la voce, dall'allenamento con gli uominitauro ai fantasmi nel maniero dei Northwest, dalla Società dell'Occhio di Tenebra all'Oscurmageddon, causato proprio dal demone dei sogni che lo aveva tormentato, Bill Cipher.
Inoltre, non poteva di certo dimenticare il famoso episodio avvenuto con una delle fantomatiche cotte estive della sorella Mabel che lo avevano trascinato ovunque.
Una situazione nella quale l'umano si era ritrovato letteralmente in un limbo tra la vita e la morte, mentre il suo corpo privo di anima veniva manovrato dalla mente malata di Bill Cipher per fargli compiere i suoi scopi.
Per quanto fosse una storia ormai passata, a Dipper piaceva ricordare certi momenti e sorridere, sapendo che, comunque, non avrebbe mai potuto dimenticare situazioni così surreali e magiche, neanche se lo avesse voluto.

"Okay, ragazzi, manca poco e poi andremo a cenare!"

Erano circa le sette e mezza di sera ed erano tutti attaccati al computer, al quaderno degli appunti o a dei libri, che dir si voglia, per svolgere le ultime ricerche di quella giornata.
Avevano tutti portato vari caribatterie portatili tenuti alla massima potenza per i giorni seguenti, in quanto la casa fosse letteralmente priva di elettricità e li tenevano come oggetti preziosi.
Ovviamente la casa teneva comunque un generatore di emergenza a cui si poteva accedere in qualunque momento, dato che l'elettricità c'era, ma non si poteva utilizzare per volere dei genitori di Isaac, ma l'avrebbero utilizzata solo per occasioni estremamente necessarie.
Dipper stava lavorando con un libro pieno di leggende riguardanti proprio il posto in cui si trovavano, simile a quello che aveva finito di leggere da poco per conto suo, ma più ricco di informazioni.
Stava scrivendo degli appunti sul suo quaderno in modo da tener conto degli elementi più importanti, affiancato da Alexander che, invece, riassumeva pagine e pagine di altri libri sul suo laptop.
Non appena finirono, tutti quanti tirarono un sospiro di sollievo o qualche urletto di gioia per aver concluso e si alzarono dalle loro postazioni per andare in cucina, sempre con il corvino davanti alla comitiva.

Non puoi resistermi, Pinetree - Bill Cipher x Dipper PinesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora