La mattinata passò in fretta al "Pig's Den" e il pomeriggio arrivò in men che non si dica.
Ma per Dipper non fu una passeggiata dimenticarsi completamente della palpatina che Bill aveva dato sui suoi glutei.
Se gli avesse stretto qualche altra parte del corpo come la spalla, il braccio, i fianchi o la mano a Dipper sarebbe andata bene, avrebbe lasciato correre.
Ma non si sentiva a suo agio a sapere che un demone dalle mille doti, come il carisma e il fascino, gli aveva strizzato il fondoschiena, per dirlo in parole povere.
Sospirò ancora lievemente rosso e si mise a pulire il bancone della cassa dalle varie briciole di brioche e dalle piccole ma orride macchie di caffè."Hey Dipper!"
A quel richiamo l'umano riconobbe una voce amica e alzò subito la testa, facendo scontrare i suoi occhi marroni con quelli color del mare ghiacciato appartenenti ad Isaac.
Sorrise istintivamente e lasciò lo straccio sul bancone ormai lucido e pulito, uscendo dalla postazione e abbracciando l'amico con due pacche sulla schiena."Isaac, amico mio! Come posso servirti?" Esclamò cordialmente il castano, sprizzando una forzata energia da tutti i pori.
Non si era ancora calmato per ciò che era accaduto quella mattina e un volto amico era proprio quello che serviva per alleviare la tensione, in qualche modo.
Dato che il locale era leggermente più vuoto del solito, Isaac e Dipper si sedettero ad un tavolino nella zona interna del locale, intenti a parlare degli ultimi programmi per il club e per conoscersi meglio.
Isaac stava sorseggiando un caffè composto da latte e cioccolato bianco con un po' di panna sopra, una combinazione davvero dolce per un tipo all'apparenza freddo e misterioso come lui."L'impatto con il caffè amaro, insieme al cioccolato bianco dolce è una delizia per il palato." Commentò Isaac con un sorriso, continuando a gustarsi il caffè.
Dipper allora increscpò le labbra verso l'alto e annuì all'affermazione del corvino, continuando a fissarlo in ogni suo minimo dettaglio.
Ormai era abituato ad osservare il modo di fare dei suoi clienti e con Isaac non era da meno.
Anche con Bill non era da meno, dato che lo aveva osservato quasi per tutto il tempo in quella mattinata."In ogni caso, Dipper, mancano ancora un paio di giorni prima della nostra gita come club, volevo sapere la tua opinione sul luog-"
Isaac smise di parlare non appena vide che Dipper teneva il capo chino, tenuto in piedi grazie alle due mani posate sulle tempie e ai gomiti utilizzati come appoggio.
Stava fissando il vuoto, immerso nei suoi pensieri più profondi, senza dare importanza alla realtà circostante.
Non emanava alcuna espressione quel viso, il che era strano per Isaac, anche se conosceva Dipper solo da pochi giorni.
Allungò una mano e toccò il dorso di quella di Dipper, facendo sussultare senza esagerazioni quest'ultimo e facendogli alzare di poco la testa e lo sguardo."Dipper, ti vedo pensieroso... C'è qualcosa che ti turba?" Chiese Isaac con un tono preoccupato, tenendo le dita sul dorso della mano di Dipper ormai posata sul tavolino.
"Oh, no, tranquillo Isaac... Ho solo bisogno di riposo." Si giustificò il castano, mimando un sorriso.
"Seh, seh, dicono tutti così..."
"... S-scusami?"
Isaac si sporse con il busto verso Dipper e posò la fronte sulla sua, fissandolo dritto negli occhi senza un'espressione precisa, privo di qualsiasi tecnica di comunicazione.
L'umano si sentì leggermente a disagio all'inizio per colpa di quell'estrema vicinanza, ma alla fine rimase fermo e immobile, intento a fissare le rare iridi del corvino."Ti conosco ancora poco, su questo ne sono consapevole... Ma non voglio vedere un mio amico palesemente turbato da qualcosa che cerca di sviare l'argomento con un semplice ho solo bisogno di riposo." Iniziò con aria decisa.
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Non puoi resistermi, Pinetree - Bill Cipher x Dipper Pines
FanfictionDipper Pines, ormai a sette anni di distanza dagli avvenimenti di Gravity Falls, gestisce con sua sorella gemella, Mabel Pines, un bar nelle strade di New York. Tutto va per il meglio: il locale è amato dai newyorchesi, i ricavi economici vanno per...