.^Capitolo 42^.

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"Allora, vogliamo andare?" Chiese l'organizzatore della festa, sistemandosi la grande maschera cornuta che portava sul viso.

Dipper sussultò a quella affermazione e inclinò di poco la testa, non capendo cosa volesse intendere.
Marco aveva già staccato la mano da quella del castano e si era rimesso a fianco del ragazzo dai capelli rosso fuoco, annuendo alla sua frase.
Senza che lo calcolassero più di tanto, egli vide le tre figure avviarsi su per le scale e sul suo volto fece capolinea un'espressione confusa.
L'umano pensava che loro camminassero verso l'entrata del giardino parallelo alla porta d'ingresso, dato che sembrava un luogo piuttosto appartato in confronto a tutta la tenuta.
Bill aveva già fatto vari scalini e non notando la presenza del castano, egli si fermò e si girò versò il diretto interessato, mettendo una mano sul fianco come suo solito.

"Pinetree ci dobbiamo cambiare, lo sai, vero?" Chiese il biondo con sguardo accattivante, sistemandosi la giacca a chiusura militare con la mano libera.

"... Cambiare? Questi vestiti non vanno bene?" Chiese l'umano con curiosità e confusione, avvicinandosi di poco ai tre maschi e facendo qualche scalino con passo calmo.

"Beh, vi servono almeno delle maschere... E, beh, un cambio d'abito se volete." - Spiegò il rosso con un sorriso. - "Ma se non vuoi, Dipper, puoi sempre solo prendere la maschera." Disse.

Dipper salì ancora di qualche scalino e spostò lo sguardo verso la folla di persone mascherate, intento a trovare la sorella insieme alla bionda.
Faceva vagare lo sguardo da persona a persona e, per quanto Mabel fosse riconoscibile con il vestito rosa che si ritrovava, non riuscì a localizzarle.
O almeno, non subito.

"Ah, stai tranquillo, Pinetree... Sono lì, non le vedi?" Affermò Bill con un sorrisetto, indicando la loro posizione con il dito.

Allora Dipper spostò lo sguardo e poté finalmente trovare le due ragazze che erano venute con loro, accanto però ad una ragazza bionda mai vista.
Erano tutt'e tre sedute su un divanetto di velluto rosso e con ghirigori ottocenteschi dorati e stavano parlando tutte insieme con molto entusiasmo.
La ragazza sconosciuta aveva i capelli leggermente più chiari rispetto a quelli di Pacifica o di Bill ed erano raccolti in un grazioso chignon, con qualche ciocca ribelle a incorniciarle il viso rotondo.
Dipper poté notare che il suo era un vestito color pesca con vari dettagli bianchi, accompagnato da degli stivali bianchi e dei guanti lunghi fino sotto alle spalle dello stesso colore.

"Quindi venite, sì o no?" Chiese Marco con un tono tranquillo.

Finalmente i quattro ragazzi arrivarono al piano superiore della tenuta e seguirono Tom fino a due larghe porte rosse aperte con il manico in legno bianco, con altri vari dettagli dello stesso colore.
Non appena arrivarono davanti ad essa, Dipper spalancò la bocca alla vista di ciò che c'era all'interno: un'intera stanza color panna, con un pavimento in parquet rosso, dedicata a miriadi e miriadi di vestiti eleganti appesi ai lati e a maschere di tutti i tipi, con tanto di un enorme specchio a muro e un divano senza schienale, largo, bianco e con del pelo dello stesso colore sopra.

"Allora, noi vi lasciamo." - Affermò Tom con un sorriso divertito, dopo aver osservato per bene il viso quasi sconvolto di Dipper. - "Marco, andiamo?" Chiese al ragazzo accanto a lui.

Senza neanche dire una parola, il diretto interessato intrecciò la mano con quella di Tom e sorrise dolcemente, scoccando poi un lungo bacio sulle sue labbra, intrecciando la mano libera nei suoi capelli rossi.
Dipper allargò di poco gli occhi a quella dimostrazione di affetto e rimase in silenzio, sorridendo a Marco non appena quest'ultimo si staccò dalle labbra del demone.

"Sì, fate pure con calma." - Affermò l'umano, sistemandosi la maschera da scheletro. - "Però non rimanete tutta la serata lì dentro, eh." Fece l'occhiolino alla fine della frase.

Non puoi resistermi, Pinetree - Bill Cipher x Dipper PinesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora